Valico di Fossato

 

La strada sale in un ambiente selvaggio e ha il languore delle cose dimenticate, tuttavia, a chi osserva con attenzione, non sfuggono i segni dell'antica nobiltà: le tante curve che seguono il profilo delle montagne, la pendenza mai eccessiva, la larghezza della carreggiata, nascosta dalle fronde ma non mangiata, chilometri di  parapetti in cemento armato che proteggono gli strapiombi. Le pietre.



Percorso consigliato: 110 km D+ 2450
Pascelupo > Monte Catria > Scheggia > Gubbio > Valico di Fossato
strava|routes 3155122900498864842

[Novembre 2023] Tecnicamente, non è una salita molto significativa, ma, a mio modesto parere, quella del Valico di Fossato è una strada affascinante per tre motivi:
- lo stato di abbandono
- il pavé sui tornanti
- il paesaggio
Non sono qualità da poco. Si aggiunga poi che il Valico di Fossato è l'unico passaggio percorribile in bdc tra l'Umbria e le Marche nei 40 e passa km tra Scheggia e Nocera Umbra. In altre parole è l'unica alternativa praticabile tra il Passo della Scheggia e i gemelli Passo del CornelloPasso del Termine.

Si stratta dell'antica Statale 76 della Vallesina, che collegava le Sassoferrato e Fabriano a Fossato di Vico in Umbria.
La strada è impostata su un diverticolo della via Flaminia in uso, probabilmente, dall'epoca dei Romani, non a caso il passo è a una quota modesta (738 m s.l.m.), perché la strada è stata una via di commerci piuttosto importante. Il valico fu reso "calessabile" alle fina del '700 in contemporanea con la costruzione della nuova via Clementina proveniente da Nocera e Campodonico.
Nel dopoguerra il traffico sulla strada crebbe notevolmente al punto che si resero necessarie numerose varianti di tracciato: prima la Variante che tagliava fuori l'abitato di Fossato di Vico per scendere su  Osteria del Gatto (RIP, non esiste più), poi la strada extraurbana con gallerie, che ha declassato il vecchio valico da strada principale a strada fantasma.
Non so quando sia avvenuta l'inaugurazione delle gallerie, immagino dagli anni Settanta. Da allora temo che il Valico di Fossato non abbia più goduto di una vera manutenzione. Il fondo stradale si è deteriorato, dentro la casa cantoniera sono cresciuti degli alberi che, in collusione con il nevone del 2012, ne hanno determinato il crollo. (E non so se è solo per una mia antica fissa sulle case rosse dell'ANAS, non vedere più lo spettacolo struggente dei rami che escono dalle finestre della casa fantasma oggi è stata una perdita).




Le condizioni complessive della strada non sono impossibili, ma se la parte umbra è ancora decente le buche nella parte marchigiana stanno diventando veramente troppe. Dalle Marche meglio farlo isolo in salita.
Una caratteristica della vecchia strada è la pavimentazione in pavé posata sulla parte interna dei tornanti, che mi dicono si usasse negli anni sessanta nelle strade dell'Alta Marca. Una soluzione simile l'ho trovata sui Vosgi, montagne piuttosto simili a quelle di questa parte di Appennino. Mentre l'asfalto ha ceduto in più parti, le pietre del pavé hanno resistito all'incuria. Una soluzione opposta l'ho vista invece in Svizzera intorno al San Gottardo: pavé sui drittoni e asfalto sulle curve.



Il paesaggio naturale è suggestivo. Scendendo il versante umbro si aprono ampie vedute su montagne completamente coperte di boschi tanto fitti e aspri, che sembrano non aver mai ospitato esseri umani. Il versante marchigiano è meno panoramico, assediato com'è da una fitta vegetazione di pruni e piante dai rami nodosi e involti: robinie, ailanti, rose canine, rovi e chi più ne ha (di spini) più ne metta. Parte integrante del paesaggio, sul valico, c'è la struttura abbandonata ormai da almeno vent'anni dell'albergo-ristorante-pub "Il Valico". Anche i cartelli affittasi e vendesi portavano addosso i segni del tempo; da quando sono diventati maggiorenni non si vedono più.
Per arrivare al Valico dall'Umbria c'è una sola strada, dalle Marche le varianti sono due: si può salire da dalla frazione Cancelli, posta a ovest di Fabriano, o dal cosiddetto Valico di Campodiegoli  che inizia in località Molinaccio, all'incrocio con la Strada Provinciale Fabriano-Sassoferrato


Statua del Redentore (partenza del sentiero per Cima Mutoli)

Pizzeria ristorante pub il valico. Ormai si è rinunciato a vendere la struttura. Sarebbe una fantastica sede per Salite delle Marche



Valico di Fossato da Molinaccio (Sassoferrato-Fabriano)



Start: Molinaccio
Distance: 9.5 km
Elev. Gain: 350 m
Avg Grade: 4 %
Max Grade: 12 %
Min Elev: 317 m
Max Elev: 721 m
Climb Category: 3



