La Gattara (Osimo, Tirreno Adriatico 2023)

Il momento di massima difficoltà è all'inizio del tratto di pavé in corrispondenza della strettoia sulla quale domina il tempietto della Madonna del soccorso; la manesca icona della Madonna armata di randello non si vede salendo in bici a meno di non essere ben oltre la crisi nera. Il che è possibile.

Giovanni Pagani da Monterubbiano, Vierge du secours, Musée du Petit Palais (Avignone)


E' il più famoso, temuto e trafficato tra i quattro muri che graffiano il versante settentrionale della collina di Osimo, proprio quello che tutti gli appassionati locali di ciclismo avrebbero voluto vedere come arrivo di tappa.
E' anche il muro con il dislivello maggiore. Non è il più pendente, perché al peggio non c'è mai fine e quel primato resta al Pignocco, ma, per morfologia e per quel fondo in pavé che infierisce sul finale, è sicuramente il più difficile.
Numeri alla mano, a livello di pendenze, lunghezze e dislivelli siamo delle parti dei muri di Porta d'Osimo e di Montelupone. A giudicare delle facce attonite dei cicloamatori che hanno accompagnato Vincenzo Nibali nella ricognizione dell'29 gennaio 2023, questo muro sembra una sfida ancora più proibitiva. In realtà i picchi di pendenza sono meno estremi (Montelupone e Recanati sfiorano il 30%, qui non si va oltre il 22% e non è un piccola differenza), ma era una domenica molto fredda e le pietre della Gattara erano più scivolose che mai.






Start: Fosso di San Valentino
Finish; Piazza del Comune
Distance: 1.5 km
Elev. Gain: 212 m
Avg Grade: 13.2%
Max Grade: 22%
Min Elev: 58 m
Max Elev: 255 m
Climb Category: GPM 3
Strava segment: 18501575

Tracciata sulla linea di massima pendenza, la strada inizia a salire poco dopo il ponte sul Fosso di San Valentino e fa il suo lavoro senza cedimenti fin sulla piazza della città, superando un D+ di 200 m. 
Fatta dai pro potrà sembrare uno sforzo unico, in realtà per gli amatori, che sono i destinatari di queste righe, è d'uopo tenere a mente che la salita si divide in tre segmenti ben distinti, che richiedono tre sforzi diversi.

L'inizio il ponte sul Fosso di San Valentino                     La parte più ripida                                     La Gattara                       

       
1. La prima parte (via San Valentino) è lunga 1000 metri ed è in asfalto. Si incontrano qui le pendenze maggiori: dopo un inizio ragionevole la pendenza sale progressivamente finché, intorno a quota 100 c'è un primo tratto al 18% che nemmeno l'altimetria artigianale del salitaker riesce a cogliere. Il secondo male inizia nel momento in cui si vede, in lontananza, il cartello OSIMO e  termina in prossimità della chiesetta dei SS. Martiri, dove però iniziano le pietre.  Qui si arriva oltre il 20%, il mio garmin segnava 22. 

2. La Gattara  (via Roncisvalle) vera e propria sarebbe la seconda parte della salita: 250 metri in un faticoso pavé di pietre grosse e scivolose che congiungono la chiesetta con il Borgo San Giacomo. Il momento di massima pendenza è sui primissimi metri in corrispondenza della strettoia sulla quale domina il tempietto della Madonna del soccorso; la manesca icona della Madonna armata di randello non si vede salendo in bici a meno di non essere ben oltre la crisi nera. Il che è possibile. 
Anche se la pendenza sulle pietre cede un po' siamo sempre oltre il necessario. La media degli ultimi 200 metri è ancora superiore al 12%. 






Non si doveva fare. Srebbero -20 pts per la maglia verde, -20" per la generale e 500 franchi svizzeri di multa







3. La Costa del Borgo. Il terzo tratto, da Borgo San Giacomo al centro, si chiama la Costa del Borgo, sono altri 250 metri al 12-13% caratterizzati da un pavé più regolare, ma attualmente un po' squassato.
Questa salita è vietata alle bici, perché la strada è a senso unico in discesa, Tuttavia un numero consistente di persone ha affrontato quest'ultimo tratto in salita in barba al codice della strada. Non a caso il segmento strava si chiama "Costa del Borgo sui marciapiedi e contromano." 




Ultimo tratto in pavé: la Costa del Borgo


In cima alla Costa del Borgo la salita è praticamente finita, si svolta a destra e si arriva sulla Piazza del comune. Adesso si può confrontare il profilo altimetrico che abbiamo percorso con quello del muro di Porta d'Osimo. Effettivamente viaggiamo sulle stesse cifre (quindi appena meno di Montelupone e un po' più del muro di Castelfidardo). Quello che manca di pendenza nel finale viene bilanciato dal pavé. 






Gallery


Quota 253 Fine del sopralluogo in Piazza del Comune 

Quota 253 Stanchi ma non si nega una foto allo Squalo

Gallery: esprit de souffrance








Gallery: prospettive




Gallery: Curiosity




La polizia sfancula l'intrusa e taglia la strada a Quinn Simmons, che si complimenta per la manovra 

La tappa è stata dura, ma la cosa peggiore per V. Conti è stata sbagliare la strada dei pullman e fare un'altra salita per tornare a casa

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