Dalla base al Subasio e ritorno

@Ted e agli amici californiani: il Subasio è piuttosto diverso da come lo hanno rappresentato gli sceneggiatori di Alias. Poche montagne sembrano tanto innocue quanto il Monte di Assisi, ma non è assolutamente il caso di sottovalutarlo. Come dicono in Spagna: montaña redondeada muerte del corredor.

 

Per la nuova rubrica "SALITE DALLE MARCHE" cronaca di uno sconfinamento vagheggiato da anni.
Domenica 26 giugno 2016. Era stato previsto il giro disegnato a fine post per con partenza da Fabriano verso le 6:00 (4:30 da casa, ma sarebbe cosa sensata prendere il treno).
La vampa di Giugno però, che già ci aveva dissuaso dal partecipare alla Straducale, ci ha consigliato di partire da Gualdo Tadino. 
Un pensiero ai colleghi che si sarebbero cotti nelle disastrate strade dell'Appennino urbinate; un ripasso rapido alla  storia gloriosa del povero Totila, morto proprio da queste parti, più o meno dove una volta c'era il Totila's Pub e... via!
 
Sono 18°C alle 6.30, ma sappiamo che non può durare.
Per arrivare ad Assisi si percorre la bella SP444 o da Cerqueto o da Voltole. Strade comode e poco trafficate disegnate su una bella cresta che culmina agli 820 m del Valico di Montemezzo. Servono ca. 30 km per arrivare ad Assisi, che appare alla fine di una gola da una prospettiva decisamente insolita.
Dopo l'obbligatorio giro del centro storico, deserto di prima mattina, abbiamo affrontato il "terribile" Monte Subasio. @Ted and our korean friends in California: Mount Subasio is quite different from how it was depicted in the Alias series. Few mountains seem as harmless as the Mountain of Assisi, but it is absolutely not worth underestimating it. As they say in Spain: montaña redondeada muerte del corredor.

 

Monte Subasio da Assisi


Lunghezza: 10.6 km
Pendenza: 8 %
Difficoltà: 107.4
Partenza: 400 m
Arrivo: 1277 m
Dislivello: 959 m

se si parte dal fondovalle,
Lunghezza: 14 km
Pendenza: 5.6 %
Partenza: 177 m
Arrivo: 1277 m
Dislivello: 1100 m
valida per i brevetti:


Intanto considerare che da Santa Maria degli Angeli alla vetta ci sono 14km di salita e più di 1000 m di dislivello. Ok i primi km fino ad Assisi sono un mero riscaldamento (se passate sulla strada fatta dal Giro d'Italia lo sono meno), ma questa non necessariamente è una buona notizia. Il tratto tra Assisi Piazza Matteotti e l'Eremo delle Carceri è davvero bello immerso com'è nella foresta ma anche davvero duro, tutto intorno al 10% con punte del 26-19-17% (a seconda che diate retta a Strava, al Garmin o alle mappe dell'IGM). A orari normali in questo tratto ci sarà senz'altro traffico, ma una volta superato l'Eremo delle Carceri non ci sono più problemi. E la salita va su ancora per parecchio: il panettone del Subasio svetta appena a quota 1290, ma la strada ha il suo punto culminante proprio in cima tra quota 1270-1280. Fino a quota 1057 (loc. Stazzi) la salita resta fissa al 9%. Dopo il parcheggio le pendenze scemano, ma il guadagno è limitato perché la strada diventa sterrata e nemmeno troppo agevole. 
Questo tratto e la discesa successiva è il regno delle MTB, ma anche ai ciclisti in bdc piace la terra battuta. La strada è bellissima in mezzo ai pascoli. Si incontrano mandrie di bovini, e di equini (cavalli a dx e somari a sx). 
Il fondo, ammetto, l'è un po' disagevole: siamo scesi a 14 km/h eppure sono riuscito a bucare e a scivolare. Non è strada da bdc, ma con la giusta cocciutaggine si può fare. E' comunque molto più divertente che scendere dallo stesso lato. Tra salita e discesa saranno almeno 8 km di sterrati.



La discesa a Collepino-Spello


Veduta panoramica

La strada verso Spello è, manco a dirlo, bellissima. Ci ha fatto venire il dubbio che forse sarebbe stato meglio fare il giro al contrario.  A un certo punto, dopo un imprecisato numero di tornanti tra le piante si manifesta il piccolo e grazioso borgo di Collepino, un castello di Spello che sull'incrocio offre una  generosa fonte d'acqua. 
A Collepino la strada si biforca: a dx continua la discesa verso Spello, a sx la strada continua più o meno in piano, gira intorno al Subasio e in una ventina di chilometri si riporta ad Assisi. 

La grotta delle bici vicino  San Giovanni

Noi abbiamo preso per di qua: una strada piena di sorprese; all'altezza del borgo di San Giovanni, preceduto da una curiosa grotta decorata con vecchie bici colorate, ci siamo buttati a dx per una ripa discoscesa che ci ha portati a Valtopina, capitale del tartufo sulla via Flaminia. 
I venti km percorsi sul tracciato della vecchia statale da Valtopina a Gualdo Tadino sono stati i peggiori, per via del paesaggio anonimo. per il caldo ormai asfissiante e per i saliscendi inattesi. Nocera Umbra per esempio la si raggiunge dopo ca. 4 km di falsa pianura, e anche la strada che viene dopo ci è stata quanto mai logorante. 



Il progetto sarebbe stato quello di tornare nelle Marche facendo il Passo del Termine e ritornare alla macchina valicando a Valsorda dalla Chiavellara (altro sterrato sul quale avremmo rischiato la vita) o allo spettrale Valico di Fossato, ma non era giornata per bighelloni. 40°C sono tanti e avevamo già avuto la nostra dose di emozioni. Chiavellara e Passo del Termine sarebbero stati un suicidio. 
Abbiamo rimandato solo di un anno; oggi potete trovarli su Salite delle Marche.


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