I peggiori muri marchigiani (versione 2.0)


I muri marchigiani sono lunghi, in genere, 600 m e hanno una pendenza media del 12%. È una sorta di modulo che si ripete mille-duemila volte all'interno della Regione.
Ci sono poi i muri molto più ripidi e altri così lunghi andrebbero considerati delle vere e proprie salite.
Per capirne veramente la difficoltà i grafici e le cifre non sono sufficienti; si può provare a fare una classifica, ma, per renderci davvero conto della natura di una salita è soprattutto utile avere un tertium comparationis, cioè abbiamo bisogno di salite note che facciano da termine di paragone.
Per la-qual-cosa sono state scelte due salite che magari hanno fatto in pochi, ma che tutti conoscono almeno di fama: il Muro di Sormano e il Muro di Guardiagrele. Il primo farà da pietra di paragone per i muri lunghi, il secondo per quelli molto ripidi. 
C'è poi da considerare il fondo (asfalto nuovo, asfalto appenninico, sterrato, pavé), ma per capire davvero una salita si devono calcolare anche altri elementi che sono più difficili da valutare tra cui la conformazione: una strada diritta fa impressione, ma è più gestibile di una a gradini, che magari nasconde le rampe peggiori dietro delle semicurve.
Generalmente i muri di questa regione sono più ripidi nella parte iniziale e meno pendenti una volta arrivati in cresta. Alcuni però sono stati montati a rovescio e rivelano le pendenze "migliori" nel finale. Questi sono veramente difficili da digerire.

Una classifica, sempre provvisoria, dei dieci più pazzi/duri potrebbe essere questa. I numeri a destra dei nomi sono due diverse e opinabili scale di difficoltà, una sbilanciata sulla lunghezza, l'altra sulla pendenza massima. Sulle posizioni del podio posso mettere la mano sul fuoco, sul resto della top ten no. Sono state scelte solo:
- strade che superano un valico, non rampe senza sbocco che terminano su un rifugio o in un prato appenninico, 
- strade che portano dentro i borghi o almeno a un'immagine della Madonna.
  1. Madonnella di Pitino [596|122]
  2. Madonna di Gagliano  [360|116]
  3. Becetta [545|121]
  4. Fonte Curata [324|116]
  5. Muro di Montelupone [357|99]
  6. Porta d'Osimo [334|101]
  7. Muro immane di Offagna [199|93] 
  8. Costa dei Cocciari [186|114]
  9. Boccolina [335|90]
  10. Gattara [268|83]
  11. Frati Bianchi [267|83]
  12. Fosso di Rosora [219|86]
  13. Pellucca [196|84]
  • Muro di Sormano  [495|114]
  • Muro di Guardiagrele [292|120]
  • Muro di Huy [152|62]
  • Koppenberg [83|61]

Guardiamoli nel dettaglio. I grafici che vengono proposti sono elaborati con il vecchio software salitaker, che ha pochi fronzoli ed è perfettamente funzionale. In essi vengono confrontati i profili altimetrici che ho rilevato io stesso sulle mappe 1:25000 dell'IGM.
Il salitaker fornisce anche due valori, chiamati "fatica" e "durezza", che dovrebbero dare una misura della difficoltà della salita (la stessa che si trova in salite.ch). I due indici non sono del tutto convincenti dal p.d.v. scientifico, ma danno indicazioni senz'altro utili, perché il confronto avviene su salite piuttosto simili. Sulla base di questi numeri (riportati in grassetto a destra del nome di ogni salita) ho disposto in classifica le salite: dalla meno raccomandabile alla meno cattiva.

1. Madonnella di Pitino 

Una collina inspiegabilmente alta che spunta nella piana della Val Potenza ospita il muro più difficile che conosca. Fu inserito nel Giro d'Italia 2012 quando era ancora totalmente sterrato e fu eliminato solo 10 gg prima della partenza. Il primo chilometro è stato asfaltato nel 2017, ma la parte più ripida è ancora perfettamente sterrata.

Lenght: 2,600 km
Elev. Gain: 384 m
Avg Grade: 14,8 %
Max Grade: 22 %
Strava Segment: 10707550
Google Map: SDM001-Pitino



2. Madonna di Gagliano 

Siamo in pieno Fermano; dal profondissimo Fosso delle Rote sale una strada dai numeri impressionanti: quasi un chilometro di salita al 20% medio (cioè un Muro di Guardiagrele seguito da un altro mezzo Guardiagrele, appena meno pendente). La strada culmina davanti a una chiesetta per poi continuare in cresta fino a Monte Vidon Corrado. 

