Serra San Marco (Montecopiolo) - la salita tra le rupi


Note e ben frequentate dai ciclisti riminesi, queste strade lo sono assai meno dai marchigiani, che, per spostarsi quassù, devono attraversare un territorio che offre molte tentazioni. Di solito ci si ferma prima, incantati dalle sirene del Nerone e i monti di Cagli, ma se qualcuno si avventura fin quassù (un'ottima base di partenza è Mercatino Conca) sappia che, tra le rupi che sovrastano il bacino del Marecchia, si possono trovare molte salite interessanti: Pugliano, Maiolo, San Marco i vari rami delle salite di San Leo e di Carpegna convergono tutte su questi sassi. 
La salita di oggi, incontrata per caso, scendendo da San Marino in cerca di San Leo, prende molti nomi a seconda del punto di partenza e del punto di arrivo. Chi ha fatto la Nove Colli sa che si descrive un tratto della Madonna di Pugliano, ma qui la si percorre in senso inverso e si arriva più in alto a Villagrande di Montecopiolo. Per creare il minimo della confusione ci riferiamo a questa salita con il nome ufficiale del valico: Serra San Marco. Prima sarà descritto il versante est che parte da Agenzia; dopo verrà esaminata la strada che da Secchiano-Marecchia si congiunge al primo versante giusto sotto la rupe di San Leo.
Google Maps non è stato ancora aggiornato, ma la salita da un paio d'anni è ritornata completamente in Provincia di Rimini.

Serra San Marco dal ponte di Agenzia



Start: Agenzia (San Leo)
Distance: 12.2 km
Elev. Gain: 772 m
Avg Grade: 6.3%
Max Grade: 12.8%
Min Elev: 254 m
Max Elev: 1005 m
Climb Category: 1st
Strava Segment: 31255803




L'orografia di questa parte di Romagna è particolarmente complessa, con tante colline, altrettante rupi sopra le colline e sopra le rupi tanti castelli. Dall'alto, per esempio dalla terrazza dell'Antica Repubblica, è un paesaggio davvero suggestivo. Dal fondovalle dovrebbe prevalere la preoccupazione o la rassegnazione. Quando il Garmin ha iniziato a promettere una salita di 12 km e 750 m di dislivello non sapevo di preciso dove fossi, non ero contento, ma qualcosa del genere me l'aspettavo, anche se la vicinanza della pianura faceva sperare che le montagne fossero più lontane. 
Invece ero già sul ponte di Agenzia, dopo una lunga discesa la Strada leontina davanti a me non avrebbe smesso di salire prima di aver superato quota 1000.



Il peggio di sé la salita lo dà all'inizio. Per arrivare ai piedi della rupe di San Leo si devono guadagnare 300 m. Nei primi chilometri ci sono ampi tratti al 9-10% e a guadagnare quota si fa presto. In questo tratto si potrebbe ancora pensare di salire su una collina. 



I monti intorno non sono alti e non si vedono alte cime dalla strada. La stessa Rupe Leontina che si vedeva alta e lontana ad Agenza non appare finché non ci si arriva praticamente sotto


Si sale piano, ma per tanto tempo. Una salita poco spettacolare, sempre un po' sottotono, il grafico altimetrico pur sfiorando la doppia cifra è sempre colorato di giallo, ma è una salita bella lunga e alla fine si fa sentire. L'ultimo chilometro prima di San Leo è il più facile. Alle porte del paese si incrocia da destra la strada che sale dal Marecchia, poco dopo c'è l'entrata del borgo. Noi dobbiamo continuare sulla sinistra e lasciare alle spalle la splendida veduta del Forte.



Il valico è a una quota ben più alta, superiore di oltre 450 metri. Prima si attraversa Pugliano e l'immissione dal circuito della Nove Colli (quota 700) poi si affronta l'ultimo tratto. 
L'impressione è quella di una salita pedalabile, che nell'unica occasione in cui l'ho percorsa ha dato problemi maggiori per la temperatura. Erano i primi di Marzo e c'era ancora la neve. Uno scenario che ha dato valore a uno scollinamento piuttosto anonimo







San Leo da Novafeltria


Start: Secchiano
Finish: San Leo
Distance: 4.7 km
Elev. Gain: 353 m
Avg Grade: 7.5%
Max Grade: 12%
Min Elev: 208 m
Max Elev: 561 m
Climb Category: 2st
Strava Segment: 15799223

Finish: Serra San Marco
Distance: 12.2 km
Elev. Gain: 797 m
Avg Grade: 6.3%
Climb Category: 1st





Dalla pianura alla montagna, passando per la rupe più famosa dei territori che furono Malatestiani. A metà del Quattrocento Federico da Montefeltro la conquistò scalandone la parete a strapiombo. Nel 1831 anche gli entusiasti e sparuti seguaci di Ciro Menotti presero il castello con la forza, ma alla fine il Forte è sempre tornato nelle mani del potere legittimo. Sono serviti quasi 600 anni perché Rimini se lo riprendesse con un plebiscito che forse ha consolato Pandolfo Malatesta. 
Oggi in bicicletta ci vogliono quasi 5 km per conquistare San Leo, la rupe più inaccessibile e più conquistata del centro Italia. 
Al centro le pendenze più cattive il resto della salita un normale 7% Si suggerisce una visita al centro, prima di proseguire verso il Valico.








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