L'"Alta Via" del San Vicino



(c) A. Morico

Start: Falcioni (Genga)
Distance: 24 km
Elev. Change: 1032 m
Elev. Gain: 1300 m
Avg Grade: 5.5%
Max Grade: 21%
Min Elev: 182 m
Max Elev: 1214 m
Climb Category: GPM HC
Strava Segment: Routes | 31...54
Recommended Route:: Stage #25 La piega del San Vicino
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Una salita che è già una via: 24 chilometri di ascesa, quasi tutta su strada sterrata/forestale; partenza a quota 180, nel punto più profondo della Gola della Rossa e conclusione oltre quota 1214. E siccome metà del dislivello si super nei primi sei chilometri, si ha che ben 18 km corrono oltre quota 800, quasi una vera "alta via", per la piccola catena montuosa del San Vicino. 
Viste le diversità di ambiente e di terreno che si incontrano, il percorso della salita va diviso in quattro parti. Ognuna di esse ha già il suo nome: Fontanelle, Passo dell'Orso, Caprereccia e Al San Vicino.


Settore #1 STRADA DELLE FONTANELLE E VALICO DI CASTELLETTA
Falcioni - Valgiubola - Valico di Castelletta 
0-5,600 km, D+ 481 m
Strava Segment: Valico di Castelletta [dalla Gola della Rossa]

Mettiamo che si sia venuti da Gorgovivo e che, in barba a tutti i cartelli di divieto, si siano superate la Gola e la ferrovia al passaggio a livello di Pontechiaradovo. Tecnicamente la salita inizierebbe qui, all'uscita della Gola della Rossa, subito dopo essere rientrati nella piena legalità, ma ma ci piace di più fissare il chilometro zero a Falcioni, la piccola frazione di Genga splendidamente raccontata in questo articolo del Blog di Loredana Lipperini

A Falcioni si prende la strada sulla sinistra che sale a Valgiubola: I ciclisti di Serra San Quirico chiamano questo tratto "Le Fontanelle" e, se tre indizi sono una prova, allora bisogna tremare come ogni volta che si sente questo toponimo. Pensate alle Fontanelle di Passatempo e alle Fontanelle di Camerano (e state alla larga anche dalle varie Fontemurata). Le Fontanelle di Valgiubola al pari delle salitacce omonime supera volentieri il 20%  ed è più lunga e molto molto  meno liscia. 
Ha un aspetto tranquillo, all'inizio, tanto da avere attirato persino la macchina di Google, ma è asfaltata solo per i primi 50 m e poi diventa una forestale bianca; i primi 300 metri sono micidiali, il Garmin e le ginocchia segnano 21%, ma è tutto il segmento ad essere cattivo: la pendenza media è del 12% e ci sono tre punti sicuramente oltre il 18%. 
Il fondo, oltretutto, è piuttosto malmesso, infatti la macchina di Google, che dev'essersela vista brutta,  si ferma al primo incrocio. Brutto, però non impossibile, se chi scrive si è fatto portare da una bici eroica e non ha messo il piede a terra. La nota positiva è che i tratti di pendenza feroce sono distanziati da tratti abbastanza lunghi in cui è possibile respirare.



La pendenza  nell'ultimo chilometro, cala progressivamente, ma raggiungere Valgiubola (quota 490) non può proprio dirsi una passeggiata, Il fondo umido che si incontra nel finale è un segno buoo, dovrebbe essere una conseguenza della sorgente delle Fontanelle che dà il nome alla salita e, probabilmente, è la ragione per cui Valgiubola è stata costruita qui. Prima di entrare in paese si può fare una deviazione a destra (c'è un segnale escursionistico) per andare ad ammirare un panorama mozzafiato sulla gola di Frasassi; è l'occasione anche per tirare il fiato.


Arrivati al paese conviene prendere, a sinistra, la "strada sopra Valgiubola". Non è il caso di prendere l'altra strada (due ce ne sono), la "strada sotto Valgiubola", perché sebbene sia tutta asfaltata, finirebbe  col farci perdere quasi 40 metri di quota.
    


Panorami dai tetti di Valgiubola e valgiubolesi (c) Valentina Sturani


La "strada sopra Valgiubola" è una sterrata abbastanza comoda che sale verso Castelletta a incrociare la Provinciale tra il tornante 5 e il tornante 6. 
Eccetto il tratto centrale al 15%, per il resto si sale in modo ragionevole; il fondo è buono, ma iniziano a vedersi i primi tratti in cui spuntano in superficie le rocce del sostrato stradale. Personalmente eviterei  di farla in discesa. Alla fine della strada bianca si prosegue sulla nota provinciale fino al valico della Cima Scarponi.

