Ancona-Ancona

Per collocare nel tempo la tappa vi ricordo che tra una moto e l'altra passavano ossessivamente delle smart tutte dipinte di verde con il logo omnitel. Era una macchinetta rara, quella volta, la Smart, tanto che ad ogni passaggio si diceva "di fuorila macchina fa schifo, però gli interni sono fantastici" (per interni si intendevano le modelle brune, sosia di Megan Gale, sedute sul sedile passeggeri)

Era un percorso difficile da interpretare, con saliscendi e curve e con i pochi rettilinei dove fare velocità tutti nel finale; un percorso tipicamente marchigiano poco adatto ai cronoman puri come Honchar, i quali non riuscirono a esprimersi al massimo. Non vinse un pellegrino qualsiasi. Pochi lo ricordano, ma due anni prima, a San Sebastian, su un tracciato analogo, il Francese aveva conquistato la maglia iridata dei cronomen
Il "pirata", in rosa dopo la vittoria del giorno prima sul Gran Sasso era partito fortissimo, tanto che, al GPM, dopo 15,9 km aveva solo un secondo di ritardo da Jalabert (19'48" contro 19'49") e 25" su Zuelle.
Secondo arrivò Serhij Hončar (che, allora, chiamavamo tutti Gontchar); si era presentato sul palco appena 35" secondi prima del via, tanto da non riuscire a firmare il foglio della partenza; si beccò da Jalabert 25", tutti nella discesa dopo il GPM.
Secondo arrivò Serhij Hončar (che, allora, chiamavamo tutti Gontchar); si era presentato sul palco appena 35" secondi prima del via, tanto da non riuscire a firmare il foglio della partenza; si beccò da Jalabert 25", tutti nella discesa dopo il GPM.
Ordine d'arrivo
1) Laurent Jalabert (Fra-Once) 40'36" (Media: 47,291)
2) Serguei Gontchar (Ucr) a 25"
3) Marco Pantani (Ita) 55"
4) Oscar Camenzind (Svi) 57"
7) Alex Zuelle (Svi) 1'15"
8) Ivan Gotti (Ita) 1'23"
12) Marzio Bruseghin (Ita) 2'07"
13) Paolo Savoldelli (Ita) 2'08"
25) Danilo Di Luca (Ita) 2'27"
37) Jose Maria Jimenez (Spa 2'56"

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