Monte Catria da Fonte Avellana - Le Scalette e la Croce (Imaginations from the other side #11)





E fanno un gibbo che si chiama Catria,
Di sotto al quale è consecrato un ermo,
Che suol esser disposto a sola làtria.

[ottobre 2023] E anche della citazione obbligatoria ce ne siamo liberati. Non serve alla più bella salita del Monte Catria, che ha i numeri di una vera scalata alpina, ma che, purtroppo, non è adatta alle bici da corsa. È un peccato, perché per costruirla sono state mosse risorse ingenti. Questa montagna, che, non dimentichiamolo, è la più alta degli Appennini tra il gruppo del Cimone e i Monti Sibillini è spesso teatro di investimenti discutibili. A beneficio dei ciclisti molte di queste spese spregiudicate hanno lasciato strade che che possono essere di grande soddisfazione in MTB. 
Per fare il punto della situazione, a un anno dall'alluvione che lasciato grandi danni e tante vittime, diciamo che. La strada più bella e difficile non esiste più. E' un miracolo che non sia morto nessuno nel la valle del Mandrale, ma la ricostruzione della strada non credo sia in nessun ordine del giorno. Restano cinque strade che vanno sul Catria: oltre alle due strade più o meno asfaltate che salgono da Chiaserna e Acquaviva, continuando il climax discendente della praticabilità, troviamo la Strada delle Scalette, protagonista di questo articolo, la "Salita Sud" che sale dal Passo della Croce di Valdorbia e la difficilissima pista delle Gorghe, che ufficialmente è dipinta come pista da sci, ma è più che altro sfruttata come discesa in MTB. Dalla Salita Sud e dalla strada delle Scalette è possibile proseguire verso la vetta del Monte: la sterrata termina a quota 1663, da dove è un'attimo arrivare ai 1702 m sotto la grande Croce.
Per avere un’idea dei percorsi in MTB segnaliamo la Guida realizzata dal Centro Escursioni Monte Catria (montecatria.eu).


Le Scalette

La strada, conosciuta come “le scalette”, potrebbe essere la salita principale del Monte Catria per due ragioni: è quella tecnicamente più ardita (penso anche quella che sia costata di più), si collega ai paesi attraversati dalla Flaminia e parte dal luogo più importante della zona: il monastero di Fonte Avellana.
Le frane e l'alluvione la hanno risparmiata. La strada bianca si avviluppa sul ripido versante est del monte Catria, passa sotto la Balza della Porrara e sopra la Balza dell'Aquila. Eccetto il tratto dopo i laccetti, nei drittoni tra quota 1000 e quota 1200, la strada presenta una carreggiata ampia e solida; il fondo di pietra è quasi sempre in buone condizioni. La strada venne costruita nel 1965, più o meno contemporaneamente alla Strada della Sibilla, e non fu un lavoro da poco: nel settore delle Scalette propriamente detto 14 tornanti si inerpicano una parete molto ripida sostenuti da una dozzina di imponenti muraglioni. Lascia stupiti tanto impegno per una strada che è sempre stata percorsa solo da mezzi forestali. Ah no. Ma quale stupore, la storia è sempre la stessa! 



From: Madonnina di Chiavelle
to: Rifugio della Vernosa
Distance: 18,4 km
Elev. Change: 1061 m
Avg Grade: 5.8%
Max Grade: 17%
Min Elev: 447 m
Max Elev: 1503 m
Climb Category: HC
Surface: Gravel
Strava segment:
Valid for:




Da Serra Sant’Abbondio si prende la strada Provinciale che, risalendo l’alta Valle del Cesano, conduce al Monastero di Fonte Avellana; dopo 5 km facili e 2 km parecchio impegnativi, dopo aver superato il primo piazzale sotto il Monastero, sul 5° tornante parte la strada sterrata delle “Scalette”. 
Siamo già saliti di 250 m, quasi tutti negli ultimi due km; da questo punto ne mancano ancora 750 per arrivare alla sella dell'Infilatoio e al Rifugio delle Cotaline; ne mancano ancora 1000 se si vuole raggiungere la croce del Monte.

Quota 746

In questa prima parte del percorso la strada è larga come una provinciale ben battuta e poco pendente. Si può ammirare una ampia valle boscosa che sarebbe la forra su cui nasce il Fiume Cesano me tre si gira attorno a una parete di roccia che scoprireno poi essere l'imponente Balza della “Porrara”. Dopo poco più di un chilometro di strada polverosa ma pedalabile la strada inizia a salire decisa con un prima rampa all'11% che termina su un tornante a destra. Siamo entrati nella zona delle Scalette, stretta tra i due speroni rocciosi delle Balze della Porrara e dell'Aquila. Questo è il primo di 16 tornanti che in poco meno di tre chilometri consentono di superare un dislivello di 250 m. 