La prima parte della salita è molto piacevole. Le pendenze si aggirano tra il 4 e il 5% e c'è anche un tratto in contro pendenza. Il fondo stradale è perfetto e la valle che viene attraversata è decisamente amena.
Sulla destra la catena boscosa che separa le Marche dall'Umbria dominata dal Monte Cucco. A sinistra le colline boscosissime che nascondono la piana di Fabriano e, sulle proprie pendici, una miriade di piccoli insediamenti dai nomi più o meno noti: Varano, Marischio etc...
La salita prosegue regolare per oltre 6 km fino alla deviazione a dx verso il paesino di Campodiegoli. Si lascia la strada principale e si continua in salita sulla carreggiata della vecchia rovinatissima SS76. Inizia qui la parte più impegnativa dell'ascesa: tre chilometri con pendenza media dell'8%, quattro tornanti e qualche tratto di pendenza a due cifre nei pressi delle macerie della vecchia casa cantoniera. La pendenza, invece, diminuisce sensibilmente nel finale. Dopo un lungo drittone al 9% gli ultimi 500 m sono al 2-3%.





Valico di Fossato da Cancelli (Fabriano)





Start: Cancelli
Distance: 4.4 km
Elev. Gain: 316 m
Avg Grade: 7.2 %
Max Grade: 12 %
Min Elev: 405 m
Max Elev: 721 m
Climb Category: 3


Il versante di Cancelli è quello più impegnativo. La salita inizia nel centro del paesino con una deviazione a dx dalla strada principale che corre verso Fiuminata le pendenze sono subito interessanti: 8%, anche il 9% in corrispondenza del passaggio a livello, breve tratto di respiro (in verde sull'altimetria)  poi di nuovo 7 e 8% fino a che si arriva all'altezza dei complicati svincoli che immettono sulla variante della statale 76 e sul Valico vero e proprio.
Qui si mantiene la destra, si sale sul ponte che passa sopra la strada principale e ci si ricongiunge con la strada che sale da Campodiegoli e Sassoferrato.





Al valico l'unica possibilità di raggiungere l'Umbria con bici da strada è quella di scendere dall'altro lato verso Osteria del Gatto Fossato di Vico; con la MTB si può andare a sinistra su prato verso la Cima Mutali o a destra in salita nella pineta, verso Monte Cucco. 

Valico di Campodiegoli da Fossato di Vico



Start: Fossato di Vico (ex SS76)
Distance: 6.7 km
Elev. Gain: 320 m
Avg Grade: 5 %
Max Grade: 10 %
Min Elev: 425 m
Max Elev: 725 m
Climb Category: 3
Strava Segment: 26722046


"Di qui passava la vecchia SS76 - scriveva Pelorandom nel 2010 - e adesso, finalmente, si e' messa mano alla costruzione delle 4 corsie" Ci sono voluti sette anni, ma ormai la strada tra Fossato di Vico e il Valico (che dall'Umbria chiamano di Campodiegoli) è di fatto una ciclabile, visto che la vecchia variante è stata demolita e la strada che sale dietro oltre il ristorante il Borgo ha come unico sbocco la vecchissima e abbandonatissima SS76.

Al valico si può salire solo da Fossato di Vico, lungo il percorso della SS76 originaria e mezzo chilometro di ex-quasi-superstrada ormai sicuro sproporzionato per le bici e le quattro auto che passano ogni due ore. Quasi sette chilometri da Osteria del Gatto, non difficili, ma già rispettabili. Dei quali gli ultimi tre che sanno di antico e, in certe stagioni, di Blair Witch Project.

Un  tornante del versante umbro con il caratteristico pavé montato sull'interno della curva in funzione antisdrucciolante


La strada sale in un ambiente selvaggio e ha il languore delle cose dimenticate, tuttavia, a chi osserva con attenzione, non sfuggono i segni dell'antica nobiltà: le tante curve che seguono il profilo delle montagne, la larghezza della carreggiata, nascosta dalle fronde ma non mangiata, i parapetti in cemento armato che proteggono gli strapiombi, la pendenza mai eccessiva, le pietre. Tutte cose  che rendono il Valico affascinante, nonostante l'asfalto  il catrame e l'incuria.
Con un velo di catrame nuovo e un bel po' di decespugliatori questa sarebbe una splendida strada turistica.
Quando i lavori erano a metà, una volta, per tornare alla macchina è stato necessario scegliere tra i greppi o attraversare la superstrada. Il sollievo più grande è stato sapere che lo svincolo di Cancelli era stato  completato non è più necessario prendersi certi rischi.


Michele Mazzieri SdM

Commenti

  1. Grazie a questa ottima pagina ho fatto oggi in bici il vecchio valico di Fossato. Credo che nel versante umbro abbiano un po' rappezzato l'asfalto, mentre nel lato Campodiegoli ci sono più buche che asfalto. Grazie ancora

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  2. Ma le vecchie gallerie sotto il valico, sono percorribili?

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  3. Purtroppo non posso aiutarti, potresti fare la stessa domanda sulla pagina Facebook di SDM. Non vado nella bella Fabriano da più di un anno. Dalla superstrada sembrerebbe che la vecchia statale sia intransitabile, ma non ne ho la certezza. Il Valico è sconnesso, ma sempre bello

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