Tirreno Adriatico 2022: I muri fermani della Sefro - Fermo


Ancora tante, tante Marche nel programma della Tirreno Adriatico 2022. Tre tappe, due delle quali vedranno le salite e i muri marchigiani protagonisti, come è ormai tradizione della Corsa dei Due Mari del nuovo millennio.

Venerdì 11 marzo 2022, esattamente cinque anni dopo, la Tirreno Adriatico torna sulla spianata del Girfalco. Sarà di nuovo una tappa dei muri. Partenza da Sefro, capitale europea della trota. Dalla calma dell'entroterra dell'Alta Valle dello Scarsito e del Potenza il gruppo sguscerà via come un pesce di fiume scendendo le strade che costeggiano il Potenza per poi affrontare le prime dolci asperità delle colline marchigiane. Prima del finale molto impegnativo di Fermo, la parte iniziale della tappa si presta a qualche "fagianata" e qualche fuga. Se la media e il gruppo lo consentiranno, Cingoli, Treia, Pollenza,  offrono opportunità per chi vorrà provare ad accumulare vantaggio prima del circuito finale. Da San Severino a Pollenza non c'è un metro di pianura, l'altitudine massima si raggiunge con lo sforzo minimo al km 34. Tutto il contrario sono gli ultimi 50 km dove si incontrano le pendenze memorabili pur a quote irrisorie.

Come ogni anno i ragazzi del Gruppo Ciclistico Matelica, oggi in compagnia degli amici del G.C. Capodarco, hanno testato la tappa, in un giorno di pioggia di metà febbraio (ma con temperature più gradevoli di quelle previste per la seconda settimana di marzo, quando la neve farà da sfondo lungo buona parte del tragitto) 


Il finale di tappa

Dopo Pollenza per 20 km non ci sono asperità, perché la corsa scende sulla SP che fiancheggia il fiume Chienti. Al km 90 passa il fiume e ricominciano le colline; Monte San Giusto e soprattutto Monte Urano possono essere il terreno ideale per la fuga di un gruppetto di uomini non di classifica.
Nel finale la tappa riserva la parte più avvincente: i muri fermani, dove le pendenze sono simili all'aliquota dell' Iva dello stato italiano, faranno la solita selezione; gli ultimi 50 km saranno simili a quelli del 2017. DURO, MA NON DURISSIMO (I finali di Recanati 2019 e di Castelfidardo 2021, capaci di fare danni come una tappa di alta montagna, erano un'altra cosa).  Le uniche differenze rispetto alla tappa di fermo 2017 
- sono che si arriverà da nord 
- che al posto del muro terribile di via Reputolo sarà affrontato l'inedito Calderaro; le due strade sono parallele e corrono a 100 metri di distanza sulla stessa ripa discoscesa. un po' più facile ma lo spettacolo dovrebbe essere comunque garantito.
Qui potete visionare il circuito in tutti i dettagli e stampare la traccia GPX

#1 GPM Mezzina (Monte Urano) - km 106


Start: SP219 Ete Morto - Ponte dello Sdrago
Distance: 2.2 km
Elev. Gain: 172 m
Avg Grade: 7%
Max Grade: 12%
Min Elev: 62 m
Max Elev: 234 m
Climb Category: 4
Strava Segment: 17678512

La salita è divisa in due rampe. Il primo chilometro sfiora il 10%, poi 300 m  piani. Segue un altro chilometro, più irregolare, al 7.5% medio, con una punta al 12% e due tratti in cui la strada molla al 3%


#2 Muro di Capodarco - km 129.8



Start: SS.16 Adriatica
Distance: 3.5 km
Elev. Gain: 215 m
Avg Grade: 5.5%
Max Grade: 18%
Min Elev: 4 m
Max Elev: 219 m
Climb Category: 4
Strava Segment: 31030110

Si arriverà a Capodarco attraverso attraverso la strada che percorrono gli Under 23 nel famoso G.P. di Capodarco, compreso il breve strappo al 18% che attraversa il borgo. Infatti il GPM non è più posto a quota 212, ma 220 m s.l.m.


E' l'unica strada tranquilla che porta verso Fermo e l'unica con un asfalto presentabile. Anzi proprio bello, tutto l'anno decorato dalle scritte del G.P. di Capodarco. Ma non si arriverà fino a Fermo né si resterà a lungo su questa bella provinciale. La parte divertente inizia dopo pochi chilometri di cresta, dove una freccia azzurra invita i ciclisti a prendere una stradina sulla sinistra tra i palazzi della prima periferia della città di Fermo.


