Fematre

...ci si arrampica su un versante della Val Nerina e sulle pendici di monti che non sono poi un granché dal punto di vista paesaggistico, monti qualunque, senza infamia, ma anche senza lode, un po’ brulli e impoveriti dalla miseria degli uomini che li hanno sfruttati fino che hanno potuto.
I paesini che si susseguono sulla strada, Croce, Fematre, Riofreddo, Mevale, Rasenna (resterà sempre il dubbio della sua origine etrusca)… qui l’aria sa di stallatico e di legna bruciata; sono piccoli e lontani da tutto (...) Cose da montanari marchigiani e umbri, gente tosta ma riservata. da pocolontano.myblog.it |Perse fra i monti

(c) pocolontano.myblog.it| Fematre la pieve bella fra i monti (fa' click per vedere la gallery)

Usciti dalle Gole del Nera, con 150 km di statale si arriva a Roma. Tanto è conosciuta la strada di fondovalle quanto misconosciute e poco frequentate sono le strade laterali, che si inerpicano sulla destra e sulla sinistra della valle e attraversano paesini ormai isolati e quasi disabitati. Risalgono sulle pendici di monti che non sono poi un granché dal punto di vista paesaggistico, monti qualunque, un po’ brulli e impoveriti dalla miseria degli uomini che li hanno sfruttati fino che hanno potuto.
A noi interessa la prima sul lato destro, quella che parte poco dopo Molino di Visso; Croce, Fematre, Riofreddo, Rasenna, Forcella sono i paesi che si susseguono lungo una strada che oggi è deserta, ma che in passato attraversava un territorio molto più ricco. Lo testimoniano le tante chiese, le torri tutte risalenti al XIII secolo, quando ancora coltivare a 1000 m era produttivo e i pericoli rimanevano lontani. Su tutte, gioiello delle valle, la pieve di Santa Maria Assunta di Fematre testimonia il ricco passato di queste terre. E' lei con la fonte e il suo campanile che vediamo in cima alla salita di oggi, dopo 4 chilometri di mortirolo che difficilmente si dimenticano. Per saperne di più sulla chiesa di Fematre consiglio la lettura dei seguenti articoli: Perse fra i monti. Fematre, in pocolontano.myblog.it e I luoghi del silenzio |Fematre. Per saperne di più della salita scorrete lo schermo. Non so se la pieve sia stata riaperta dopo il terremoto del 2016. Se fosse aperta merita una sosta (sempre che non sia il 15 agosto, in quel caso statene alla larga che sotto il Monte Fema c'è un traffico pari a quello di Castelluccio in piena fioritura)


Start: Molini di Visso
Finish: Monte Civitella
Distance: 6.4 km
Elev. Gain: 545 m
Avg Grade: 8.6%
Max Grade: 16 %
Min Elev: 491 m
Max Elev: 1036 m
Climb Category: 2
Strava Segment: 24827243



Scendendo la Valnerina Molini è la prima frazione che si incontra subito fuori dalla Gola. Si fa fatica a ricordare il paese, ma rimangono piuttosto impressi l'allevamento di trote e e la trattoria prospiciente. Ecco 200 metri più avanti c'è l'incrocio con la nostra salita. Una alta colonna di frecce comunica che lungo la strada che sembra perdersi nel nulla in realtà sorgono una mezza dozzina abbondante di paesi. Quasi più paesi che persone adesso ci abiteranno sì e no 100 persone, di fatto i 30 chilometri da qui a Colfiorito sono considerabili come una lunga ciclabile.
Il primo chilometro fino all'Eremita è stranamente pedalabile, poi, senza nessun particolare cambiamento nel paesaggio comincia il corto Mortirolo a cui facevamo cenno sopra.
Non ci sono curve, semplicemente la pendenza si impenna  per un chilometro e mezzo, fa un tornante a destra e continua a salire fino un bel borgo di pietre bianche. Un cartello logoro saluta i viandanti con un adattissimo "BENVENUTI --- CROCE"  

Benvenuti in Croce, il paese visto dall'alto, con il 2° tornante


In corrispondenza dell'entrata del borgo la strada fa il secondo tornante; fatevelo bastare perché per un bel pezzo non ne vedremo altri. Dall'Eremita non sono stati fatti ancora due chilometri, ma ci si è alzati di ben 230 m (da 538 a quota 768) e non è finita, la salita molla solo dopo la chiesa di Fematre. E' vero che mezzo chilometro dopo Croce si passa da 12% al 10%, ma è comunque un bel salire. 
Soprattutto è sorprendente, perché questi monti non sono i Sibillini, le punte arrivano a malapena a  1500 m, ma gli uomini del Medioevo vanno costruito i loro borghi il più vicino possibile ai pascoli.
  

Quota 870 spunta un campanile

Quando inizia a spuntare il campanile della pieve di Fematre, si può iniziare sorridere, perché la pendenza è ormai scesa al 9% e la pausa è vicina: la salita è in peno sole e la fonte sulla destra è un appuntamento che non può essere mancato: offre ombra e un abbondante getto d'acqua freddissima


Stop! Fematre, d'altra parte, è l'anagramma di fèrmate!
La pieve di Santa Maria Assunta di Fematre

Poco dopo, alla fine del rettilineo della chiesa, c'è una curva a sinistra e la strada passa istantaneamente a una pendenza del 2-3%. Stupiti? Siamo nella "tangenziale" di Fematre un tratto di 500 m di costruzione più recente che serve a evitare il passaggio negli stretti vicoli del borgo; appena superato il paese c'è un'altra rampetta. 


Dopo Fematre si torna per un po' in doppia cifra

Quota 1000 un po' comincia a spianare

Si capisce che siamo ormai in cima, tuttavia la strada finché può sale ancora al 12%, poi si deve arrendere: siamo ormai in mezzo ai prati, si sale ancora fino a quota 1036, ma in modo sempre più dolce. Il punto di valico è nella vasta sella tra il Monte Civitella (1102m) e il Monte Murlo (1359m). Più lontano, sulla destra, diversamente alto, il Monte Fema (1576m) chiude alla vista questa parte d'Appennino. La strada scende sul ciglio di una rupe verso Riofreddo (c'è l'unico pezzo sterrato, ca. due chilometri, in ottime condizioni). Il paese di Riofreddo è ancora terra di Visso, ma siamo lontani dal capoluogo, al di là del Fosso di Fematre, nel fianco del Monte Cavallo. Sta a noi decidere se scendere verso Mevale e la statale della Val Nerina o continuare a nord sui saliscendi che attraversano Rasenna, Forcella, Cesi e portano all'altopiano di Colfiorito.
Troppi nomi danno confusione? Il dato da tenere bene a mente e uno solo: da Molini di Visso allo scollinamento sui Campelli del Civitella ci sono 6.4 km di salita, che superano un D+ 545m. La salita è più dura di quanto sembri dai numeri: la parte davvero impegnativa è rappresentata dai 3.5 km che precedono Fematre, con i quali ci si alza di 400 m. Qualcuno, il più sveglio tra noi, ha notato, già a metà della salita che Fematre, è l'anagramma di férmate!

A scendere verso il Monte Cavallo

Il Monte Cavallo e Riofreddo


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