Monte Conero, dal porto di Numana




PARTENZA: porto di Numana
LUNGHEZZA:  7,15 km
DISLIVELLO:  467m
PENDENZA MEDIA: 6,52%
PENDENZA MAX: 13%


Salita simbolo della riviera adriatica marchigiana e delle pedalate estive dei cicloamatori, ma anche un più che dignitoso test della gamba per i pro.
Dal punto di vista paesaggistico l’ascesa del Conero non ha molti rivali. Si parte dal porto di Numana, praticamente sul livello del mare e ci si lasciano alle spalle i balneari e i locali della Via Litoranea: subito rampa secca al 6%. All’altezza della prima rotonda si supera la famosa Costarella di Numana, lungo la quale anticamente i pescatori del paese scendevano al mare.

Dopo meno di 1km dall’inizio dell’ascesa si può svoltare a destra attraversando il centro di Numana (la gelateria Morelli, il municipio, il Santuario del SS Crocifisso e tanto altro in http://www.turismonumana.it/) su un leggero pavé per poi svoltare a sinistra e ritornare sulla strada che avevamo lasciato. In alternativa ci si alza sui pedali e si affronta uno strappetto con pendenze del 14%. In ogni caso si giunge ad una rotonda: da qui si continua a salire verso Sirolo con la strada che procede a gradoni intervallati da rotonde e incroci. Prestare particolare attenzione nel periodo estivo quando la strada è molto trafficata.


L’ultima rotonda che si incontra è all’ingresso di Sirolo, ma questa volta non si entra nel paese e si procede seguendo le indicazioni per il Monte Conero. Prima di arrivare in località Fonte d’Olio si percorre circa 1km di salita leggera e pedalabile. Sulla destra partono i sentieri che portano alle spiagge di San Michele e Sassi Neri (anche su questi muri proibitivi abbiamo speso parole http://www.salitedellemarche.it/2013/03/muri-e-coste-intorno-la-monte-conero.html).

La temuta svolta a destra è segnalata dal muraglione con su scritto Teatro alle Cave e da una pietra miliare del comune di Sirolo. Da qui si fa sul serio: pendenze costantemente oltre l’11% con tornanti stretti e ripidi. Senza tregua. Senza pietà.
Almeno l’asfalto, come nel resto della strada percorsa, è ottimale e pure l’ombra della vegetazione è confortevole. Inoltre ci sono un paio di tornanti dove si apre una meravigliosa vista sulla riviera.
L’altezza massima legalmente raggiungibile è 475 m s.l.m. La strada che continua verso le antenne e la base militare della NATO non dovrebbe teoricamente essere percorsa, ma la fanno tutti lo stesso e 

Ben 281 metri sono stati conquistati in questi ultimi 2,5 km. A spanne stiamo facendo più della metà del dislivello totale in un solo terzo della distanza: conviene partire piano, almeno la prima volta. Infatti il tratto finale della salita presenta soltanto 200m di falsopiano che permettono di rifiatare, ma verso la fine.
Quando siamo a 7 km di salita si cominciano a incontrare auto parcheggiate lungo la carreggiata (in estate) e poco dopo il piazzale della Badia di San Pietro e di quello che era un monastero camaldolese, ora Hotel Monteconero.

 

Tiriamo il fiato. E magari concediamoci due passi intorno all’abbazia da dove si aprono altri scorci di questa stupenda riviera, prima di rimettersi in sella e scendere obbligatoriamente fino a Fonte d’Olio. Lungo la discesa attenzione ai tornanti e a non farsi distrarre dal paesaggio! Da qui è possibile prendere la SP1 (Provinciale del Conero) in direzione Camerano/Ancona o di nuovo Sirolo/Porto Recanati.


Giorgio Di Blasio

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