#3 Strada di Calderaro - Piazza del Popolo (1° passaggio) - km 136.7




Start: Contrada Salette - Ponte Valloscura
Distance: 0.7 km
Elev. Gain: 110 m
Avg Grade: 15.2%
Max Grade: 22%
Min Elev: 120 m
Max Elev: 230 m
Climb Category: 4
Strava Segment: 31030110


Il Muro di Calderaro è l'asperità più rognosa della giornata. Tra l'altro da fare due volte. Ha la lunghezza standard marchigiana di 700 m, ma è più pendente del normale: media 15.2% massima 22%. Per maggiori dettagli rimando al post specifico. (ricordo che le pendenze su Salite delle Marche si danno le pendenze reali, non le pendenze televisive; una pendenza media del 15% è decisamente maggiore rispetto a quella del Muro di Sormano, nei confronti del quale il Calderaro è lungo solamente un terzo)
Dopo il Muro si costeggiano le mura medievali della città, un km di pianura più o meno, poi si entra in città e si sale lungo l'antico decumano (oggi Corso Cavour e Corso Cefalonia). Alla fine dei due corsi la strada si allarga all'improvviso in Piazza del Popolo, il bellissimo "salotto della città", tanto per "non" usare espressioni trite e ritrite. Si tratta, a dispetto del nome, di vie cittadine strette (in particolare le ultime due), con pendenze anche elevate e pavimentate in porfido. In questo primo passaggio si esce dalla piazza imboccando l'arco e scendendo verso sud fino alla valle dell'Ete.




#4-5 GPM Madonna d'Ete - Costa del Ferro - km 146.2


Start: S.P.112 dell'Ete Vivo 
Distance: 2.2 km
Elev. Gain: 185 m
Avg Grade: 8.8%
Max Grade: 18%
Min Elev: 46 m
Max Elev: 231 m
Climb Category: 4
Strava Segment: 8686361

Per girare intorno a Fermo risalire fino al Tiro a segno ci vogliono 14 km: 5 dei quali di discesa, 4 km di pianura con un po' di mangia-e-bevi, il resto di salita. irregolare e a tratti cattiva.
Dall'altimetria ufficiale non si capisce, ma sono due i muri: per primo arriva l'impegnativo Madonna d'Ete, lunghezza: 2.2 km, pendenza media 8% ma massima del 18 %.
Si prende dalla la Val d'Ete ca. un km dopo la località di Caldarette d'Ete. La strada è stretta, l'asfalto è abbastanza buono, arriva fino a quota 230 metri grazie a due strappi ripidi separati da un km al 7%.


Costa del Ferro
Lunghezza: 605 m
AVG Grade: 9 %
Max Grade: 18 %
Climb Category: 4


Per il quinto muro, la Costa del Ferro, bisogna scendere ancora e sembra una cattiveria gratuita: 600 m al 9% con una punta del 20% grazie alla quale si torna di nuovo alla rotonda del tiro a segno. Dai disegni forniti da RCS non si vede bene se fa parte del circuito, ma i ragazzi della ricognizione se lo sono fatto, come si vede dalla foto e anche il sindaco ha confermato che la corsa passa anche per la Madonna del Ferro. In cima si riprende il circuito; alle Salette ci si butta sulla dx e siamo di nuovo in via Calderaro. 

#6 GPM Calderaro - #7 Piazzale del Girfalco (2° passaggio-Arrivo)



Lunghezza: 1.5 km
AVG Grade: 12 %
Max Grade: 8 %
Climb Category: 4


"Se la pioggia cadrà e tutto bagnerà - [...] più divertente ancor sarà" e in questo caso chi esce dal Calderaro davanti avrà ottime possibilità di vincere la tappa. restano però ancora da pedalare quei tre chilometri tra: pianura, uno strappetto di 300 mt al 12%, 700 m di strada in pavè fino alla piazza, la piazza (che comunque non è in pianura) e l'ultima rampa in asfalto al 10% per arrivare al "piano di sopra", nella spettacolare spianata del Girfalco.


Grazie ancora agli amici del Gruppo Ciclistico Matelica che anche quest'anno hanno sfidato gli elementi per testare il percorso; all'arrivo sono stati accolti a sorpresa dal sindaco di Fermo, appassionato delle due ruote a pedali. 
I commenti a caldo in piazza del Popolo, con le gambe che ancora risentivano del 21% del secondo Muro di Calderaro sono stati più o meno i seguenti: "tappa spettacolare da vedere", "Calderaro due volte dopo Madonnetta d'Ete e Costa di Ferro te spezza le gambe!" "chi ha tracciato il finale non vuole bene ai ciclisti" 
Che altro da dire? tappa che merita veramente di essere goduta dal vivo se potete.
Il vincitore avrà con molta probabilità più le caratteristiche di puncheur e di un big ma, forse, non sarà uomo di classifica considerando che il giorno dopo sarà di nuovo battaglia con la doppia scalata del Carpegna.
I muri marchigiani, in questo caso fermani, non deludono mai e meritano sempre tanto rispetto mai sottovalutarli si rischia di dover mettere piede a terra!


Commenti