Patuccia - Monte Giove

So-called “stage of the low walls” (the non-extreme ones). After an initial stretch along the Adriatic sea until Civitanova Marche, we leave the coast and face a rather undulating route made of 10 more or less demanding ups and downs (only some are KOMs). The last uphill section, located at 12 km from the finish line, is suitable ground to build a margin and avoid a bunch sprint. (Garibaldi del Giro d'Italia 2024)



Start: Cuccurano di Fano
Finish: Eremo di Monte Giove
Distance: 1.2 km
AVG grade: 10%
Max grade: 25%
D+: 123 m
Min Elev: 45 m
Max Elev: 165 m
Strava Segment: 10242941

Ve la ricordate la Stage #12: la tappa dei muri proditoriamente ragionevoli? Quella in cui Alaphilippe ha messo in scena una fuga di 150 km e in cui i velocisti hanno preso 20 minuti nell'ultima ora di corsa?
A parte quello che succedeva in testa, dove Loulou e Maestri facevano una gara tutta loro, dopo ore di condotta sonnacchiosa da parte del gruppo, la corsa esplose proprio su questo chilometro brutale; a conferma del fatto che non esistono affatto "muretti meno estremi".
La Patuccia è l'archetipo della salita traditrice, a partire del nome, che sembra un vezzeggiativo: inizia nel centro di Cuccurano, tipica frazioncina nata lungo la strada statale. Al km 278 della SS2 Flaminia c'è ancora un vecchio miliario quasi affogato nel cemento di costruzioni molto più recenti. Di fronte al cippo parte via Patuccia, tutta dritta e tutta in piano, fino alla curva in lontananza. 


Bisogna arrivare ben sotto per capire che la strada, dopo la curva, diventa parabolica e in 50 metri ci risolleva dalla piana industriale, dal XXI secolo e ci fa entrare nella campagna profonda forse senza tempo. Dietro la curva ci aspetta infatti una rampa iniziale molto ripida piena di scritte che purtroppo si leggono ormai a fatica: "dai che spiana", "Cuccurano c'è", "vai Pogi", "rampichino", "Fanese", "Vai Giulio ci siamo giocati la casa", "Questa è la Patuccia".
Mi chiedo cosa avrà pensato quel ragazzo con la maglia bianca, dopo aver tenuto durissimo per 140 km, quando si è trovato davanti a questa cattiveria e all'impossibilità di reggere il passo di Loulou.


Il primo male ci porta da quota 45 a quota 88. A esso seguono 350 metri piatti che falsano completamente la pendenza media. Anzi c'è addirittura un tratto in discesa, al centro del quale un residente ha voluto eternare il passaggio del Giro d'Italia sul muro di cinta di casa sua: già questa era la Patuccia, ma adesso arriva qualcosa di molto peggio...


La randellata, inevitabile, arriva in coincidenza con l'unico tornante del Progetto Patuccia (quota 95). dove parte un secondo male, criminale, di 400 metri al 17% medio con picchi ben oltre quel 20%  riportato sul Garibaldi. Questa parte Hard Climb della salita di via Patuccia, che supera in un soffio un dislivello di ben 70 metri (il minimo per passare dall'inferno al paradiso), si può vedere bene nel segmento strava, che il popolo del ciclismo ha battezzato "Inferno Nero": strava.com|segments 20297151
Con l'inclinazione marchigiana ritorna anche l'asfalto bello nero e ricominciano le scritte goliardiche: "Questo è lo Zoncolan dei poveri", "rallentate"; in cima all'ultimo drittone, dove per raccordarsi con la strada di cresta la pendenza sfiora il 25% la scritta forse più evocativa segna la fine delle sofferenze: "Diavolo impestato".


Un paio di osservazioni: leggendo i tempi su strava si nota che il giorno della Martinsicuro-Fano Claudio Chiappucci e i ciclisti del Giro-E hanno soffiato il Kom a Pogi, ma non la maglia rosa non li ha bannati.
Domenica prossima e ogni 15 giorni fino a dicembre qui c'è una gara di bocce, quindi meglio evitare la. salita. Ogni tanto capita di incrociare le gare di ruzzola e i giocatori sono sempre gentili con i ciclisti. Non riesco però a capire come si possa giocare a bocce e soprattutto mi sembra uno sport pericoloso. Non so a che velocità potrebbe arrivare in fondo alla Patuccia una sfera di metallo, ma so che non vorrei essere sulla traiettoria.

Eremo di Monte Giove

Dalla confluenza della Patuccia sulla SC di Magliano non è molto lontana l'entrata dello stupendo Eremo di Monte Giovo. 
E' il monastero camaldolese che da 400 anni domina Fano dall'alto. In quanto monastero Camaldolese è  stato costruito fuori dal mondo, quindi in cima a una salita. Non è brutta come quella del Monte Conero (Monte Giove è alto 220 metri), però i passaggi hard non mancano nemmeno qui. 
L'eremo è ancora abitato dai monaci e conserva l'aspetto ordinato che avrebbe oggi il complesso del Monte Conero se non fosse stato abbandonato e venduto. E' molto bello ed  è visitabile tra le 9:00 e le 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00
Simile in entrambi i monti è il senso di remota distanza che si percepisce e che è sorprendente se si considera che qui la pianura industrializzata è a meno di tre chilometri.


Quassù in cresta c'è un bel reticolo di strade comunali o vicinali (di Monte Giove, di Sant'Elia, del Molino del Maltempo, del Giardino etc...) che attraversando boschi di querce portano da Fano al Monte delle Cesane senza scendere mai in pianura.

Quota 146 trivio M. Chino
Quota 210 Tornante verso l'Eremo
Quota 220 all'uscita dall'Eremo
Ingresso all'Eremo
L'eremo e le celle dei monaci
La chiesa

Un everesting sulla Patuccia

Impossibile dite?

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