Guzzana - Cupramontana

A settembre le vigne che circondano la Guzzana sono ancora cariche di frutti, ma si sente già l'odore della vendemmia. Ti raggiunge ogni volta su un tornate diverso. Non c'è un momento migliore per salire le sue rampe.
L'aspro odor dei tini... misto a benzina agricola, se scegliete il giorno sbagliato 
 
 

 
La salita detta Guzzana copre un dislivello di 400 metri in poco più di sei chilometri, niente male un borgo posto 500 metri s.l.m. o poco più; corre parallela alla strada dei Castelli di Jesi, ma è decisamente più corta, il che la  rende la strada più diretta tra Cupramontana e la media Vallesina.  
La salita continua anche oltre il Borgo del Verdicchio: all'ingresso del centro storico la Guzzana si innesta nella Provinciale che sale da Poggio Cupro raccontata nell'articolo Montalvello da Cupra e da Colognola e prosegue per altri 4 km di cresta irregolare, che, comunque, le fanno superare altri 160 metri di D+ fino a scollinare su un passo senza nome che abbiamo battezzato, un po' arbitrariamente, Monte della Croce.




Finish: Cupramontana
Distance: 6.50 km
Elev. Gain: 392 m
D+: 407 m
Avg Grade: 6.2 %
Max Grade: 13 %
Min Elev: 112 m
Max Elev: 502 m
Climb Category: 2
Strava Segment: 20179587

Finish: Monte della Croce - Montalvello
Distance: 12,3 km
D+: 575 m
D-: 85
Min Elev: 112 m
Max Elev: 602 m
Climb Category: 2


L'altimetria in 3D per una volta è più utile che bella, perché ci aiuta a capire quale salita abbiamo di fronte. La strada corre sul fianco della collina di Cupra senza sforzi di fantasia. Solo verso la fine del primo male l'unica coppia di tornanti di tutta la salita mitiga un balzo di altitudine che sarebbe stato davvero troppo brusco.
Tutta la parte compresa tra l'inizio a Ponte Magno e il primo tornante sale fissa al 10%.


Dopo il secondo tornante la salita torna parallela a quella dei Castelli; si è già in alto e ci si rende conto di essere già più in alto di Castelbellino e Monteroberto che spiccano sorprendentemente vicini sulla collina a destra. Dopo la seconda rampa colorata in rosso la Guzzana ha raggiunto la cresta e comincia a mostrarci panorami interessanti sulla sinistra.
Un profondo vuoto separa la nostra collina da quella su cui è stata costruita Staffolo. La cosa inquietante è vedere che ci sono strade, per lo più bianche, che risalgono le pareti discoscese e che uniscono le creste collinari con pendenze da evidente ribaltamento.



Della Guzzana restano impressi i pezzi più pendenti, ma in effetti la salita regala anche dei tratti in cui è possibile rifiatare. Dopo il terzo chilometro, per un bel po', si pedala senza bisogno di ricorrere ai pignoni con i denti da latte. 


I panorami si allargano verso il San Vicino e quasi ci si illude di aver finito. Poi un cartello triangolare con scritto 10% ci dà la sveglia e si ricomincia. Anche il finale è tosto, soprattutto se dopo il serbatoio romano si svolta vero il centro murato. Ne vale la pena.


odore di vendemmia e di benzina agricola


Sulla bella piazza del paese c'è una bella fonte d'acqua. Anche a Cupra non si può andare avanti solo a vino






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