Valico delle Arette

(c) Fabrizio Castelli 

1113 metri sul livello del mare,  è uno dei punti più panoramici dei Sibillini, sul culmine di un vasto altipiano che conserva il più bel santuario rinascimentale della Regione.  Guardando verso Macereto, le acque che scorrono a destra finiscono nell'Adriatico, quelle a sinistra nella Nera e quindi nel Tevere e nel Mar Tirreno. Sono tre i versanti da cui è possibile arrivare in cima a questo valico, secondario, ma dalle tante peculiarità. Due partono da Visso (il primo dei quali, per evitare confusioni lo faremo cominciare da Ussita) uno, assai più facile e turistico dal Lago di Fiastra


Prati di Santa Margherita e Valico delle Arette da Visso


Start: Borgo Sant'Antonio - Visso
Distance: 10.0 km
Elev. Gain: 530 m
Avg Grade: 5.3 %
Max Grade: 14 %
Min Elev: 640 m
Max Elev: 1110 m
Climb Category: GPM 2

to: Santa Margherita
Distance: 5.0 km
Elevation Gain: 369 m
Avg Grade: 7.41 %


Cerchiamo di capire di quale strada stiamo parlando, ché c'è un garbuglio di toponimi che rischiano di mandare in confusione. La strada è quella vecchia del Valico delle Fornaci. Sull'incrocio a quota 815 si prende a destra la  direzione di Macereto. Il punto più alto, a quota 1009, è posto in mezzo ai Prati di Santa Margherita, da cui il toponimo. Per arrivare alle Arette si deve scendere di 60 m, risalire fino al Santuario e proseguire sui pascoli dominati dal massiccio del Monte Bove per un altro paio di chilometri. Chiaro? 10 chilometri spaccati da Visso di salita assai discontinua.
La salita inizia in modo molto graduale da Borgo Sant'Antonio. Dopo un tratto più impegnativo (600 m al 10%), prima di arrivare alla galleria, si lascia la strada principale e si imbocca la vecchia statale, perfettamente raccordata sulla destra di un'ampia curva. E' una strada ormai secondaria, ma ancora ben asfaltata, che passa sopra la galleria e arriva al valico delle Fornaci. Sono stati pedalati tre chilometri dal Borgo Sant'Antonio. Si dice che, data la quota bassa (solo 815 m) e la "chiusura" delle montagne circostanti, basta un raggio di sole per trasformare l'ultimo chilometro in una piccola fornace, ma mi sembra una sciocchezza. 
Appena scollinato, sulla destra, si incrocia la strada che sale al Santuario del Macereto. E' questo il tratto più impegnativo dell'ascesa: prima un chilometro al 9%, e un secondo al 13%, un vero muro che termina al centro di una prateria a quota 1009. 
La parte più difficile è dietro le spalle. Dallo scollinamento c'è un chilometro e mezzo di discesa molto panoramica poi un chilometro e mezzo di salita per ritornare a quota 1000 al Santuario. Per arrivare alle Arette (quota 1111) c'è ancoraun un altro paio di chilometri pedalabili ideali per godersi uno dei panorami più potenti dei Sibillini.


(c) Manuel Pierdominici 

Valico delle Arette dal Lago di Fiastra

Start: San Lorenzo al Lago
Distance: 15.8 km
Elevation Gain: 416 m
AVG Grade: 3.2%
Max Grade: 12%
Min Elev: 697 m
Max Elev: 1113 m



(c) Gruppo Sportivo Matelica



Valico delle Arette da Ussita


Start: Ussita
Distance: 5.8 km
Elevation Gain: 416 m
AVG Grade: 7.2%
Max Grade: 12%
Min Elev: 697 m
Max Elev: 1113 m

Il versante ussitano delle Arette è il più impegnativo, anzi è l'unico effettivamente impegnativo se affrontato dopo l'ascesa di Frontignano. Il dislivello non è tanto, ma è salita vera. A parte il primo chilometro e mezzo la strada sale con una pendenza media dell'8% e in due punti si impenna sicuramente anche oltre il 12%. 
La cosa brutta della salita è che davanti ai nostri occhi ci sono solo le ginestre. Ci si deve limitare a salire, ma non è inutile sapere che ci guarda le spalle la più imponente parete calcarea dei Sibillini; se non non la possiamo gustare in salita, possiamo pensare che il panorama sarà un premio ancora più bello quando saremo arrivati in cima. 
I professionisti della TA non ci avrebbero fatto caso, ma i cicloamatori devono: la vista dall'alto sui monti e sul Santuario Bramantesco di Macereto più sotto, a quota 1000 è tra i più belli della Regione.

Le ultime tre foto e i video ospitati in questo post sono stati girati dai ragazzi del Gruppo Ciclistico Matelica. In particolare i video meritano attenzione: sono stati in occasione della loro ricognizione della 5° tappa della Tirreno Adriatico 2016 Foligno-Monte San Vicino Gli arditi ragazzi del Gruppo Ciclistico Matelica, che più volte sono stati generosi informatori per Salite delle Marche hanno provato la tappa il 6 febbraio, in una delle tante giornate quasi primaverili di dell'inverno 2016. C'era il sole, ma la sciarpina era comunque meglio portarla, viste le temperature un po' rigide della mattina, comprese tra -7 e -4°C . In tempi normali non sarebbe stato assolutamente possibile valicare su nessuna delle salite, ma come potrete vedere dal video questa volta, con un po' d'attenzione, è stato possibile transitare addirittura con le bici da corsa. La montagna si è presa la rivincita proprio nelle due settimane della Tirreno Adriatico e così la Corsa dei due Mari si è dovuta ritirare davanti alla Natura per la seconda volta su due tentativi (2011 e 2016) . Frontignano e le Arette restano salite ciclisticamente inviolate.

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