I peggiori muri marchigiani - Il modulo MAD
MAD – Definizione: Unità di misura teorica dei muri marchigiani, basata su un profilo tipo (600 m al 12%),Un indice sintetico che combina lunghezza, pendenza media e pendenza massima per descrivere la personalità di un muro, ovvero quanto risulti impegnativo nel suo sviluppo complessivo. Una scala semi-empirica ideata per mappare e confrontare i muri marchigiani in modo pratico, al di là dei numeri puri, ma ancorata comunque a dati altimetrici reali (lunghezza, dislivello, pendenza massima/media, fondo stradale, ecc.).
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Recanati 2019, anche Porta d'Osimo ha lo scalpo della moto RAI |
Naturalmente, l’universo dei muri non si ferma qui: ci sono quelli molto più ripidi e altri lunghi più di un quarto d'ora che, forse, andrebbero spostati nella categoria delle "salite vere e proprie".
Ora, inutile girarci intorno: un'unità di misura, grafici e cifre non bastano, tuttavia ci consentono di mettere insieme una prima classifica. Manca una cosa sola per cogliere la vera rognosità di un muro: ci serve un tertium comparationis – sì, esatto, ci vogliono dei riferimenti condivisi, delle salite celebri, dei mostri sacri.
Per questo abbiamo scelto due icone dark: il Muro di Sormano e il Muro di Guardiagrele. Pochi li hanno scalati di persona, ma tutti li conoscono almeno per sentito dire. Il primo farà da pietra di paragone per i muri lunghi, il secondo per quelli molto molto ripidi.
E attenzione, perché non è solo questione di misure, anche la forma conta. Per capire davvero una salita si dovrebbero considerare il fondo (asfalto nuovo, asfalto appenninico, sterrato, pavé) e anche altri elementi che sono più difficili da valutare tra cui la conformazione: una strada diritta fa impressione, ti guarda in faccia e ti sfida apertamente: “Ce la fai?”., ma almeno è onesta. E' più gestibile di quelle a gradini - sono loro le più cattive - che nascondono le rampe peggiori dietro delle semicurve.
La maggior parte dei muri marchigiani segue il copione classico: partono con il botto nella parte iniziale e su fanno meno pendenti appressandosi alla cresta. Alcuni però sono stati montati a rovescio e rivelano le pendenze "migliori" nel finale. Questi sono veramente difficili da digerire.
Ecco allora una classifica, sempre provvisoria, dei dieci più pazzi/duri potrebbe essere questa: i numeri a fianco dei nomi rappresentano due scale di difficoltà (entrambe opinabili e inutilmente precise): una più attenta alla lunghezza, l’altra alla pendenza massima. In mezzo, colorata in arancione, c'è la misura in MAD – che, onestamente, ci sembra l’acronimo perfetto per queste follie su due ruote.
Sulle prime tre posizioni del podio posso mettere la mano sul fuoco, sul resto della top ten no. Sono state escluse le rampe che finiscono in un prato o in un rifugio senza uscita, e tenute solo quelle che:
-
superano un valico (perché ci piace l’idea dell’oltre),
-
oppure portano dentro un borgo o almeno a un’immagine della Madonna che in certi momenti diventa l’unico conforto possibile.
- Madonnella di Pitino [7 MAD|596|122]
- Madonna di Gagliano [5.5 MAD|360|116]
- Becetta [4.5 MAD|545|121]
- Fonte Curata [4.7 MAD|324|116]
- Muro di Montelupone [3 MAD|357|99]
- Porta d'Osimo [2.5 MAD|334|101]
- Muro immane di Offagna [3 MAD|199|93]
- Costa dei Cocciari [3 MAD|186|114]
- Boccolina [2.5 MAD|335|90]
- Gattara [2.5 MAD|268|83]
- Frati Bianchi [4 MAD|267|83]
- Fosso di Rosora [4 MAD|219|86]
- Pellucca [2 MAD|196|84]
- Muro di Sormano [6 MAD|495|114]
- Muro di Guardiagrele [4.5 MAD|292|120]
- Muro di Huy [152|62]
- Koppenberg [83|61]
Guardiamoli nel dettaglio. I grafici che vengono proposti sono elaborati con il vecchio software salitaker, che ha pochi fronzoli ed è perfettamente funzionale. In essi vengono confrontati i profili altimetrici che ho rilevato io stesso sulle mappe 1:25000 dell'IGM.
Il salitaker fornisce anche due valori, chiamati "fatica" e "durezza", che dovrebbero dare una misura della difficoltà della salita (la stessa che si trova in salite.ch). I due indici non sono del tutto convincenti dal p.d.v. scientifico, ma danno indicazioni senz'altro utili, perché il confronto avviene su salite piuttosto simili. Sulla base di questi numeri (riportati in grassetto a destra del nome di ogni salita) ho disposto in classifica le salite: dalla meno raccomandabile alla meno cattiva.
1. Madonnella di Pitino
Una collina inspiegabilmente alta che spunta nella piana della Val Potenza ospita il muro più difficile che conosca. Fu inserito nel Giro d'Italia 2012 quando era ancora totalmente sterrato e fu eliminato solo 10 gg prima della partenza. Il primo chilometro è stato asfaltato nel 2017, ma la parte più ripida è ancora perfettamente sterrata.
