Le Voltarelle (Sant'Elia)
Primavera 1986. I quattro chilometri tra Serra San Quirico e la pineta di Sant'Elia li percorrevo a piedi con un zaino più grande di me sulle spalle con uno scudo, una lancia e un gladio legati sopra. Avevo undici anni e insieme a circa quattrocento scout salivo a piedi lungo le Voltarelle immaginando di essere un corridore al Giro d'Italia. (...) Le Voltarelle, si può dire sono state la mia prima salita dolomitica.
E' la prima parte della salita di Porcarella. Tuttavia, poiché da Sant’Elia non è obbligatorio svoltare a destra verso quota mille, ha senso considerarla e recensirla come salita autonoma. IIl mio primo ricordo di questa strada è più antico della mia prima bicicletta: per me la salita finiva al cimitero di Sant’Elia. Ne parlerò più avanti; qui basta ribadire che Sant’Elia è una vera porta verso molte destinazioni. Proseguendo dritti si arriva a Domo e Apiro; da qui si raggiungono il muro nascosto di Precicchie e una suggestiva strada gravel che riporta al Castello di Rotorscio e alla Vallesina.
La salita inizia subito dopo l’uscita dalla SS76 a Serra San Quirico, sulla vecchia statale. Dal semaforo di Serra Stazione si segue la direzione Roma/Fabriano, si attraversa il passaggio a livello, si passa sotto la superstrada e si supera il ponte sul fiume Esino. In alternativa, è possibile imboccare la salita dalla sponda destra del fiume, risalendo la strada che parte dall’Abbazia di Sant’Elena.
Per chi arriva da Fabriano in bicicletta, la situazione è leggermente diversa: il tratto della vecchia statale nella Gola della Rossa non è ancora (ufficialmente) riaperto, quindi è necessario passare dal valico di Castelletta o rischiare. Il punto di ritrovo ideale per iniziare insieme l’ascesa è l’area attrezzata di Gorgovivo.
La salita vera e propria comincia all’altezza del ponte, con una pendenza iniziale dolce, attorno al 4%, che poi aumenta progressivamente fino al 7%, con alcune brevi impennate in corrispondenza dei tornanti.
La salita vera e propria comincia all’altezza del ponte, con una pendenza iniziale attorno al 4%, che cresce progressivamente fino al 7%, con alcune brevi impennate in corrispondenza dei tornanti.
I sette tornanti, tutti numerati e popolarmente chiamati le Voltarelle, consentono una pendenza abbastanza regolare pur concentrando, in poco spazio, oltre 100 metri di dislivello. I primi tornanti regalano splendidi scorci sulla Gola della Rossa e sull’abitato di Serra San Quirico; quelli più alti sono invece più chiusi e ombreggiati.
Le Voltarelle rappresentano il tratto più impegnativo. Superati i tornanti, la strada si addolcisce: le pendenze scendono all’1–2% per circa 500 metri, fino a raggiungere il cimitero sulla destra. Poco più avanti, al trivio di Sant’Elia, si prende la rampa centrale che conduce alla chiesa di San Lino, cuore del paese e unico tratto di rosso acceso nel profilo altimetrico.

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