Monte Cucco (Imagination from the othere side #8)

Le vette del Cucco e del Monte Culumeo

Un peccato che questa strada non sia asfaltata, perché è una delle più alte della Regione e anche perché i valichi tra le Marche e l’Umbria sono pochi: tra il Passo del Cornello (tra Fiuminata e Nocera Umbra) e il Valico della Scheggia (tra Sassoferrato e Gubbio) troviamo solo strade forestali o dal fondo pessimo. Tra le pessime ci sono il Valico di Fossato e il Passo del Termine. Tra le provinciali adatte alle 4WD ci sono la Chiavellara e questa salita negletta del Cucco. Strade che, dal lato umbro, sono in perfetto stato, mentre dal versante marchigiano sono apprezzabili solo con i trattori, lascito di un problema di confini che va avanti da sette secoli (sul post Monte Maggio e Chiavellara la cosa è spiegata bene). Inutile dire da quale parte della montagna ci sono le strutture turistiche, ovvio anche quali versanti siano stati arruolati nel rooster del Brevetto Gravel. 





Start: Bastia di Fabriano
Distance: 8.8 km
Elev. Gain: 655 m
Avg Grade: 7 %
Max Grade: 13 %
Min Elev: 411 m
Max Elev: 1060 m
Climb Category: GPM 1
Fondo: Carrareccia
Valid for:



L'ultima casa accogliente, ossia l'ultima birra fresca dalla parte marchigiana è il bar situato all'entrata di Bastia; ad ogni ora l'ho visto pieno di ciclisti, motociclisti (e vie di mezzo). Fin lì l'asfalto è buono. Nei sei chilometri successivi  le cose si fanno più ghiaiose, d'altra parte le attività umane che si incontrano non hanno bisogno di troppe raffinatezze: io ho incrociato solo due compatti trattori con giganteschi cilindri di fieno.
La salita parte dalla deviazione per Bastia non lontano dalla stazione fantasma di Bastia-Rucce. (Date un'occhiata se avete tempo La galleria Bastia Rucce)

L'incrocio per la Provinciale del cucco: inizia la salita

E' una bella strada chiamata SP del Monte Cucco. Si potrebbe pensare che salga fino in Umbria, ma non è così. La strada asfaltata, bellissima e vallonatissima, si perde tra i paesi nascosti alle pendici del Monte, luoghi dai nomi suggestivi e vagamente tolkeniani: Rucce, Casalvento, Pascelupo....
La strada che sale al Monte Cucco è quella che si sgancia sulla sinistra all'altezza del bar e che sfiora il centro di Bastia. 
I primi due chilometri sono facili sia per le pendenze sia per l'ingannevole fondo asfaltato. Poi le cose cambiano.

Già a Bastia e tutto va bene

Seguite il cartello giallo


Chilometro 3: è finito l'asfalto.... 

...ma la strada bianca è una bellezza...

..no scusate è un casino

merda!

mo' zitto e pedala

Parliamo di pendenze. Con un fondo ciottoloso come quello del Monte Cucco la pendenza della salita è un dato secondario. E' necessario salire sempre seduti perché altrimenti la ruota dietro gira a vuoto; poi bisogna stare attenti ai cosiddetti ciocci, perché spaccare una ruota su una roccia non è difficile. Insomma, chi scrive non è di certo un campione, ma salire il monte con una VAM di 650 anziché 900/1000 vuol dire che un terzo della fatica se ne va per colpa del fondo stradale.
Se fosse asfaltata la salita non sarebbe particolarmente dura; al confronto la Chiavellara è molto molto peggio, tuttavia anche il Monte Cucco ha la sua anima crudele. Verso quota 750 c'è un tornante a sinistra che schiva la piccola valletta del Monte Luccio. Da lì inizia un drittone di due chilometri dove le pendenze sono spesso al 10-12%. Immersi nel bosco non si vede altro che la strada diritta e più rovinata che mai, soprattutto dove le pendenze sono più aspre. Quando appare un muraglione di contenimento sulla destra vuol dire che siamo vicini alla cresta. I tuoni non fanno presagire nulla di buono, la pioggia cade già da un po', pazienza, sono le possibili conseguenze dei fulmini che preoccupano semmai.


Quota 900: il muraglione

Il muraglione termina in corrispondenza di un tornante verso destra. La strada si fa più dolce, il fondo fa sempre schifo, ma la vetta del Monte Testagrossa è vicina. Lì, lo sappiamo dalla mappa, corre il confine regionale la strada smette di salire. E forse questa maledetta benedetta pioggia non ci seguirà pure in Umbria.

P.S.: Samuele Santarelli, un lettore di Salite delle Marche, mi ha fatto notare che non sarei mai riuscito a fare questa salita in piena estate senza uno spray contro i tafani. Quindi dovevo ringraziare la pioggia e il freddo del mio unico passaggio. A proposito di freddo, la salita tende a conservare a lungo la neve. Aspettatevene ai bordi della strada ancora ad aprile, soprattutto dopo l'ultimo tornante.

Per chi non si accontenta e sale fino al campo volo (quota 1200) - suggerisce Aureliano, uno dei nostri primi brevettati - di prendere la stradina che porta alle grotte: "Fino ad un certo punto con la MTB si può arrivare. Poi ho lasciato la bici, ho proseguito a piedi fino all'ingresso delle grotte. Di lato c'è un arco naturale dove inizia il sentiero che porta in vetta in una mezz'oretta."

La schiena del Testagrossa, prima vetta del gruppo del Monte Cucco

Le terga del M. Pradiozzo, il brutto è ormai alle spalle

Siamo a quota 1055. La strada prende in discesa. Dopo tanta fatica è superba la visione della cresta del Cucco con le sue cime dai nomi esilaranti: da sud a nord Testagrossa, Culumeo, Cucco e Motette.

Quattro in uno: la vetta del Cucco, lo scollinamento, il confine e un Rav4 a guastare l'inquadratura

Cavalli bradi comuni su queste montagne

In attesa del muro tra Marche e Umbria...
cavalli bradi presidiano il confine regionale

Ma tu guarda che strada di velluto sale al Cucco da Sigillo (PG)




Commenti

  1. Non pensate di farcela con l'auto, é impossibile, Strada a dire poco che fa schifo, é piena di ciottoli ed è stato un miracolo che non mi sia rotta qualche gomma. Io non riesco a capire come fa la provincia a non mettere una sbarra oppure un segnale di divieto di transito, oppure di metterla in condizionei per percorrerla. NON SEGUITE L' INSEGNA PER IL MONTE CUCCO CON QUESTA STRADA!!! Passate per Sigillo, Strada super ok.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Oppure comprate una bici. Magari con copertoncini un po' più larghi rispetto al mio 23. Grazie Mary confermi la bontà della ricognizione di quattro anni fa

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