La Campetella (Muro di Pollenza) e le colline che non vedremo mai al Giro d'Italia



Forse la vedremo alla Tirreno Adriatico? Al Giro mai, troppo dura. Più probabile vederla alla Vuelta, ma spostare la collina con tutto il paese che è lì da prima delle guerre sannitiche sarebbe un peccato. Non resta che prendere la strada tra le gambe e andare a curiosare. Dopo la dovuta descrizione del "Pollenza's Wall"  (la segnalazione a salitedellemarche.it è arrivata con questo nome) si suggeriscono due itinerari, uno harduo e uno per gente sensata. Mi sembrano un'ottima scusa per uscire di casa.


Campetella

La Campetella è un classico MAD: 700 m al 12% di pendenza media. Una perfetta unità alcolica di fatica, di quelle che si incontrano a migliaia nelle terre ondulate strette tra l'Appennino e l'Adriatico. Ogni MAD però è diverso dall'altro, ha un prodromo e un'appendice. Nel caso della Campetella, tra tutti e due, si deve aggiungere ca. un chilometro di fatica: nei 500 m prima del muro vero e proprio ci sono un primo strappo e una discesa, altri 500 m si fanno dopo il duro. Quindi non ci si deve fare ingannare dalla pendenza media. Le tre rasioate al 23% che si incontrano nel tratto più significativo sono brevi e non si lascano disegnare, ma si infilzano nelle gambe

Start: SP Rambona
Distance: 1.72 km
Elev. Gain: 168 m
Avg Grade: 9,7 %
Max Grade: 25 %
Min Elev: 154 m
Max Elev: 321 m
Climb Category: GPM 3
Strava Segment: 5549920

La svolta si nota appena. È una stradina sulla sinistra, senza frecce. Siamo sulla provinciale tra Passo di Treia e Tolentino poco prima della svolta di Rambona. Il primo strappetto termina in una biforcazione. Dobbiamo prendere a sx la strada che scende e che ci apre una bella valletta nascosta che assomiglia a un bacile. (C'è un mappa più giù nel post, se la spiegazione non è chiara)
L'asfalto è stato appena rifatto; a maggio 2022 non erano stati tolti i cartelli di strada dissestata, ma il fondo in realtà è eccellente. Un'unica amplissima curva a destra ci porta sul lato opposto della valle da dove si presenta in tutta la sua drittezza il muro.



È brutto perché si vede tutto insieme e perché si capisce che deve esserci almeno un'altra parte nascosta. dato che i campanili di Pollenza sono parecchio più in alto
In effetti i gradini sono tre. Il primo è nettamente il più impegnativo, non tanto per la pendenza massima (hanno tutti punte tra il 22 e il 24%) quanto per la lunghezza, ca. 350 m. Il secondo, nascosto da una curva, è lungo ca. 200 m, è meno diritto e meno cattivo del primo. Si sale con l'impressione che la salita stia per finire, ma in realtà non è così. Il cartello di precedenza dove comincia il terzo gradino, ha la targhetta 150 m, e purtroppo sono 15000 cm di salita di nuovo molto dura.
Quando la Campetella si allaccia alla strada principale che porta a Pollenza, restano ancora 500 metri al 7-9% prima delle mura urbiche. Fastidiosi da pedalare, ma il grosso è ormai alle spalle, tocca a fare pure questi.
Pollenza è una città molto bella, come tutte le città e i borghi murati.
Il borgo si era sempre chiamato Monte Milone, dal nome del cavaliere carolingio che fondò il primo castello sulla collina, ma con l'unità d'Italia c'è stata una corsa ad appropriarsi degli storici toponimi romani (vedi Ostra e Capua) a cui non si sono sottratti neanche i milonesi. In realtà la Pollentia romana era, probabilmente, la vecchia Urbs Salvia prima che cambiasse nome.
La seconda proposta di percorso, quella non difficile, passa proprio da Urbisaglia.


#Mascelle e mammelle


E' il giro che ho fatto io la prima volta: Partenza dal Convento di Forano, attraversamento delle splendide colline sotto Treia, poi la Campetella, relax tra l'Abbazia di Rambona e la Rocchetta poi il suicidio dell'accoppiata Castello di Pitino + Becetta. Ritorno per Grottaccia e Botontano. 
Oltre alle tre rampe micidiali il giro garantisce panorami splendidi e trade a traffico zero. Si più fare anche senza ebike, ma bisogna partire preparati. Ad ogni modo, l'anello può essere accorciato in mille modi


Tre Abbazie nella media collina tra Tolentino e Treia

Il giro per gente sensata, da una pagina di salitedellemarche.it del 2014: " Nell'ultima uscita dell'anno ci siamo spinti in  una zona collinare piuttosto remota e isolata. Un centinaio di km, evitando le salite più ripide, da fare in un clima freddino, che è comunque quanto di meglio ci poteva toccare in questo finale del 2014.
Il giro è stato molto interessante dal punto di vista paesaggistico. La giornata serena ci ha fatto godere un panorama sull'Appennino imbiancato che le foto possono solo far intuire.
Molto belli sono le città di Tolentino e Pollenza, i borghi "più belli d'Italia" di Treia, Urbisaglia e Montecassiano, Le abbazie di Rabona, Fiastra e San Claudio, le torri sparse qua e là, ma erano cose note.
Di tutto il percorso il tratto che mi è sembrato più bello è stato quello tra Rambona e Tolentino e , salendo verso la Parrocchia S Giuseppe. Dalla chiesa, che di per sé non vale niente, si aprono due belvederi splendidi sulle colline. Quello verso sud comprende il ponte a due ordini di arcate della ferrovia Civitanova-Albacina ed è chiuso dalla quinta appenninica che va dal Gran Sasso ai Monti Sibillini. Il belvedere nord dà uno sguardo raro sulla bizzarra collina di Pitino con la riconoscibilissima sagoma del Monte San Vicino.
Tutta la strada di cresta che da San Giuseppe scende verso il Bivio Cantagallo è splendida, soprattutto in nei giorni in cui iniziano a spuntare i cereali, i monti sono bianchi e le colline hanno un mantello verde brillante.
La chiesa di Rambona invece vista da sud-ovest è un po' deludente. Piccola e nascosta dagli alberi sembra sulle prime un fienile. Bisogna entrare nella cripta (non con la bici) o girare attorno alle absidi per coglierne la bellezza.
Sul mio cellulare c'è qualche foto, ma su Panoramio ce ne sono di migliori e le linko"











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