Valsorda e Monte Serrasanta

C’è un’amena vallata appenninica in Umbria, formata dalle propaggini dei monti Maggio e Serrasanta, la cui bellezza lascia senza fiato. [...] Siamo a 1000 mt di quota, nella splendida Valsorda, pochi km sopra Gualdo Tadino, terra di acque e ceramiche rinomate…e se a valle l’ambiente è fortemente antropizzato, basta percorrere 4 km alzandosi un po' di quota ed ecco che ci ritroviamo immersi nella natura più selvaggia e incontaminata.
Nelle giornate terse, da quassù il panorama è notevole: possiamo vedere l’Umbria intera, dai Sibillini al Subasio, dal Lago Trasimeno al Tezio, da Perugia al vicino Cucco; e oltre scorgiamo l’Amiata e il Cetona in Toscana, il San Vicino, il Catria e il Nerone nelle Marche. (da www.mtb-mag.com: Valsorda ma quanto ci si sente bene)


(c) Turismo Slow


Start: Gualdo Tadino SP3 Flaminia 
Finish: Valsorda
Distance: 6.0 km
Elev. Gain: 530 m
Avg Grade: 9%
Max Grade: 18%
Min Elev: 475 m
Max Elev: 1005 m
Climb Category: 2
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Finish: Eremo di Serrasanta
Distance: 11,4 km
Elev. Gain: 830 m
Max Elev: 1350 m
Avg Grade: 7.3%
Climb Category: 1
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Finish: Confine Marche/Umbria
Distance: 8,6 km
Elev. Gain: 666 m
Max Elev: 1130 m
Avg Grade: 8%




La salita, che si diceva protagonista della 10° tappa del Giro 2018, noi l'abbiamo affrontata in discesa ("salitedellemarche" spesso vuol dire "discesedellumbria") il giorno stesso in cui si è saputo che la tappa di Gualdo Tadino non sarebbe arrivata a di Valsorda, ma sarebbe stata destinata ai velocisti.
Anche così abbiamo potuto apprezzare :

- l'ameno catino che ospita i rifugi e le graziose casette di Valsorda
- una bella strada in un ambiente singolare: una rada pineta appenninica al cui interno rispuntano piccole querce, che con la loro chioma gialla sembrano fluorescenti nell'oscurità del bosco e della caligine novembrina.
Della salita abbiamo capito anche che:

1. Al contrario del versante marchigiano (che è generoso definirlo una carrareccia), quello umbro ha carattere di Strada Provinciale, è asfaltato bene, è largo ed è molto frequentato; d'altra parte si tratta di una una tipica salita "cittadina", di quelle che partono direttamente dal paese (così come San Silvestro per i Fabrianesi o il Petrano per i Cagliesi) e che oltre agli agonisti che vogliono sfidare le pendenze, accolgono trovano anche persone "normali", alle prese con jogging, tintarella o semplicemente una camminata nella natura.



2. Avete visto il profilo altimetrico meno fighetto qui a desta? Quello disegnato a mano da noi con il vecchio salitaker? Il giudizio sulla salita cambia radicalmente se si prende la strada nuova o la strada originale (via Col di Metino, secondo lo stradario).
Una volta saliti dalla Flaminia all'inizio della SP di Valsorda (e già solo questo sono quasi 1500 m all'8%) ci si trova davanti a un bivio.
La nuova provinciale va diritta e affronta la prima parte dell'erta con un dedalo di tornanti nel bosco.
La strada vecchia, invece, saliva molto più diretta, coprendo il dislivello consumando metà dello spazio rispetto alla strada principale. Via Col di Metino sono 800 m senza manco una vera curva; 14% di pendenza media, punte che sfiorano il 20%.

Io passerei di qua, inutile dirlo, ma consiglio un'oculata gestione delle forze. All'inizio della strada ci sono due semicurve che nascondono la lunghezza del muro di Col di Metino. 
La visione degli ultimi 4-500m dovrebbe essere sconfortante
Quando le due strade si ricongiungono la salita diventa "normale": restano circa 3 chilometri, che presentano pendenze nella norma: 8 % media, con alcuni tratti la 10-11%. Paesaggio decisamente ameno sulla valle del Topino e i monti della dorsale Umbro-Marchigiana.


