"Ciò che facciamo in salita, riecheggia nell'eternità" Grotte di Frasassi - Colle San Giacomo, il racconto della ricognizione sul percorso della 6° tappa Giro d'Italia 2021

 

"Ciò che facciamo in salita, riecheggia nell'eternità"

Soliti a questi tipi di test tra l'epico e la parodia (c'è chi si è presentato alla partenza con 500 km all'attivo nel 2021....sigh!) i ragazzacci del Gruppo Ciclistico Matelica, in compagnia di amici del Bike Team Monti Azzurri e dell'Alta Valle del Potenza, nemmeno nel 2021 si sono lasciati sfuggire l'occasione per la loro scorribanda sul percorso del giro d'Italia. A dir la verità più banda... che scorri, visti i lavori di asfaltatura che hanno reso le ruote un po' incollate alla strada per diversi km).
Il commento condiviso, dopo oltre 160 km e 3500 di dislivello, è stato più o meno questo: "una tappa non estrema ma tutto sommato cattivella, che farà selezione, soprattutto nella salita finale; la tappa che nasconde un po' di insidie in particolare sulla discesa da Forca di Presta che è abbastanza scassata e necessita di occhi aperti per il breccino e le buche tipiche di inizio primavera. Percorso ideale per fuga di vice capitani e seconde linee che potrebbero "scortare" e supportare i capitani nella salita finale".
Veniamo al racconto della ricognizione. 
Dopo la partenza la mattina presto il buongiorno, già dai primi km, viene dato dal Muro delle Serre, pochi km dalla partenza e poco dopo Fabriano, con punte del 16% e asfalto grattato, con effetto vibrazioni al manubrio tipo Roubaix, in vista della sistemazione della strada effettuata il lunedì successivo.



Il percorso prosegue nell'Alta Vallesina attraversando Cerreto d'Esi, Matelica 



e Castelraimondo fino alla dolce salita di Camerino.

 

Da qui fino a Forca di Presta i lavori di asfaltatura renderanno il percorso un vero paradiso per la bici da strada fino a Castelluccio un sogno se si ripensa alle condizioni post sisma delle strade, un inferno per l'asfalto grattato con fondo da Roubaix più che da giro d'Italia, prima dei lavori, un purgatorio per i tratti di asfalto fresco appiccicosi e poco scorrevoli. 

"Se tu segui la tua stella, non puoi fallire a glorioso porto" (Dante Alighieri Inferno).

 

Passati Muccia e Pievetorina con primo ristoro colazione ci si dirige di buon ritmo verso il primo passo di giornata la salita di terza categoria del Valico delle Fornaci che collega a Visso. 


Da qui il nuovo asfalto rende piacevole il percorso nella discesa su cui le gomme della bici si spalmano piacevolmente come un ciauscolo o un villanello.
Raggiunta Castelsantangelo sul Nera il gruppetto comincia la parte più dura del percorso con la scalata che conduce a Madonna della Cona / Forca di Gualdo (vedi specifiche tecniche)


     

"...Vien dietro a me, e lascia dir le genti:
 sta come torre ferma, che non crolla 
già mai la cima per soffiar di venti...." (Dante Alighieri - Purgatorio)


La salita (Distance: 9.8 km, Max Elevation: 1495 m, Elev. Gain: 770 m, Avg Grade: 8%, Max Grade: 14% Climb Category: 1) è spettacolare, dopo i lunghi lavori del post sisma ormai completati, senza ombra di dubbio una delle più belle della regione con una prima parte più dura con punte del 13-14% e poi più piacevole e panoramica.
"Il sentiero per il Paradiso, inizia all'Inferno" (Dante Alighieri - Inferno).


Raggiunta Forca di Gualdo, si apre lo spettacolo della piana di Castelluccio, ancora deserta e priva dei colori accesi della fioritura come sarà fra qualche settimana, ma parimenti affascinante e mozzafiato con la neve che continua a sciogliersi sulle vette dei Monti Azzurri dei Sibillini. 




Scollinamento a Castelluccio, un sguardo al Pian Grande, prima di una doverosa sosta




Dopo aver degustato le nuove "barrette" a base di ciauscolo, pecorino e prosciutto e i nuovi "integratori" a base di luppolo il gruppetto ha scalato, non risparmiandosi un p' di bagarre, la Cima Coppi della tappa: Forca di Presta






Da questo punto in poi l'asfalto progressivamente comincia a deteriorarsi, presenta buche e breccino nella discesa abbastanza tecnica e veloce, che attraversa i comuni più colpiti dal sisma del 2016 e ancora in attesa di una degna ricostruzione, per cui è necessaria un po' di attenzione fino alla Salaria.
Dall'imbocco della Via Salaria in poi è "pane" per passisti, nel falsopiano in lieve discesa che porta ad Ascoli Piceno e che il gruppo percorrerà ad altissima media.

"Puro e disposto a salire le stelle" (Dante - Purgatorio)

Inizia l'ultima asperità di giornata il termometro del Wahoo segna 28 gradi al sole già a maggio, il punto acqua di Colle San Marco e le fontanelle private dei gentili proprietari in salita si riveleranno validi alleati per la lunga salita fino a San Giacomo (vedi dettaglio) 15 km al 6% medio, con punta che va di poco oltre il 10%, non durissima ma sarà una salita con arrivo finale che si farà sentire, scremerà il gruppo e su cui i big potranno iniziare a darsi battaglia creando gap in classifica generale. 
 


Il San Giacomo non ci dirà chi vincerà il giro ma probabilmente darà i primi responsi su chi, tra i capitani e i favoriti, non potrà puntare alla maglia rosa finale. Staremo a vedere. 

"Non può comprendere la passione chi non l'ha provata" (Dante)

I venti gradi di escursione termica (28 alla partenza 8 all'arrivo) e la vista sull'Adriatico rigenerano la vista e lo spirito dopo le fatiche delle salite, si respira un pò di aria del Gran Sasso al cospetto del monte Piselli, le caciare, i Monti della Laga e il confine teramano ci ricordano che siamo scesi al limite sud delle Marche.
Come recita il famoso spot "Marche il paradiso del Bike" come dargli torto?
Fateci un giro se potete è un percorso che merita e con i nuovi pezzi in asfalto è piacevolissimo da percorrere.












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