Madonna dell'Ambro

Oh Vergine Maria Madonna dell'Ambro
Regina dei Sibillini! Tu amica degli umili,
Tu ancella dei poveri, Tu che ascolti i semplici
Tu che accetti i doni dei piccoli
Accogli questa povera voce
che ti invoca con il dolce nome di Madre.
(...) Guardami, proteggimi, difendimi.
Preghiera della Madonna da madonnadellambro.it 



Start: Montefortino, Fonte Tinnea
Finish: Santuario Madonna dell'Ambro
Distance: 4.5 km
D+: 190 m
Avg Grade: 3.8 %
Max Grade: 6.5 %
Min Elev: 506 m
Max Elev: 683 m
Climb Category: 3
Strava segment: 18937951



La Madonna dell'Ambro è la protettrice dei Monti Sibillini e il suo santuario è il nostro Ghisallo. E' uno  dei santuari più antichi e più visitati delle Marche. Sorge a 658 m di altitudine, incastonato tra Monte Priora e Monte Castel Manardo in uno scenario di rara bellezza, che giustifica una visita che, ciclisticamente parlando, non sarebbe molto giustificata.
Vi termina una strada non difficile che inizia a Montefortino e costeggia il breve corso del torrente che dà il nome alla Valle. 

La salita ha un D+ di 190 m, che supera in poco meno di 5 chilometri. La pendenza media del 4%  è di poco inferiore alla pendenza massima. A me ricorda la prima ultima granfondo dopo una brutta frattura alla caviglia. La "Granfondo dei due Santuari" arrivava qui con calma, si aspettavano gli ultimi, si prendeva la benedizione e poi si ripartiva alla volta di Sant'Elpidio ad andatura libera a partire da Amandola.   
L'acqua santa non era mai troppa, perché i ciclisti ripartivano da qui indemoniati. In quel 2018 mi staccai non in salita ma in discesa, nel tratto in cui ancora si sarebbe dovuti andare a velocità controllata. Quella corsa fu memorabile: terminò con una volata a due in cima al muro finale e... con una clamorosa caduta a due metri dalla linea del traguardo che premiò il più veloce a rialzarsi e a scattare con la bici in spalla






La tradizione fa risalire le origini del Santuario addirittura all'anno Mille:
"Nel maggio del Mille, la Vergine SS.ma, cinta di straordinario splendore, apparve in questa sacra roccia, all'umile pastorella Santina, muta fin dalla nascita. La fanciulla ottenne il dono della parola in premio delle preghiere ed offerte dì fiori silvestri che ogni giorno faceva all'immagine della Madonna, posta nella cavità di un faggio"







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