Mevale, scrigno di silenzi e memorie


Ma c'è anche un altro inesplorato versante, chiamato Colle Perotondo, che sale direttamente dalla Valle del Nera, da Pontechiusista, attraversa Mevale e diventa vano (Pg, V, 98) al km 8, tra Piaggia e Renaro. Questo terzo versante, che parte "catramato" nelle Marche e termina sterrato in malo modo in Umbria (non lo so, ma mi immagino già il livello della manutenzione) dovrebbe essere interessante, perché corre parallelo allo spettacolare Muro di Fematre e ha tutta l'aria di esserne un gemello (ha anche una bella chiesa a metà: la Pieve di Santa Maria Annunziata a Mevale, quella di Santa Maria Assunta a Fematre). Prima o poi ci si passa. (SDM agosto 2013)


Non passeremo di qua prima di marzo 2026, ma già oggi possiamo segnalare un articolo tratto dalla pagina FB Umbria Gravel Experience di Giuseppe Morici. Ogni tanto lo facciamo per evitare le moltiplicazioni inutili. Mevale, estremo lembo del territorio vissano è sempre rimasto fuori dai nostri giri, perché gli abbiamo sempre preferito la parallela salita di Fematre. L'articolo di UGE ci conferma però che la strada è asfaltata. Le testimonianze di alcuni dei nostri sherpa confermano che la salita è davvero la gemella di Fematre.
I dati che possiamo derivare dalle mappe dell'IGMi ci dicono che: la salita di Mevale parte da Pontechiusita, ultima frazione di Visso sulla SR209 della Valnerina, attraversa Chiusita, supera Mevale, entra ed esce dall'Umbria, tocca il Colle Perotondo e si innesta sulla provinciale no.51 del Monte di Renaro poco sopra quota 1000. 
Sono 10 km e passa di salita dalle pendenze irregolari: a quota 730 per tre chilometri si pedala su un lungo piano che fa guadagnare pochi metri soltanto.




Start: Pontechiusita
Distance: 10.4 km
D+: 575 m
Avg Grade: 5.3%
Max Grade: 14%
Min Elev: 447 m
Max Elev: 1022 m
Climb Category: 2
Strava Segment: 36869281


10 km e passa di salita dalle pendenze irregolari che si potrebbero anche presentare come due salite: la prima dal fondovalle a Chiusita (3,3 km, pendenza media 8,8%) piena di tornanti e di rampe dalle pendenze colorate in nero, la seconda che passa per Mevale e scavalla il Monte di Renaro, un po' più facile, ma anche più lunga (4 km, pendenza media 7%). Qui, "il silenzio parla più delle parole"



𝗠𝗲𝘃𝗮𝗹𝗲 è un minuscolo borgo montano, oggi nelle Marche ma a un passo dall’Umbria, a circa 25 km da Visso.
Un pugno di case – molte ferite dal terremoto – che ha però custodito intatta la sua anima: la 𝗣𝗶𝗲𝘃𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗦. 𝗔𝗻𝗻𝘂𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗮.




𝗖𝗼𝗻𝘀𝗮𝗰𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝟭𝟭𝟬𝟭, la Pieve domina dall’alto il borgo. È l’unico edificio sopravvissuto integro nei secoli, custode di fede e di storia. All’interno conserva affreschi trecenteschi e quattrocenteschi, tra cui una sorprendente scena di torneo a cavallo che richiama il miracolo della Madonna del Monte. Secondo la tradizione, l’immagine sacra fu portata qui dagli angeli, rendendo Mevale luogo di culto e meta di pellegrinaggi.
Gli affreschi, liberati solo in tempi recenti da secolari scialbature, mostrano oggi colori vividi e inattesi. Alcuni dei più delicati – come il celebre Tronetto di Gaspare Angelucci – sono custoditi nel Museo di Visso, scrigno parallelo di arte e memoria.
Più volte ferita dai terremoti, la Pieve è sempre stata restituita alla luce grazie a restauri pazienti, che hanno rivelato tesori nascosti come la delicata Madonna col Bambino.
Oggi Mevale è quasi spopolata: pochi anziani, greggi di pecore e cani da tartufo che riempiono i silenzi di vita semplice. Eppure, ogni estate, con il ritorno dei familiari da Roma, il borgo ritrova la sua voce.
La Pieve rimane il cuore pulsante di questo luogo: memoria, arte e spiritualità che resistono al tempo e alla fragilità della montagna.

La rocca di Mevale


𝗟𝗲 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗮𝗻𝗻𝗼 𝘀𝘁𝘂𝗽𝗶𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲.
𝗣𝗲𝗱𝗮𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗲̀ 𝗯𝗲𝗻𝗲. 𝗢𝘀𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗲̀ 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘀𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲.

𝗡𝗼𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀
Percorsi basati su esperienze personali: affrontarli con prudenza. Non si garantiscono condizioni attuali né si forniscono indicazioni tecniche. L’autore declina ogni responsabilità per uso improprio delle informazioni.
𝗙𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶: iluoghidelsilenzio.it
Autore: 𝗚𝗶𝘂𝘀𝗲𝗽𝗽𝗲 𝗠𝗼𝗿𝗶𝗰𝗶 – cycling.morici@gmail.com | Facebook: Umbria Gravel Experience

Commenti