Monte Baldino (sulla Ciclovia del Conero)

 

(c) Luca Sushi






From: Valle del Miano
To: Monte Baldino
Distance: 3 km
Max Elevation: 219 m
Min Elevation: 52 m
Elev Change: 167 m
Avg Grade: 5.7 %
Max Grade: 12 %
Climb cat: 3
Strava Segment: 36161687



Ci sono voluti sei anni dal taglio del primo nastro, nel 2018, per trasformare una traccia GPX in una vera ciclabile, ma a gennaio 2024 la "Biciclovia" che collega il centro di Ancona (in realtà il quartiere di Vallemiano) con la porta del Conero è una realtà. Finalmente è fatta, verrebbe da dire, ma è vero la cosa è fatta solo a metà: resta il problema della connessione con il progetto della Ciclovia Adriatica (CA), la rete di piste ciclabili o, quantomeno, di strade a prevalente interesse ciclistico, lunga 1800 km, che collega Trieste e le Terre di Leuca (bicitalia.org|ciclovia-adriatica). Il percorso della CA sulla mappa esiste, l'infrastruttura non dappertutto; in particolare l'attraversamento di Ancona e del Monte Conero, per questioni di antropizzazione, ma anche semplicemente per ragioni orografiche è il tratto più problematico da costruire. Chi questa pista la frequenta da qualche anno (strava lo testimonia, più di un centinaio di utenti aveva saggiato il percorso quando ancora era ufficialmente chiuso) ha visto come nel tempo sono cambiate le curve e come ci si sia sforzati di addolcire le pendenze. 
Più del possibile non si poteva fare, comunque la si prenda, la strada i duecento metri di dislivello del Monte Baldino li deve per forza superare.


Incredibile, la macchina di StreetWiew è arrivata fino all'inizio del segmento!
a dx c'è un sentiero per Villa Romana a sx il Muro di Pietralacroce. Per Monte Baldino avanti tutta!
 

La salita prende il posto del falsopiano quando si arriva ai piedi del Muro di Pietralacroce, a quota 52 s.l.m.. Qui, ha dove fatto dietro front la macchina di Google, noi dobbiamo andare dritti seguendo l'indicazione per Portonovo. 
Il primo tratto è ancora pedalabile, ma dopo il secondo bivio verso Villa Romana le pendenze si fanno inevitabilmente pronunciate. Dopo i lavori di ottobre 2023 mi sembra che i tratti in doppia cifra siano più brevi, in particolare verso la testa della valle. Restano un paio di tratti al 12% che il ghiaino alto rende meno scorrevoli di quando vorremmo, ma ricordo che negli anni precedenti, quando ancora la strada non era stata "frecciata", le pendenze erano decisamente meno nazional-popolari.
La salita è lunga nel complesso tre chilometri e ha una pendenza media inferiore al 6%. Non era facile fare più di così. Da segnalare che, per agevolare la fruibilità della pista, nella parte finale sono stati ricavati quattro tornanti abbastanza difficili da affrontare, perché la strada è strettissima e già a 15 km all'ora, con i copertoncini da 25, si fa fatica restare in carreggiata. Probabilmente con una bici gravel si avrebbero meno problemi, con le MTB forse nessuno, con le bdc però spesso si deve staccare il piedino dal pedale come si vede fare in MotoGP. 
Continuando l'esercizio, una citybike  probabilmente offre la tenuta giusta per fare i tornanti in sicurezza, ma sarei curioso di vedere la faccia dei neofiti che proveranno ad andare al mare con un cancello sotto il sedere e si troveranno davanti uno scoglio non da poco. La fatica non sarà un problema per chi userà le ebike, ma dovrà imparate a dosare i freni se non vorrà finire fuoristrada in salita.



Per chi è stata pensata?

Me lo chiedo a fine post per non sembrare un brontolone, ma questa "bicilovia" ha qualche criticità. Innanzitutto bisognerebbe chiedersi: per quali bici e per quali utenti è stata pensata?
Cicloturisti? Cicloamatori? MTBikers? Appassionati di bicicli ottocenteschi come suggerirebbe il nome?
Il pezzo di Biciclovia del Conero su cui ragioniamo è lungo 10 km, ha due salite per un totale di 250 m di dislivello e resta comunque un percorso impegnativo.
A me piace che sia sterrata ma c'è qualche fossetto di troppo e scendere dalla discesa di Varano con le ruote sottili è abbastanza pericoloso. E poi è troppo stretta.
I bordi necessitano di maggiore cura, perché anche l'occhio la sua parte la vuole, ma, a giudicare dall'incredibile frequentazione domenicale, il vantaggio offerto da una strada protetta dal traffico prevale sulle cose da migliorare.




Percorsi

Un pezzo di ciclovia parte da Vallemiano, l'altro parte dalla foce del Musone. Sono separati da una decina di chilometri e per collegarli possono esserci mille possibilità. Due ne indichiamo, a nostro giudizio le più semplici 



La parola ciclovia è nuova e non ha una sola definizione né tantomeno un fondamento normativo. Può voler dire molte cose diverse e di sicuro non è solo una pista ciclabile. Potremmo definire ciclovia "una strada di interesse prevalentemente ciclistico", un "itinerario nella quale il ciclista trova dei provvedimenti e/o delle infrastrutture che gli rendono la percorrenza più sicura" La seconda definizione è tratta da una opuscolo della FIAB di cui raccomando la lettura prima di andare avanti: fiab.info|ciclovie.pdf 

1 Pista ciclabile e/o ciclopedonale: come da Codice della Strada. 2 Corsia ciclabile e/o ciclopedonale: come da Codice della Strada. 3 Pista/strada ciclabile in sede propria lontano dalle strade a traffico motorizzato In questo caso può essere usato il termine Greenway. 4 Sentiero ciclabile e/o Percorso natura: sentiero/itinerario in parchi e zone protette bordi fiume o ambiti rurali anche senza particolari standard costruttivi dove le biciclette sono ammesse. 5 Strade senza traffico: strade con percorrenze motorizzate inferiori a 50 veicoli/die. 6 Strade a basso traffico: strade con una percorrenza motorizzata giornaliera inferiore a 500 veicoli/die senza punte superiori a 50 veicoli/h. 7 Strada ciclabile o ciclostrada (o “strada 30”): strada extraurbana con sezione della carreggiata non inferiore a 3 metri dedicata ai veicoli non a motore salvo autorizzati (frontisti, agricoltori) e comunque sottoposta a limite di 30 km/h. -> Itinerario Ciclopedonale: Art 2 C.d.S lettera F bis 






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