San Giusto e i quattro passi nel Distretto del Laghi
La chiesa del IX secolo si vede bene dalla pianura, svetta su un terrazzamento erboso che domina il lago di Polverina, incorniciata dallo scenario suggestivo dei Monti Sibillini. Inizia da San Giusto il primo dei quattro valichi asfaltati, più o meno paralleli, che aggirano il Monte Fiegni e collegano tra loro i tre grandi invasi che fanno meritare a questa zona il titolo di Distretto dei Laghi.
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Forse è proprio questa straordinaria concentrazione di storia e civiltà a spiegare perché, nel breve tratto compreso tra Pievefavera, Pievetorina e Pievebovigliana, si contino ben quattro valichi asfaltati, paralleli, che aggirano il Monte Fiegni e collegano tra loro i tre grandi invasi che fanno meritare a questa zona il titolo di Distretto dei Laghi.
Le salite che attraversano questi passi sono tra loro simili per caratteristiche tecniche: lunghe circa otto chilometri, presentano pendenze medie reali del 7-8% e paesaggi a metà tra le Georgiche e le Bucoliche, tra boschi in crescita, gli ultimi campi e i primi pascoli
Non siamo ancora nel cuore selvaggio dei Sibillini, ma queste ascese hanno una loro identità ben precisa: sono impegnative abbastanza da farsi sentire nelle gambe, ma non troppo lunghe, ideali per costruire resistenza e ritmo. Le altitudini contenute le rendono praticabili tutto l’anno, al riparo dalle chiusure invernali per neve.
Ma, soprattutto, hanno una caratteristica molto utile: mentre le grandi salite dei Sibillini impongono spesso di salire e scendere per la stessa strada o di affrontare anelli da 100 e più km, le salite del Distretto dei Laghi possono essere combinate tra loro per creare percorsi di diversa lunghezza, adatti a ogni tipo di allenamento.
In questo articolo non troverete molte impressioni dal sellino — le differenze tra questi valichi sono sottili — ma ci concentreremo sui dettagli tecnici: pendenze, profili altimetrici e tracce GPS.
Intanto, pulite la bici e controllate la pressione: il Distretto dei Laghi vi aspetta.
P. S. Chi pedala con Strava avrà forse già notato il suo nome in cima ai segmenti più battuti della zona. Sono le strade d’allenamento su cui si è formato Giulio Pellizzari, il giovane talento di Camerino, oggi tra le promesse più brillanti del ciclismo italiano. Allenarsi dove è cresciuto lui non vi renderà più forti, ma è già un motivo in più per venirci a pedalare.
1. San Giusto
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2. Collemese (Bolognesi)
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Si racconta che sul Monte San Savino per incantesimo un uomo venne trasformato in serpente e messo a veglia di un tesoro; solo se un altro uomo avesse superato una prova di coraggio il serpente sarebbe tornato uomo e l’avventore avrebbe trovato il tesoro di cui era a guardia. Se però l’uomo avesse avuto un solo tremore non avrebbe trovato il tesoro e il serpente avrebbe dovuto attendere un altro secolo per tentare di sciogliere l’incantesimo.Un giorno un contadino mentre lavorava la terra vide il serpente. Non fece in tempo ad ucciderlo che il serpente gli parlò e disse: “mettiti nudo, stenditi a terra e se resisterai al freddo che ti mando, potrai prendere il tesoro di cui sono a guardia “. L’uomo si spogliò e si sdraiò a terra, ma non riuscì a tacere il timore e tremò, così il serpente gli disse che la prova era fallita e scomparve. [Antropos, Narratore: Casalinga di Fiastra - Scolarità 4° elementare - 2003]
3a. Valico di Fiastra
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3b. Valico di Cicconi (Santa Maria del Poggio)
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4. Casette - Pian di Bigullo
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