Giro d'Italia 2026 - 8° Tappa Chieti - Fermo: Tutti i muri di giornata
Via Reputolo è corta, però in cima ci sono 100-150 metri al 22-25-27%.Tenetelo a mente quando partite
Per la quinta volta negli ultimi nove anni la tappa dei muri, elemento irrinunciabile delle Tirreno Adriatico e degli ultimi Giri d'Italia, si svolgerà sulle coste fermane.
Facile pensare che, anche questa volta, la tappa sarà vinta per distacco; non è detto che trionferà la maglia rosa di Vingegaard (a oggi l'esito più probabile), perché il giorno prima la corsa sarà arrivata sul Blockhaus e, forse, non sarà il caso di spolmonarsi per distacchi di 4-5 secondi massimo. Chi dimentica la sfida tra il primo S. Yates, Froome e Dumoulin a Osimo e sul Sestrière? Più sensato che trovino spazio gli outsider di lusso come il Warren Barguil che vinse qui a Fermo nel 2022 o l'Alaphilippe del 2024 a Fano.
Per la città di Fermo quello del 16 maggio sarà il terzo quarto arrivo di tappa in pochi anni, ma il primo del Giro d'Italia (maschile. Non dimentichiamo il graffio di Marianne Vos nel 2011!).
Sarà una tappa di trasferimento fino al chilometro 100, seguiranno 60 chilometri di alti e bassi con il massimo dislivello concentrato negli ultimi 6 chilometri.
C'è un po' di collina all'inizio, poi, tra Montesilvano e Cupra Marittima si farà solo costa pedalando lungo la Statale Adriatica.
Dopo Cupra, al km 99, la corsa supera il fiume e ricominciano le colline: Massignano, Montefiore dell'Aso possono essere il terreno ideale per la fuga di un gruppetto di uomini fuori classifica.
Nel finale la tappa riserva la parte più avvincente: i muri fermani, "dove le pendenze - scrive il nostro pathfinder Simone - sono simili all'aliquota dell'Iva", faranno la solita selezione.
Se il gruppetto di avventurieri non sarà riuscirto ad avvantaggiarsi per bene, però, per loro saranno dolori, ché il finale è disegnato apposta per scatenare battaglia.
Gli ultimi 30 km saranno simili al finale di tappa del 2017, o del 2022: una prima salita oligominerale verso Fermo, una veloce discesa al mare, poi, in sequenza, la salita di Capodarco e il colpo di grazia finale.
Non è chiaro dai dati diffusi da RCS se si salirà in città dal muro terribile di via Reputolo (2013, 2017, vittoria di Sagan) o dal temibile Calderaro (2022, W, Barguil); le due strade sono parallele e corrono a 100 metri di distanza sulla stessa ripa discoscesa. Sicuro è, invece, l'ultimo chilometro, in pavé, attraverso il centro storico con traguardo sul terrazzo del Girfalco.
Qui potrete visionare il percorso in tutti i dettagli e stampare la traccia GPX. Le prime salite di giornata non necessitano di commenti oltre l'altimetria.
#1-2 Massignano e Montefiore dell'Aso - Km 99
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#3 Monterubbiano
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#4 Caldarette d'Ete -Fermo
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#5 Muro di Capodarco - km 149.8
Start: SS.16 Adriatica
Distance: 3.5 km
Elev. Gain: 215 m
Avg Grade: 5.5%
Max Grade: 18%
Min Elev: 4 m
Max Elev: 219 m
Climb Category: 4
Strava Segment: 31030110
Si arriverà a Capodarco attraverso attraverso la strada che percorrono gli Under 23 nel famoso G.P. di Capodarco, compreso il sedicente strappo al 18% che attraversa il borgo. Infatti il GPM non è più posto a quota 212, ma 220 m s.l.m.
Delle strade che portano verso Fermo, questa è l'unica tranquilla e con un asfalto presentabile a fine 2025. Anzi, l'asfalto è proprio bello, decorato tutto l'anno dalle scritte del G.P. di Capodarco. Ma non si resterà a lungo su questa bella provinciale. La parte divertente inizia dopo pochi chilometri di cresta, dove una freccia rosa invita i ciclisti a prendere una stradina sulla sinistra tra i palazzi della prima periferia di Fermo.
#6 Muro di via Reputolo km 155
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| Via Reputolo (altimetria calcolata su mappa IGM 1:25000) |
Lunghezza: 750 m
Partenza: 102 m
Arrivo: 212 m
Dislivello: 110 m
Max Grade: 25.0%
AVG Grade: 14.7 %
Climb Category: 3
Via Reputolo è corta, però in cima ci sono 100-150 metri al 22-25%. Tenetelo a mente quando partite.
La strada sale di pendenza un po' alla volta, i primi 200 m sono solo al 10%, negli ultimi 500 m si deve superare un dislivello di 87 metri: 17.5% medio. In questo secondo tratto brillano due segmenti: il primo di ca. 150m al 17% e il tratto finale di cui si è detto sopra, separati e temperati da due tratti al 13.5%. Sono gobbe brevi che è difficile disegnare in un profilo altimetrico; sia l'altimetria ufficiale sia quella in 3D fatta con velowiewer rendono troppo uniforme lo strappo. Per questo motivo ho riproposto la vecchia grafica salitaker, disegnata artigianalmente sulla base di vecchie mappe militari..
La linea rossa, ovviamente, è via Reputolo. Notare la caratteristica passione dei marchigiani per le curve di livello. 200 m; a destra un'altra strada risale la collina: è il Muro di Calderaro [Tirreno adriatico 2022]. Lì qualcuno (un ingegnere? un forestiero?) ha avuto la bizzarra idea di progettare due tornanti.
I pro hanno conosciuto Reputolo nella famosa tappa dei muri della tirreno Adriatico 2013 (quella vinta da Sagan in cui Nibali soffiò la maglia azzurra dalle spalle di Chris Froome), solo che si era passati di qui a metà tappa. Pioveva e, dai video che circolano in rete, sembra che il gruppo si preoccupasse più di restare in piedi che di darsi battaglia. In effetti se sabato piovesse la situazione si farebbe interessante anche per gli uomini di classifica.
In piedi sui pedali si fanno i rulli, salire seduti si può, ma non dappertutto: si rischia il ribaltamento; per approfondire vedi: Reputolo
per il finale alternativo vedi: Muro di Calderaro (Strada Ciccolini)
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