Grottazzolina Fontesecca

Lunghezza: 1.2 km
Difficoltà: 65
Pendenza: 9.7%
Pend. max: 19%
Quota partenza: 134 m
Quota valico: 220 m
Dislivello: 86 m

Di strappi come questo di Grottazzolina, nelle Marche, ce ne saranno diverse migliaia. Non tutti avranno un fondo perfetto, ma più o meno ogni paese ha il suo e ogni paese ne decanta le pendenze eccezionali. In realtà, più o meno, le misure sono le stesse: 400 m al 15%, punte del 20%.
Su questa salita, però, sulla quale si allenano i ciclisti locali, dal 2011, all'inizio di agosto, si corre una suggestiva gara a cronometro individuale in notturna, organizzata dalla società ciclistica locale: la S.S. Mario Pupilli.
Il percorso sarà lungo un 1,2 chilometri così ripartiti: 50m di pianura - 450m di rampa - 200 m apparentemente quasi piatti - 250m piatti o in lieve discesa - 200m in salita lieve.
Quest'anno mi sono iscritto anch'io e devo dire di essere rimasto ben impressionato dal Paese. 
Come sono arrivato, mi ferma un signore, si complimenta, mi indica dove mangiare qualcosa e si raccomanda di far mettere tutto sul suo conto (si chiamava Ugo, scoprirò poi che era il fratello del direttore della società ciclistica di Grottazzolina). Dentro il bar Pizzeria due litigavano "ti offro io" - "no, io" - "no, io". Abituato alla "cortesia" della costa....
Bado alle ciance per un po' poi inizio a scaldarmi.
Alle 21:30 ci si è trasferiti alla base della salita, poi, ogni tre minuti veniva fatto partire un ciclista. 
Non conoscevo la salita, ma era come se l'avessi fatta chissà quante volte. Nella cronoscalata la salita va affrontata subito forte. Io pensavo di partire con il 34x21 e poi scalare ad libitum, ma non so dire con certezza il rapporto che ho utilizzato. Era buio e, nonostante i gruppi elettrogeni illuminassero ottimamente la strada, non riuscivo a vedere né i pignoni né il ciclocomputer. Di sicuro, contrariamente a quanto mi sembrasse, sono salito anche troppo forte, penso sopra i 15 km/h.
Tra me e me pensavo che, lungo la strada, la gente mi deridesse "Eccolo, chissà cosa pensava di fare, ha fatto tanta strada e a malapena si trascina"; riguardando la classifica, invece, dovevo aver fatto tutt'altra impressione, visto che la mini-crisi è arrivata solo negli ultimi 20-30 m, proprio dove si ammucchiava il pubblico più entusiasta. Ho dovuto scalare tutti i pignoni, forse ho anche messo il 27, ma non valeva la pena tenersi le energie per il tratto in pianura: l'ultima parte, infatti è molto breve, per di più spezzata da due tornanti secchi, per cui non si possono perdere troppi secondi.
Piuttosto sarebbe stato importante affrontare bene i tornanti, ché un errore di linea può far sprecare tempo prezioso. 
La differenza comunque la si fa in salita. L'anno prossimo tornerò molto più agguerrito.

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