Madonna di Ricciano da Capodacqua

Tutti e sette i piani, di Colle Croce, di Annifo, del Casone, di Arvello, di Ricciano, di Popola/Cesi e la Palude di Colfiorito, stanno sullo spartiacque tra il Mar Tirreno e l'Adriatico, ma non è ben chiaro quali acque scendano verso Roma e quali verso Civitanova Marche, perché il prosciugamento dei bacini avviene attraverso l'azione di svariati inghiottitoi carsici e di canali artificiali che dal tempo dell'antica città di Plestia cercano di governare le acque


Il sistema degli Altopiani di Colfiorito, o Plestini, si estende su una superficie di 50 km quadrati a un'altitudine compresa tra i 750 e gli 800 metri s.l.m.; e rappresenta uno degli elementi ambientali e paesaggistici più importanti dell'Appennino Centrale. Derivano dal prosciugamento, carsico o per opere di bonifica, di sette antichi bacini lacustri dei quali rimane umida solo l'attuale palude.
Tutti e sette i piani, di Colle Croce, di Annifo, del Casone, di Arvello, di Ricciano, di Popola/Cesi e la Palude di Colfiorito, stanno sullo spartiacque tra il Mar Tirreno e l'Adriatico, ma non è ben chiaro quali acque scendano verso Roma e quali verso Civitanova Marche, perché il prosciugamento dei bacini avviene attraverso l'azione di svariati inghiottitoi carsici e di canali artificiali che dal tempo dell'antica città di Plestia cercano di governare le acque. Curiosità: la "Botte dei Varano", collettore artificiale fatto costruire da Giulio Cesare Da Varano nel 1464, è restato in esercizio fino al sisma del 1997, quando fu sostituito da un'opera analoga moderna da cui, adesso, nasce il fiume Chienti.

From:  Stazione di Capodacqua (Foligno,  PG)
To: Madonna di Ricciano 
Distance: 10.5 km
Max Elevation: 823 m
Min Elevation: 318 m
D+: 505 m
Avg Grade: 4.6 %
Max Grade: 9 %
Climb Category: 2
Strava Segment: 25575838

Capodacqua è uno dei punti dove saltano fuori le acque inghiottite a Colfiorito. Il paese si trova ad un'altezza di 371 m s.l.m. all'inizio della valle del Roveggiano, un torrente che confluisce nel fiume Topino. La salita, che parte dalla stazione ferroviaria (quota 322) e attraversa il paese, è una sorta di porta laterale, una delle molte strade che dalla Valtopina conducono sugli altipiani; non è la principale, ma non è nemmeno abbandonata, per cui ha due pregi che raramente si trovano insieme: il traffico è molto limitato, il fondo è più che decente.
In verità le porte sono due dato che, poco dopo Capodacqua, la strada si biforca e una salita gemella sale lungo la Costa di Canestro fino fino a Rio e ad Annifo.
La salita che prendiamo in questo articolo ha un terzo pregio: valica sul Piano di Ricciano, che, dei sette piani carsici che compongono il sistema di Altopiani di Colfiorito, è quello meno antropizzato e, dunque, quello meglio conservato; dopo il valico, posto a quota 830, si apre un grande spazio vuoto in larga parte coltivato a farro e legumi. 

I primi tre chilometri dalla stazione dismessa di Capodacqua al paese sono molto pedalabili. La salita vera inizia all'uscita del paese su un bivio sormontato dalla mole spettacolare della Rocca dei Trinci. Noi dobbiamo prendere a destra (a sinistra si sale ad Annifo).
La prima parte è una strada che sale senza curve all'interno della stretta e boscosa Valle di Collelungo.

quota 535 

Fino al km 4.5 la salita è regolare su pendenze comprese tra il 5-7%, poi la conformazione della strada  cambia: in poco più di un chilometro si incontrano quattro tornanti in serie e le pendenze salgono  all'8-9% fino all'attraversamento della frazione Pisenti. Qui la strada, per un tratto addirittura, scende.
Superato Pisenti si incontra un ultimo strappo grazie al quale si raggiungono, a quota 818, la chiesa sui Piani di Ricciano.
La costruzione bassa in pietra proprio sull'incrocio è la chiesa di Ricciano. A destra si va per il Valico di Colfiorito, se si va a sinistra si incrocia l'altra strada che sale da Capodacqua.

Quota 800. Superato Pisenti si incontra un ultimo strappo



Il estate fa un po' caldo, meglio salire di qua nei mesi umidi: nel periodo delle piogge autunnali e invernali è possibile osservare uno scorcio lacustre, che può raggiungere anche una notevole estensione.
La strada che declina nella valle subito dopo la Chiesa è un balcone per le fotografie. Una curiosità: la chiesa fu edificata nel 1425, cambiò più volte intitolazione e fra queste risulta anche quella alla Madonna di Loreto,
a destra al bivio, sulla strada verso Seggio e Annifo

a sinistra al bivio, sulla strada verso Colfiorito





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