Abbazie e foglie rosse: tre percorsi per i primi giorni d'autunno

Ipotesi 1: le colline tra Fermo e Macerata.
Paesi incantevoli e un'orografia molto più complessa, direbbe Terry Pratchett, di quanto, in effetti, non sanno che farsene. Penna San Giovani e Monte San Martino, in particolare, sono su delle montagnette (dovrebbero far parte della cosiddetta "piega appenninica di Cingoli"), sono tanto spettacolari dall'alto quanto dal basso. Superfluo dire che, se si lascia la strada principale, ci sono fior di scorciatoie al 20% .
Di certo è un giro impegnativo, sono quasi 1600m di dislivello in 50 km + 30 km di pianura al ritorno, ma se si vuole può essere implementato a piacere: senza allungarlo basta prendere le colline sul lato sx della valle del Fiume Fiastra che il dislivello sale 2500m. Se si dispone ancora di gambe e di un'ora e mezzo, da Sarnano, si può salire ai l520m del Pizzo di Meta (14km di salita, 1050 disl.)


Ipotesi 2: Le abbazie intorno al Monte Catria
Dall'antica Abbazia di Santa Croce di Sassoferrato all'antichissima abbazia di Fonte Avellana scalando tre passi: Il valico di Sitria (con relativa omonima abbazia), il Valico di Fonte Avellana, il Monte Catria. Ritorno attraversando le gole del Sentino (con relativa ulteriore abbazia)

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La montagna con le due vecchie pale eoliche è un salita dura, tanto da apparire tra 1000 salite d'Europa del Brevetto BIG. Ci si arriva da Cancelli di Fabriano attraverso il Valico di Fossato con la sua sinistra statale abbandonata. Una volta scesi si continua pen un lungo tratto in Umbria; si toccano Fossato di Vico, Gualdo Tadino e Nocera Umbria, per poi tornare nelle Marche, attraverso il facile Passo del Cornello.

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