Ancona-Ancona
Per collocare nel tempo la tappa vi ricordo che tra una moto e l'altra passavano ossessivamente delle smart tutte dipinte di verde con il logo omnitel. Era una macchinetta rara, quella volta, la Smart, tanto che ad ogni passaggio si diceva "di fuorila macchina fa schifo, però gli interni sono fantastici" (per interni si intendevano le modelle brune, sosia di Megan Gale, sedute sul sedile passeggeri)
La tappa fu di Laurent Jalabert, che completò il percorso alla media (impressionante) di 47.291 km/h e, per 2 centesimi di secondo, sfilò la maglia rosa a Pantani, terzo all'arrivo con 55'' di ritardo.
Era un percorso difficile da interpretare, con saliscendi e curve e con i pochi rettilinei dove fare velocità tutti nel finale; un percorso tipicamente marchigiano poco adatto ai cronoman puri come Honchar, i quali non riuscirono a esprimersi al massimo. Non vinse un pellegrino qualsiasi. Pochi lo ricordano, ma due anni prima, a San Sebastian, su un tracciato analogo, il Francese aveva conquistato la maglia iridata dei cronomen
Era un percorso difficile da interpretare, con saliscendi e curve e con i pochi rettilinei dove fare velocità tutti nel finale; un percorso tipicamente marchigiano poco adatto ai cronoman puri come Honchar, i quali non riuscirono a esprimersi al massimo. Non vinse un pellegrino qualsiasi. Pochi lo ricordano, ma due anni prima, a San Sebastian, su un tracciato analogo, il Francese aveva conquistato la maglia iridata dei cronomen
Il "pirata", in rosa dopo la vittoria del giorno prima sul Gran Sasso era partito fortissimo, tanto che, al GPM, dopo 15,9 km aveva solo un secondo di ritardo da Jalabert (19'48" contro 19'49") e 25" su Zuelle.
Secondo arrivò Serhij Hončar (che, allora, chiamavamo tutti Gontchar); si era presentato sul palco appena 35" secondi prima del via, tanto da non riuscire a firmare il foglio della partenza; si beccò da Jalabert 25", tutti nella discesa dopo il GPM.
Secondo arrivò Serhij Hončar (che, allora, chiamavamo tutti Gontchar); si era presentato sul palco appena 35" secondi prima del via, tanto da non riuscire a firmare il foglio della partenza; si beccò da Jalabert 25", tutti nella discesa dopo il GPM.
Ordine d'arrivo
1) Laurent Jalabert (Fra-Once) 40'36" (Media: 47,291)
2) Serguei Gontchar (Ucr) a 25"
3) Marco Pantani (Ita) 55"
4) Oscar Camenzind (Svi) 57"
7) Alex Zuelle (Svi) 1'15"
8) Ivan Gotti (Ita) 1'23"
12) Marzio Bruseghin (Ita) 2'07"
13) Paolo Savoldelli (Ita) 2'08"
25) Danilo Di Luca (Ita) 2'27"
37) Jose Maria Jimenez (Spa 2'56"
La salita affrontata nella cronometro Ancona-Ancona al giro 1999 è quella del Monte Baldino a cui si aggiunge una parte del Monte Zoia fino al paese del Poggio.
La salita, in uscita dalla città, segue via Thaon di Revel e via S.
Margherita ed è impegnativa fino a Pietralacroce (quota 190), poi si
scende di quota per ca. un km fino a quota 150 per risalire ancora con
pendenze regolari fino al bivio per Montacuto-Portonovo. Dopo un paio di km all'ingiù alla rotatoria (130m) di Portonovo la strada ritorna a salire. Il punto più alto a 251m sulla Gradina sopra Camerano, punto prediletto per il birdwatching.
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