Muro di Guardiagrele


Quando salire a 8 km/h vuol dire essere uno dei migliori (c) Giuliani

Distance: 0.6 km
Avg Grade: 21.3%
Max Grade: 28%
Min Elev: 437 m
Max Elev: 565 m
Elev. Gain: 125 m
Road Surface: asfalto
Climb Category: GPM 3
Difficoltà: 120.21


Su un vecchio post avevo scritto: "Questione Muro di Guardiagrele. Per quanto se ne sa, la salita sulla quale si deciderà la tappa del 16 marzo della Tirreno Adriatico è il muro più impressionante mai inserito in una corsa ciclistica negli ultimi anni (800 m al 25% medio!) Io non ho mai visto niente di simile e sì che di muri ne ho scalati parecchi. Ho superato pendenze simili, ma per tratti non più lunghi di 300 m. A naso mi sembrerebbero cifre esagerate, ma abito troppo lontano da Guardiagrele per un sopralluogo, fino al 16 marzo mi devo fidare delle cartine e dei resoconti che si trovano in rete".
Invece, finalmente (!) ho potuto saggiare di persona il Muro domenica scorsa, in una sorprendente calda giornata di novembre, nella quale ho potuto ripercorrere, tra Passo Lanciano e Guardiagrele, il finale della splendida tappa della TA2014 vinta da Contador. Ho potuto constatare che il Muro effettivamente sale in 600 m (non 800) al centro di Guardiagrele, ha per 500 m una pendenza superiore al  20% con punta al 28% nella parte iniziale.
Non è una stradaccia insensata, anzi è molto larga e ha un buon fondo. Direi che non è il caso di procedere a zig zag, perché, trattandosi di un'utile scorciatoia, la strada è parecchio trafficata.

Quando ho visto il Muro da sotto, mi è venuta subito in mente la salita immane di Offagna, l'unica tra quelle che frequento ad avere le stesse pendenze, ma sapevo che a Guardiagrele la salita era più lunga e che il tutto non poteva finire dopo la prima curva. Effettivamente non conosco tratti al 28% lunghi come questo di Guardiagrele, tuttavia i secondi 250m, che salgono solo al 20%, non si possono dire impossibili, anzi danno anche modo di ammirare sulla sinistra uno splendido scorcio sulla Majella.

Tutto si è consumato in meno di cinque minuti. Si parte piano, perché la salita non nasconde le insidie. Alla fine, come sulla ripida Costa dei Cocciari, lo sforzo finisce prima di quanto si creda.
Paradossalmente possono essere più dolorose le salite di Offagna e Montelupone. La prima, infatti, dopo le pendenze immani dei primi 250m continua a gradoni per un km e mezzo. A Montelupone è ancora peggio, ché le rampe al 20-24% arrivano a tradimento dopo oltre un km di salita a gradoni sulla quale spesso si forza troppo.
La parallela a est del Muro (io l'ho fatta in discesa) può essere un bel finale di tappa, perché, anche se non ha le stesse punte di pendenza (ci sono quattro stretti tornanti) ha un dislivello maggiore e pendenze a crescere fino a un brutto climax al 20%. 
Insomma, l'abbiamo visto in tv, il Muro di Guardiagrele strategicamente è stato più che altro un diversivo (o una carognata gratuita). Non avrebbe mai potuto scavare un solco importante tra gli uomini di vertice. Il punto focale è stato infatti Passo Lanciano. Per riassumere riprendo un po' di dati topografici:

Se prendiamo delle mappe dotate di isoipse affidabili, per esempio la n.1848319 di Bikemap.net incrociata con quella dell'IGM possiamo avere dati corretti  (le pubblicazioni dell'IGM purtroppo non possono essere usate da sole, perché in esse il Muro è segnato ancora come sentiero).
Riscontri oggettivi: l'incrocio, secondo la mappa dell'IGM è posto a quota 437 m. Via Orientale a b, quindi il dislivello del muro e vero e proprio è di 128 m. Il tutto in non più di 600 m, il che fa una pendenza media di oltre il 21%, meno del 25% dichiarato, ma comunque cosa esagerata. 
Al parcheggio la salita è moralmente finita. Ci sono 50 m morbidi per arrivare a via Orientale (quota 565) e poi un po' di pianura prima di svoltare verso il centro murato della città che tutte le mappe danno a quota 576, come il mio Monte Conero, nonostante i tipi di RCS abbiano scritto 590.

(c) Giancarlo Giuliani


Asperrimi in fundo, un po' di confronti all'americana: cartine alla mano, praticamente niente sale più ripido del Muro di Guardiagrele, non la Costa dei Cocciari che aveva steso Chris Froome nel 2013, tanto meno il Montelupone di Rodriguez, muro che però vantano rispettivamente una pendenza massima e un dislivello assai maggiore. 
Dopo 15 anni di indagini solo una strada asfaltata è peggio. anzi due strade. Quelle ancora ignote al grande ciclismo che salgono dal Fosso delle Rote tra Massa Fermana e Montappone. Trovate i confronti in questo post sempre in aggiornamento: Salite delle marche.it| I peggiori muri marchigiani (1.2)




Gli esseri umani che si sono cimentati nella scalata del Muro di Guardiagrele hanno fatto così *si faccia caso agli zigzag della traccia:







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