Fosso della Pellucca e Sabbionicci: i veri muri di Filottrano





Non correr come il sol anima pia, t'arresta un passo a salutar Maria (Santuario della Madonna di Tornazzano) 


Il Rio Gamberara è affluente del Rio Troscione, che confluisce nel Torrente Fiumicello a sua volta affluente di destra del Fiume Musone; è un affluente di un affluente di un affluente di un fiume piccolo. Normalmente le convalli così non nascondono grandi dislivelli, ma questo introvabile anfratto tra Osimo e Filottrano è anomalo.
Anche il Rio che l'ha scavato è anomalo, scorre da est a ovest. E come potevano essere i primi ettometri della Pellucca, si chiama così la strada che dal ponticello porta al Santuario di Tornazzano? I classici 500 metri da incubo.
Arrivare qui non è facile, occorre una certa sfiga oppure bisogna andarsela a cercare. Per aiutare la malasorte abbiamo scelto di partire con le indicazioni dalla più "nota" valle del Troscione, loc. Marinuccia, non lontano dalla Villa Spada-Lavinj. L'itinerario prevede una doppia ascesa: come antipasto il muro dei Sabbionicci, svolta a destra alla prima madonnina, discesa e, infine, il piatto forte: la Pellucca a salire fino alla Madonna di Tornasano, quella in copertina. 

I Sabbionicci

 
Start: Marinuccia di Filottrano
Finish: Madonnina dei Sabbionicci
Distance: 0.95 km
Avg gradient: 11%
Max gradient: 18%
Elevation gain: 107 m
Min elevation: 89 m
Max elevation: 196 m
Climb category: 4rd
Strava Segment: 31033550

Finish: Curanova - Chiesa San Giuliano
Distance: 1.9 km
Avg gradient: 6%
Elevation gain: 136 m




Quando da Villa Spada si va in direzione Filottrano si vede una bellissima strada bianca (ott. 2023) che sale su una lontana collina sulla sinistra. Viene spontaneo chiedersi: "Come sarebbe stato bello farla in discesa, chissà da dove si prendeva?" Spesso le risposte sono semplici, siamo noi che ci facciamo le domande sbagliate. La splendida strada è proprio quella che stavamo cercando e la discesa inizia dalla parte opposta a dove ci troviamo. 
Superate la case di Marinuccia e il loro curvone bisogna lasciare lo splendido asfalto appena rinnovato e imboccare a sinistra via San Giuliano. Si prende la rincorsa fino al ponte e via la salita sale subito molto dura. E' proprio la strada che avevamo visto prima e sembrava ormai alle nostre spalle, un chilometro che non nasconde niente della propria pendenza.

Primo male dopo il ponte sul Troscione

Si viaggia sempre intorno al 12-13%, la parte tra le due semicurve è quella con le pendenze più elevate. La difficoltà cala un po' a metà salita, in corrispondenza del tornante, ma poi riprende abbondantemente sopra il 13% fino alla già citata edicola mariana.

Non sembra ma siamo in ziona 13%

Tratto facile fino alla benna; poi c'è il tornante con l'asfalto e il finale al 15%


Il fondo disastroso fino a settembre 2023 è stato completamente rifatto. Filottrano va a elezioni tra sei mesi. Attualmente (22/10/2023) la strada è bianca, ma liscia come un biliardo bianco fino al tornante. Più in alto c'è ancora il veccio asfalto  rattoppato in modo quasi dignitoso.
La discesa è molto più agevole rispetto al vecchio asfalto bombardato, la salita è diventata ancora più difficile. Me l'ha confermato anche operaio che lavorava con la benna: è' prevedibile una prossima depolverizzazione perché nelle Marche si sono viste 100 strade bianche diventare asfaltate, ma mai il contrario.



