Colle San Benedetto, la salita nascosta tra i laghi
Dicevano i vecchi che su a Monte S. Savino, là dove c’è una croce in legno sul limite del bosco che collega Colle S. Benedetto, Fiano e Roccamaia, di notte ci uscivano le anime. Su ci va anche la processione dell’Ascensione. Da ognuno di questi tre paesi partiva una processione e saliva sul monte per incontrarsi sulla croce e fare la benedizione delle campagne… Questo si faceva anticamente, ma saranno vent’anni che non si fa più. C’erano le confraternite con le mantelline bianche e i lanternoni. [Fonte orale - Narratore: Coltivatrice diretta di Colle San Benedetto - Scolarità: 2° elementare - Rilevamento: 2003] Anthropos | Croce di Monte San Savino
Forse è proprio questa straordinaria concentrazione di storia e civiltà a spiegare perché, nel breve tratto compreso tra Pievefavera, Pievetorina e Pievebovigliana, si contino ben cinque valichi asfaltati, paralleli, che aggirano il Monte Fiegni e collegano tra loro i tre grandi invasi che fanno meritare a questa zona il titolo di Distretto dei Laghi.
Sono strade piene di leggende, che i pochi montanari rimasti custodiscono e raccontano ancora: storie di paura, di anime che si aggirano di notte, di vari tesori, alcuni nascosti nei castelli, altri custoditi da uomini-serpente.
Tra tutte le salite di questa zona della regione, iniziamo dalla più bella e che è anche la meno conosciuta, pensate nell'Aprile del 2025 c'erano passati solo otto abbonati di strava, una vera rarità. Stiamo parlando della salita che dal Lago di Polverina sale al paesino di Colle San Benedetto. Qui è doveroso ringraziare Andrea Natali che l'ha scovata e che ce l'ha raccomandata.
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Un luogo comune da blog vorrebbe che la definissimo una “piccola perla incastonata tra le colline marchigiane”. Se sia una perla ce lo confermerete anche voi; di certo è incastonata… tra quattro valichi assai più conosciuti che uniscono le sponde del Lago di Polverina a quelle del Lago di Fiastra.
Questa salita breve ma intensa si sviluppa per 3,9 km con un dislivello di 331 m, toccando pendenze impegnative. Raggiunge i 761 m s.l.m. nel borgo di Colle San Benedetto, un pugno di case (19 per la precisione) e 8 abitanti, e si innesta sul ramo del Valico di Cicconi (SP95) proveniente da Pievebovigliana.
È poco conosciuta non solo per la sua posizione appartata, ma anche perché l’asfalto è stato rifatto solo di recente (2024): per anni è stato inadatto alle bici da corsa. Poco giovano alla popolarità le pendenze non esattamente bikefriendly: la media è dell’8,7%, ma gli ultimi 3 km sono al 10% secco, con punte molto più severe.
La salita, passo dopo passo
La prima difficoltà è riconoscere l’inizio giusto. Bisogna prendere la SP138, la strada che costeggia la sponda destra del Lago di Polverina.
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Si può salire anche da Gallazzano, ma consigliamo l’attacco al bivio per la Chiesa di San Giovanni all’Isola: dopo la prima rampa al 12% che disegna una S nel bosco, si passa vicino al primo punto d'interesse culturale, una chiesa medievale con un bel portico del XV secolo che sorge in posizione panoramica. Per arrivarci si deve superare una rampa terribile che proprio sotto la pieve raggiunge il 19-20%, ma è il secondo segnale che questa strada non vuol dire solo fatica, ma anche bellezza.
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15% - Chiesa di San Giovanni dell'Isola |
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I campi sotto Fiano |
A quota 714 m si trovano le rovine (oggi difficili da distinguere dal bosco) di un’antica fortificazione medievale posta a controllo della strada che sale verso i Monti Sibillini. Appartenne ai Monaldeschi, poi fu venduta a Camerino nel 1219. Oggi restano le fondamenta e alcune case contadine costruite con le pietre del castello – le capannette.
Resta anche una leggenda. Il Progetto Anthropos conserva nel suo archivio la memoria di un tesoro che sarebbe celato nella zona castello: la statua aurea di una scrofa a grandezza naturale circondata da tre maialini.
"A Colvenale - racconta un coltivatore diretto di Colle San Benedetto -, più giù dell’attuale capannetta, hanno scavato perché si diceva che ci fossero sotto la scrofa con i maialetti d’oro [Anthropos Fonte: orale - Scolarità narratore: 5° elementare - Rilevamento: 2003.]
Il gran finale
Dal castello parte l'ultimo tratto duro della salita: il finale. Le pendenze si impennano fino a quota 761, dove la strada raggiunge Colle San Benedetto stretta tra due case antiche e una rupe di arenaria. Poco più avanti la strada scende e incrocia la SP95. Da qui si può:
Calare a destra verso Pievebovigliana
Salire a sinistra verso il Valico di Cicconi e poi scendere sul Lago di Fiastra
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Quota 761 |
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Variante da Gallazzano
Chi parte da Gallazzano affronta un primo tratto più dolce (1,5 km pedalabili), ma confluisce comunque sulla stessa strada all’altezza di Fiano, giusto in tempo per affrontare tutti e tre i chilometri al 10%.
Ideale per chi?
Per chi ama le salite corte ma toste, da affrontare con ritmo o da inserire in un anello più ampio, come quello per Montelago e Crispiero che abbiamo suggerito all'inizio dell'articolo. Un’ottima idea è combinarla con gli altri valichi della zona:
Da nord a sud:
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Salita di San Giusto → accesso al Brevetto Gravel (Monte Fiegni, Poggio della Pagnotta)
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Salita di Villarella-Bolognesi (SP58 di Collesanto)
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Valico di Polverina (SP98)
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Valico di Cicconi (SP95 di Santa Maria del Poggio)
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Salita di Casette – Pian di Bigullo (SP99 di Sant’Ilario)
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Salita gravel di Nemi
Hai già scalato Colle San Benedetto? Conosci altre salite dimenticate tra i laghi? Scrivicelo nei commenti o condividilo su Strava!
dalla quale si può raggiungere la strada del Brevetto Gravel che passa per il Monte Fiegni e il Poggio della Pagnotta;
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alla Madonella della Villarella, un uomo che si era seduto, sentì la campanella che il prete suonava quanto moriva qualcuno. Vide il prete con due inservienti che però scomparvero subito nel nulla |
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