Bocca Trabaria (Alpe della Luna)

Bocca Trabaria (1049 m) è il valico più importante dell'Alpe della Luna; divide la valle del Metauro dalla valle del Tevere. Posta sulla direttrice Fano-Grosseto, l'ho sempre percepita come la porta della Toscana, il valico principale per andare dall'Adriatico al Tirreno, ma mi sono dovuto ricredere per due motivi: 

1) Bocca Trabaria finisce in Umbria. Di poco, ma in Umbria, a San Giustino (PG). 
2) Una grossa frana, l'emersione di bombe della II Guerra mondiale l'hanno tenuto chiuso per anni, dimostrandomi così che si poteva passare "tranquillamente" da un'altra parte se proprio si voleva andare da Urbino a Sansepolcro.

Nei miei ricordi il valico, il cui nome deriverebbe dal fatto che da questi boschi venivano ricavate le travi utilizzate per i tetti delle case (adesso, purtroppo, di alberi nella parte umbra ne sono rimasti molto pochi), grazie ai molti tornanti, è lungo, ma poco impegnativo dal punto di vista delle pendenze. 
Una peculiarità è che Bocca Trabaria sarebbe il valico che divide geograficamente l'Appennino tosco-emiliano dall'Appennino umbro-marchigiano e, conseguentemente l'Appennino settentrionale da quello centrale. (Secondo altre fonti, invece, il confine sarebbe il valico più basso di Bocca Serriola)
E' una strada frequentata dai ciclisti, tanto da essere selezionata nel brevetto Bigcycling  (salita #771) ma, come scriveva Pelorandom "lo e' molto di più dai motociclisti, che insieme a Bocca Serriola, Passo di Viamaggio mettono insieme un giro tutte curve e pieghe; quindi, se sentite il rombo delle moto, conviene farsi da parte."





Start: San Giustino (PG)
Distance: 14.4 km
Elev. Gain: 710 m
Avg Grade: 4.8 %
Max Grade: 10 %
Min Elev: 339 m
Max Elev: 1049 m
Climb Category: 2
Strava Segment: 1776725
Valida per i Brevetti



Dalla parte Umbra, la più bella, ci sono due possibilità; oltre alla classica SS78 si può salire da Corposano. Come si evince dal nome stesso, di qua è un po' più dura. A ogni modo alla casa cantoniera a metà salita le due strade confluiscono.
La prima metà si sviluppa a quote collinari in un paesaggio agricolo privo di alberi, su una strada molto ampia e con poca personalità. Diverso è il tratto dopo la prima cantoniera. A forza di epedalare ci si rende conto che Bocca Trabaria ha il suo carisma, solo che è diluito in tanti km: 14 o 15 a seconda da dove la si prende, sempre costanti. Alla fine è un'impegno di un'ora e si sente. C'è da dire inoltre che gli ultimi chilometri regalano una bella sorpresa a livello di conformazione. 
Sintesi tratta da Pelorandom: Bocca Trabaria da San Giustino: La salita inizia da San Giustino, circa a meta' strada tra Città di Castello e San Sepolcro, seguendo le indicazioni per Mercatello sul Metauro. (...) Si comincia subito con uno strappetto al 7-8%, solo poche centinaia di metri prima di spianare in corrispondenza di un altro incrocio che riporta a San Giustino (sulla sinistra).
Inizia adesso una prima serie di tornanti, 7 per la precisione, 5 dei quali molto ravvicinati, gli ultimi due più distanziati; generalmente si pedala intorno al 5-6% di pendenza, con qualche tirata all'8%. 
(...)
L'8° tornante è più che altro un ampio curvone, si passa il 9° km al 2-3%, subito dopo la casa cantoniera dove, pare, sostò Garibaldi, la strada risale intorno al 7-8%, per arrivare al 10° km dove finalmente spiana (tratto in falsopiano). La velocità aumenta, le curve sono molte, sia a destra che a sinistra; è più che altro qui che bisogna fare attenzione alle moto. Intorno agli 830 m si trova addirittura un tratto pianeggiante.



Molto in alto appaiono gli ultimi tornanti e sembrano minacciosi. Che ci facciano pagare tutti insieme i chilometri pedalabili? In realtà no. Questa è, semplicemente, la parte più bella della salita. La grande casa cantoniera rossa, l'asfalto perfetto, i parapetti merlati che evocano un castello o la muraglia cinese, i muraglioni di pietra che sostengono il tornante successivi sono il premio per una salita che all'inizio sembrava noiosa e che abbiamo ormai imparato a rispettare. L'unica cosa che non cambia in questo finale è la pendenza della strada sempre costante intorno al 5%, perché l'ultima spettacolare serie di tornanti che porta a i 1049 m del valico riesce a neutralizzare il profilo della montagna ormai più ripido.



Lungo tutta la salita, l'ombra è scarsa in quanto la sede stradale è larga e forse in passato si è avuta la sega pesante per la questione dei travi, ho contato almeno tre fontane, tutte prosciugate da molti anni, ergo niente acqua, almeno da questo versante.

Itinerario consigliato:

(c) Pelorandom | Giro delle Bocche


Start: Borgo Pace
Distance: 13 km
Elev. Gain: 580 m
Avg Grade: 4.4 %
Max Grade: 8 %
Min Elev: 469 m
Max Elev: 1049 m
Climb Category: 2
Strava Segment: 1776725
Valida per il Brevetto



Meglio farlo in salita il versante marchigiano. E' facile. Da Bocca Trabaria potrebbe essere tutto. Due righe sono poche? Non è che allungando il brodo la Bocca Trabaria diventa lo Stelvio: non è colpa di di nessuno se i primi 5 km hanno una pendenza del 3%. La salita vera inizia a Lamoli (notevole l'abbazia), ma non aspettatevi troppo. I tre chilometri che precedono Fonte Abeti hanno una media del 7%. Segue un chilometro al 3,5% e gli ultimi 1500 m scanditi da tre tornanti.
Sul rettilineo del valico se si guarda a ore 15 si dovrebbe scorgere il Poggio "I tre termini" un rilievo modesto sulla cui vetta si toccano Toscana Umbria e Marche.
Da Borgo Pace, il più occidentale dei comuni marchigiani, ci sono oltre 13 km di salita, ma si guadagnano meno di 600 m, è senza dubbio uno dei BIG più facili d'Italia. I panorami in questa boscosissima zona del Paese ce li possiamo godere senza affanni. Anche il versante umbro è facile, ma è più divertente da fare in discesa (13 tornanti)

Commenti

  1. Bravissimo, bella descrizione. Ci sono passato nel 2003 . Buone pedalate!

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