Lenght: 0.900 km
Elev. Gain: 181 m
Avg Grade: 19%
Max Grade: 28%
Strava Segment: 22976905
Route: Bikemap | 5641454


3. Becetta

La collina gemella di Pitino. Deo gratias la strada scollina un più in basso di come potrebbe, ma resta il muro di due chilometri più difficile tra quelli censiti da SdM.

Lenght: 1.900 km
Elev. Gain: 384 m
Avg Grade: 14,6 %
Max Grade: 27 %
Strava Segment: 28300723


4. Fonte Curata 

Dallo stesso Fosso delle Rote di cui si parla sopra passa anche questa strada, che è una scorciatoia, che collega Montegiorgio con Massa Fermana. I primi 750 m sono ripidissimi, gli ultimi 350, necessari per arrivare nella civiltà, sono di normale salita.

Lenght: 1.030 km
Elev. Gain: 170 m
Avg Grade: 17%
Max Grade: 28%
Strava Segment: 22976905
Route: Strava | 24281090


5. Montelupone 

E' la salita che ha fatto conoscere Purito Rodriguez, due volte vincitore su queste rampe alla Tirreno Adriatico 2008 e 2009. E' su questa salita, probabilmente la più iconica di tutte, che per la prima volta, in tempi recenti, si sono visti i professionisti spingere la bicicletta. Bisogna lasciarsi qualche dente e un po' di forza per affrontarne il durissimo tratto finale.
Il Muro sale a strappi: 5 "mali" e un infingardo tratto pedalabile al centro; il secondo e il quarto male arrivano a tradimento, nascosti da due semicurve. Il picco massimo di pendenza? Ovviamente, è proprio alla fine.

Distance: 1.7 km
Elev Gain: 226 m
Avg Grade: 12.5 %
Max Grade: 27 %

6. Costa dei Cocciari

  AKA Muro di Sant'Elpidio a Mare. Ripidissima, ma molto breve. Fu affrontata quatto volte in una tappa epica della Tirreno Adriatico del 2013. Fu sufficiente a mandare in crisi Chris Froome e a fargli perdere per la prima volta la maglia di leader e la corsa.

Lunghezza: 0.360 km
Dislivello: 78 m
Avg Grade: 22.5%
Max Grade: 28 %


7. Porta d'Osimo


Salita quasi gemella del Muro di Montelupone, affrontata quattro volte di fila nella tappa regina della Tirreno Adriatico 2019. Dopo una prima parte ripida gli ultimi 400 m sono da ribaltamento. (chiedete alla Moto1 della Rai). Anche la Gattara di Osimo vista alla Tirreno 2023 è simile.
Distance: 1.4 km
Elev. Gain: 187 m
Avg Grade: 15.5%
Max Grade: 27 %


8. Muro immane di Offagna 

Una bizzarria ingegneristica seguita da 500 m a gradoni, da 700 m al 9 % e da 200 m al 20 % in pavé. Ancora ignoto al grande ciclismo.

Distance: 1,9 km 
Elev. Gain: 230 m
Avg Grade: 12 %
Max Grade: 31 %


9. Boccolina 


Maiolati, media Vallesina; era una delle salite preferite di Michele Scarponi. Decisamente lunga, nella parte centrale ha pendenze molto severe.

Distance: 2.2 km
Elev. Gain: 253 m
Avg Grade: 11%
Max Grade: 24%


10. Romita (Frati Bianchi) 

Simile alla non lontana Boccolina. Finito il muro c'è un altro chilometro e mezzo di salita impegnativa fino a Cupramontana.

Distance: 1.39 km
Elev. Gain: 190 m
Avg Grade: 13.7%
Max Grade: 21%
Strava Segment: 24516167


11. Rosora

A Rosora, media Vallesina, lato opposto della Boccolina arrivano due muri, tra cui un piccolo Guardiagrele molto cattivo che si avvita sulla collina e, prima di concludersi, tira fuori dal nulla rampe sempre più pendenti. 
Terribile ma a forza di cercare e cercare salite simili ai muri di Rosora iniziano a essercene tante. questo post è in perenne aggiornamento.


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