Quando appare la madonnina sull'incrocio avete due possibilità. Continuare a salire a sinistra andare in discesa a destra. La via apparentemente più difficile sale ancora di soli 30 m in un km (c'è un dossetto in realtà), quella apparentemente più facile, dopo una breve cresta porta in un solo luogo: la Pellucca, cioè dove vogliamo andare noi. Molte volte le salite peggiori si scoprono così, cercando di schivare i problemi.  
La strada, pur scampagnatissima, ha un asfalto più che discreto fino a Curanova. Era peggio che  degradato, invece, quello del fosso della la Pellucca, ma anche questo dovrebbe essere in via di  sistemazione. Comunque siano le cose scendere sul fondo del fosso a passo d'uomo non è un male, ché la rincorsa non serve a niente davanti a un muro al 20%. 



Pellucca



Start: Rio Gamberara
Finish: Madonnina di Tornasano
Distance: 1.05 km
Avg gradient: 12%
Max gradient: 25%
Elevation gain: 122 m
Min elevation: 106 m
Max elevation: 212 m
Climb category: 3rd
Strava Segment: 31028944


"Ti sconsiglio di andare a sinistra!" - Un passante aninimo



Che è una salitaccia l'abbiamo capito, qualche dato per affrontarla al meglio. Innanzitutto la salita va divisa in tre parti, Nella foto si vedono bene i primi due settori, anticipiamo che in essi un ostacolo notevole è dato dal fondo molto sconnesso al limite con lo sterrato che sconsiglia di pedalare in piedi: 




1) dal ponticello sul Rio alla confluenza con via Gamberara, 2) dall'incrocio alla confluenza con via S. Giovanni/via Morro  3) fino alla SP8 all'altezza di Tornazzano, 
Lo sforzo complessivo dovrebbe impegnarci per 5-7 minuti, ma la grande difficoltà è concentrata nei primi due segmenti, che sono lunghi ca. 500 m e richiedono tra i 4 e i 5 minuti (il KOM è di 3'20").




Il primo segmento è dritto come un fuso. Lo si vede bene mentre si scende l'altro lato del fosso.
E' lungo 240 m, ha un D+ di 43 m; pendenza media 18%, 
Il secondo segmento curva leggermente a destra. In 250 m supera un D+ di 48 m; pendenza media 19%, ma i 100 m immediatamente dopo l'incrocio hanno una pendenza media del 21%. 



Uno dei problemi di questa salita è che va affrontata seduti. Si doveva fare così già con l'asfalto sconnesso che c'era prima, con la ghiaia l'idea di alzarsi in piedi non va nemmeno presa in considerazione. Superato lo spannung, la pendenza scende al 15% fino a un avvallamento sul quale la strada si innesta sulla via San Giovanni.




a metà del secondo segmento


La nuova strada è molto più confortevole, l'asfalto non ha crepe  né brecciolina e si sente subito una maggiore corrispondenza tra i watt scaricati sui pedali l'avanzamento della bici. Ci si può persino alzare sui pedali. Dopo ca. 200 m si incontra un quadrivio. La strada cambia di nuovo nome (via Morro). 
Per arrivare a Tornazzano ci aspettano 500 metri facili, metà in discesa e metà in salita. 
Ci si immette sulla SP8 appena a valle del piccolo santuario di S. Maria di Tornasano, una bella chiesetta che, nonostante il rifacimento neogotico a opera, si direbbe, dell'architetto Costantini, mostra ancora gli archetti pensili e le lesene dell'originale cappellina trecentesca.  
La scritta, ben evidente sul fianco della chiesa che dà sulla Provinciale, invita in modo perentorio a fare una pausa: "Non correr come il sol anima pia, t'arresta un passo a salutar Maria" e io, che sono sempre troppo stanco per controbattere, obbedisco.
D'altre parte il complesso una pausa la merita. La parte antica custodisce un affresco e una reliquia legata a San Rocco che hanno per secoli guarito gli abitanti della zona; per ricevere guarigioni i fedeli usavano strofinare gli indumenti dei malati sull’affresco del XIV secolo raffigurante la Madonna con il bambino. Sempre nel transetto si trova la grande pietra romana su cui si sedette San Rocco a pregare e che da allora pare abbia il potere di guarire i malati di artrosi e artriti. Non so dire se funziona anche con il mal di gambe, io però sono sempre uscito meglio di come ero entrato. Il toponimo Tornazzano è la corruzione del beneaugurante "torna-sano" riportato sulle antiche carte, ma questo l'avevate capito già da voi.




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