Lenght: 2,600 km
Elev. Gain: 384 m
Avg Grade: 14,8 %
Max Grade: 22 %
Strava Segment: 10707550
Google Map: SDM001-Pitino
Lenght: 0.900 km
Elev. Gain: 181 m
Avg Grade: 19%
Max Grade: 28%
Strava Segment: 22976905
Route: Bikemap | 5641454
Elev. Gain: 384 m
Avg Grade: 14,8 %
Max Grade: 22 %
Strava Segment: 10707550
Google Map: SDM001-Pitino
2. Madonna di Gagliano

Siamo in pieno Fermano; dal profondissimo Fosso delle Rote sale una strada dai numeri impressionanti: quasi un chilometro di salita al 20% medio (cioè un Muro di Guardiagrele seguito da un altro mezzo Guardiagrele, appena meno pendente). La strada culmina davanti a una chiesetta per poi continuare in cresta fino a Monte Vidon Corrado.
Elev. Gain: 181 m
Avg Grade: 19%
Max Grade: 28%
Strava Segment: 22976905
Route: Bikemap | 5641454
3. Becetta
La collina gemella di Pitino. Deo gratias la strada scollina un più in basso di come potrebbe, ma resta il muro di due chilometri più difficile tra quelli censiti da SdM.
Lenght: 1.900 km
Elev. Gain: 384 m
Avg Grade: 14,6 %
Max Grade: 27 %
Strava Segment: 28300723
Lenght: 1.030 km
Elev. Gain: 170 m
Avg Grade: 17%
Max Grade: 28%
Strava Segment: 22976905
Route: Strava | 24281090
Distance: 1.7 km
Elev Gain: 226 m
Avg Grade: 12.5 %
Max Grade: 27 %
AKA Muro di Sant'Elpidio a Mare. Ripidissima, ma molto breve. Fu affrontata quatto volte in una tappa epica della Tirreno Adriatico del 2013. Fu sufficiente a mandare in crisi Chris Froome e a fargli perdere per la prima volta la maglia di leader e la corsa.
Lunghezza: 0.360 km
Dislivello: 78 m
Avg Grade: 22.5%
Max Grade: 28 %
Elev. Gain: 187 m
Avg Grade: 15.5%
Max Grade: 27 %
Distance: 1,9 km
Elev. Gain: 230 m
Avg Grade: 12 %
Max Grade: 31 %
Distance: 2.2 km
Elev. Gain: 253 m
Avg Grade: 11%
Max Grade: 24%
Distance: 1.39 km
Elev. Gain: 190 m
Avg Grade: 13.7%
Max Grade: 21%
Strava Segment: 24516167
Elev. Gain: 384 m
Avg Grade: 14,6 %
Max Grade: 27 %
Strava Segment: 28300723
4. Fonte Curata
Dallo stesso Fosso delle Rote di cui si parla sopra passa anche questa strada, che è una scorciatoia, che collega Montegiorgio con Massa Fermana. I primi 750 m sono ripidissimi, gli ultimi 350, necessari per arrivare nella civiltà, sono di normale salita.
Elev. Gain: 170 m
Avg Grade: 17%
Max Grade: 28%
Strava Segment: 22976905
Route: Strava | 24281090
5. Montelupone
E' la salita che ha fatto conoscere Purito Rodriguez, due volte vincitore su queste rampe alla Tirreno Adriatico 2008 e 2009. E' su questa salita, probabilmente la più iconica di tutte, che per la prima volta, in tempi recenti, si sono visti i professionisti spingere la bicicletta. Bisogna lasciarsi qualche dente e un po' di forza per affrontarne il durissimo tratto finale.
Il Muro sale a strappi: 5 "mali" e un infingardo tratto pedalabile al centro; il secondo e il quarto male arrivano a tradimento, nascosti da due semicurve. Il picco massimo di pendenza? Ovviamente, è proprio alla fine.
Distance: 1.7 km
Elev Gain: 226 m
Avg Grade: 12.5 %
Max Grade: 27 %
6. Costa dei Cocciari

Lunghezza: 0.360 km
Dislivello: 78 m
Avg Grade: 22.5%
Max Grade: 28 %
7. Porta d'Osimo
Salita quasi gemella del Muro di Montelupone, affrontata quattro volte di fila nella tappa regina della Tirreno Adriatico 2019. Dopo una prima parte ripida gli ultimi 400 m sono da ribaltamento. (chiedete alla Moto1 della Rai). Anche la Gattara di Osimo vista alla Tirreno 2023 è simile.
Distance: 1.4 kmElev. Gain: 187 m
Avg Grade: 15.5%
Max Grade: 27 %
8. Muro immane di Offagna
Una bizzarria ingegneristica seguita da 500 m a gradoni, da 700 m al 9 % e da 200 m al 20 % in pavé. Ancora ignoto al grande ciclismo.
Distance: 1,9 km
Elev. Gain: 230 m
Avg Grade: 12 %
Max Grade: 31 %
9. Boccolina
Maiolati, media Vallesina; era una delle salite preferite di Michele Scarponi. Decisamente lunga, nella parte centrale ha pendenze molto severe.
Elev. Gain: 253 m
Avg Grade: 11%
Max Grade: 24%
10. Romita (Frati Bianchi)
Simile alla non lontana Boccolina. Finito il muro c'è un altro chilometro e mezzo di salita impegnativa fino a Cupramontana.
Elev. Gain: 190 m
Avg Grade: 13.7%
Max Grade: 21%
Strava Segment: 24516167
11. Rosora
A Rosora, media Vallesina, lato opposto della Boccolina arrivano due muri, tra cui un piccolo Guardiagrele molto cattivo che si avvita sulla collina e, prima di concludersi, tira fuori dal nulla rampe sempre più pendenti.
Terribile ma a forza di cercare e cercare salite simili ai muri di Rosora iniziano a essercene tante. questo post è in perenne aggiornamento.
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