Settore #2 PASSO DELL'ORSO
Valico di Castelletta - Poggio San Romualdo
5,600 - 14,400 km, D+ 379 m
Strava Segment: Castelletta>Porcarella

Dal Valico di Castelletta si sale ancora su strada forestale bianca popolarmente nota con il nome di Passo dell'Orso. La salita, non difficile, si sviluppa per circa 6 km in un raro bosco di conifere, con prevalenza di pini neri, che sembrano, per una volta, essersi ben adattati all'Appennino. 
Il fondo, meno accidentato di quanto non ci si possa aspettare in luoghi così appartati, ricorda quello della strada sopra Valgiubola. Ogni tanto i sassi (è una forestale non una strada bianca) danno fastidio,  ma l'ambiente è davvero molto bello.
Nessuno fa caso alle piccole montagne che, una dietro l'altra, formano la piega del San Vicino, viene da pensare che siano punte senza nome, ma non è così: si chiamano Monte Revellone, Monte Scoccioni, Monte Pietroso, Cimara, Monte della Sporta, Monte Maltempo e Monte Cipollara e quando ce li troviamo di fronte, improvvisamente, non sembrano più tanto banali.  




La nostra forestale nel bosco, cerca per quanto può di aggirare quei cinque-sei coni montuosi e di evitare di perdere quota tra l'uno e l'altro. Nel suo ampio slalom la strada offre alternativamente affacci a sud e a nord. E' un privilegio di pochi  e mi sembra particolarmente suggestivo vedere Castelletta dall'alto e il mare in lontananza, mentre si sale intorno al Monte Scoccioni. 
La parte più faticosa è quella finale, che scavata nella rupe, aggira la cima del Monte Pietroso. Il valico posto a quota 1026 è quello noto con il nome molto cool di Passo dell'Orso. Da qui si scorge un panorama mozzafiato: la Gola di Frasassi, Monte Vallemontagnana, Monte Catria.
 
quota 1020, l'ultima rampa per aggirare il Monte Pietroso e conquistare il Passo dell'Orso

Aggirato lo scoglio inizia a mostrarsi il cono del San Vicino. E' ancora lontano, ce lo fanno capire le antenne di Poggio San Romualdo
Ci aspetta però il tratto più divertente. Lunghi drittoni in discesa su una strada di terra battuta dal fondo morbido in località Pian della Meta sono l'ideale anche per le bici come la mia. Sicuramente un percorso tra i più suggestivi delle Marche, e non solo. Un particolare ringraziamento per i contenuti di questa parte agli amici serrani dell'ASD Cinghiali S.S.Q. 




Settore #3 - CAPRARECCIA
Poggio San Romualdo - Valico della Caprareccia
14,400 - 17,800 km, D+ 101 m
Strava Segment:  Poggio San Romualdo>Caprareccia

La Caprareccia è il valico tra il Monte Maltempo e il San Vicino vero e proprio. E' collegato al nucleo di P.S. Romualdo con una strada dalla carreggiata ampia dotata di guardrail di acciaio.
Dovrebbe essere il tratto più facile della salita e invece è quello con il fondo più problematico. E' incomprensibile: la carreggiata è larga, ci sono addirittura dei guardrail in acciaio, lo stesso cartello di strada dissestata sembra incoraggiante, perché, evidentemente, si dà per scontato che la strada possa essere aperta alle auto. Invece il tratto di strada lungo il vallone tra il Monte della Sporta e il Monte Maltempo è l'unico che ho fatto a piedi, perché con la bici eroica dovevo scendere a 7 km all'ora ed era inutile rischiare forature. 
Sinceramente speravo di trovare una strada in condizioni migliori rispetto al mio precedente passaggio (8/7/2019, 10 km/h di media in senso inverso) Con una gravel si va giù e si va su senza problemi, ma sarebbe bello se questo tratto fosse, non dico asfaltato, ma quantomeno ciclabile per le bdc, cos' che si possa chiudere un anello con la Porcarella.

quota 908, il punto più basso tra il Monte della Sporta e il Monte Maltempo

quota 970, il Monte Maltempo a destra, il Bivio della Caprareccia in fondo al drittone e il San Vicino 


Settore #4 - AL SAN VICINO
Valico della Caprareccia - Prati di San Vicino
17,800 - 23,000 km, D+ 222 m

L'ultimo segmento è da dividere in due. I primi 1800 metri sono ancora su strada bianca. Dalla Porcarella salgono sul fianco del Monte Cipollara fino a quota 1050 gli ultimi due chilometri fino ai Prati di San Vicino (quota 1180) sono più selvaggi, ma ormai il difficile è alle spalle. Rientriamo sulla Provinciale del San Vicino poco prima dei Prati, all'incirca un chilometro dal punto di valico.

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