Preferire un arrivo di tappa in piazza a Gualdo Tadino piuttosto che quassù proprio non lo capisco. Sarà vero che non c'è una strada di servizio per far scendere i mezzi, ma lo spazio in cima è enorme, la carreggiata è bella, larga e le pendenze da scattisti della prima parte avrebbero garantito un finale molto interessante.
Quando appare il miliario con il chilometro 6 vuol dire che la fine della salita è vicina. 


Lo scollinamento avviene in prossimità di un incrocio da cui partono due strade: una a dx sale "catramata" di fresco fino all'Eremo del Monte Serra Santa (quota 1360); l'altra naturale prosecuzione della provinciale serve i ristoranti, le case e i parcheggi della valletta fiorita.
Proseguendo verso le Marche, al km 7 o poco prima la strada diventa bianca, supera il confine della regione, degrada in una carrareccia, e dopo aver sfiorato quota 1270, scende in territorio marchigiano verso Serradica o Campodonico. Siamo ormai nel paradiso delle MTB.



Ciao Umbria. Per maggiori ragguagli sul versante marchigiano: vedi il post Intorno al Monte Maggio o un qualsiasi sito di MTB. Tanto per ridiscendere dalla nostra parte servono le ruote grasse. 



Eremo di Serrasanta

Sulla vetta del Monte Serrasanta, a quota 1348 metri, è situato l’antico Eremo, una chiesina medievale dedicata alla SS. Trinità, con un porticato-rifugio sempre aperto sul lato a mezzogiorno.
Dalla Valsorda si può raggiungere l'Eremo grazie a una strada che parte dietro i ristoranti e in 4 km "catramati" arriva al piazzale Santo Stefano, giusto sotto l’eremo.
L'asfalto perfetto (nel 2011), vi darà l'impressione di volare per la scorrevolezza, ci penserà la forza di gravità a frenare gli entusiasmi. Non è un tratto da poco: la strada ha una pendenza media del 7.5%, ma i primi due chilometri sono pedalabili, quelli dopo il 10° tornante hanno tratti oltre il 15%. 
L'ultima rampa prima del parcheggio Santo Stefano fa paura.

si vola?

no, si gira. E' il parcheggio S. Stefano

Da qui parte una sinuosa strada sterrata, che in 500 m conduce al piazzale antistante il rifugio. Sull'ultimo tornante (a quota 1362) si innesta il sentiero che scende dall'Uomo di Sasso. Con una MTB si può scendere nelle Marche.

questo è l'ultimo tornante, è fatta

questo è l'ultimo tornante, queste sono le strade che scendono dalla vetta e dall'uomo di sasso


All’ingresso dell'eremo, nei pressi delle due staccionate, sono posti due cartelli informativi, uno a destra ed uno a sinistra della croce, dove si indica con tanto di freccia, che le acque piovane, a destra, vanno a sfociare nel Mar Tirreno, a sinistra nel Mare Adriatico.(vedi gallery in Pocolontano|Serrasanta)
Sul retro della chiesa vi è un’ampia struttura ricettiva, gestita dalla Confraternita della SS. Trinità che offre, nel periodo estivo, un accogliente posto di ristoro per devoti, turisti e visitatori. Dal piazzale della chiesa, dominato da una grande croce metallica, è possibile ammirare suggestivi panorami sulla città, sulla vallata gualdese, e sull’Appennino fino ai Monti Sibillini o sulla vallata fabrianese. In particolari condizioni atmosferiche si possono scorgere in lontananza il Mare Adriatico e il lago Trasimeno.

(c) Pocolontano: Serrasanta, seguire gli eremiti conviene

(c) CAI Gualdo Tadino, all'orizzonte il Monte Amiata


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