Quota 900. Quarto muraglione delle Scalette

La montagna è scoscesa, servono imponenti muraglioni di cemento e di pietra per proteggere la carreggiata dalla spinta della montagna, ma il numero di tornanti, ce ne è uno ogni 200 metri scarsi, fa sì che la strada non sia ripidissima; se fosse asfaltata sarebbe uno spasso, con il fondo sterrato la cosa si fa piuttosto impegnativa, anche perché alla fine dei laccetti (quota 1038) abbiamo nelle gambe già 10 km di salita. 
La strada corre nel bosco, ma tra un tornante e l'altro facciamo in tempo a vedere la piramide rocciosa della Balza della Porrara

La Balza della Porrara. Lunga è la via

Paradossalmente alla fine dei tornanti la strada si fa più stretta e il fondo più accidentato.  Peccato perché le pendenze por un chilometro si sarebbero fatte più dolci. Fino a qui sarei potuto salire con la vecchia bici eroica, ma da qui a quota 1237 farei troppa fatica e sono contento di aver preso la MTB. Cinque tornanti spalmati in due chilometri e mezzo si raggiunge la faggeta dell'Insollio; qui  la strada spiana, segue le curve di livello, addirittura si perde leggermente quota; tutti segni cui bisogna prestare attenzione perché si avvicina una svolta cruciale. (che, per esempio, io ho sbagliato)

Quota 1236: la strada spiana nella faggeta dell'Insollio

Qui a quota 1231 c'è un incrocio: se si va diritti si raggiunge la fonte dell'Insollio e si sale ai Pian d'Ortica e, proseguendo, si arriva subito sotto la croce del Catria. Ne parliamo più sotto. 
Se si fa il tornante restando sulla nostra "provinciale" si torna verso nord la sella dell'Infilatoio e il Rifugio della Vernosa. 
Dopo due tornanti, a quota 1350 si esce dal bosco con un impegnativo drittone. E' il punto più panoramico della salita. 

Quasi 1400. Il Drittone

Quota 1400 noi, e l'Eremo 750 metri più in basso

A sud e a est lo sguardo si allarga sul San Vicino, sulla Strega e su mezza Regione. Prima di entrare nel Bosco Rotondo (fontanile a quota 1413) si fa ammirare sulla destra il Monastero di Fonte Avellana, letteralmente ai nostri piedi, ca. 750 metri più in basso.
La fine della salita è vicina, la strada è sempre più larga, a volte si vedono anche macchine parcheggiate sul ciglio della strada. La discesa inizia in corrispondenza del bivio (quota 1451) che sale ai 1500 m del rifugio e della fonte della Vernosa dove finisce la strada e inizia il sentiero che in meno di un'ora porta alla grande croce posta in vetta al Catria (quota 1702). 
La fatica è finita. Occhio che il tratto più sassoso e sconnesso è proprio questa discesa di meno di due chilometri che porta alla Madonna degli Scout da dove si può scendere a Chiaserna o proseguire in cresta verso la Cupa delle Cotaline

Quota 1440
Quota 1490 - Sguardo verso il passo dell'Infilatoio

Ultimo strappo verso la Vernosa

Ultimo pianoro verso la Vernosa
Quota 1503 - Al rifugio la strada finisce


Salita alla croce del Catria


From: Madonnina di Chiavelle
to: Croce del Monte Catria
Distance: 18,5 km
Elev. Change: 1228 m
Avg Grade: 6.6%
Max Grade: 17%
Min Elev: 447 m
Max Elev: 1663 m
Climb Category: HC
Surface: Gravel
Strava segment:
Valid for:



Avevamo scritto di fare attenzione dopo la faggeta dell'Insollio. Dopo l'unico tratto in contro pendenza, su un ampio tornante (potremmo dire che è il 28°, ma non so chi, dopo 14 chilometri, di cui 9 pesantemente sterrati, sia in grado di tenere il conto) si immette una strada da sinistra, in pratica si deve. continuare diritti. Dopo essere scesi ancora un po' fino alla Fonte dell'Insollio, la strada ricomincia a salire. Ovviamente da questa parte è più dura perché la strada, a parità di lunghezza termina 160 metri più in alto rispetto alla strada delle Scalette; 
Dopo a fonte la strada sale per un chilometro al 12%. A quota 1340 si incontra un altro bivio sul quale bisogna tirare diritti (se si svolta a sinistra si sale ai Piani d'Ortica e si scende a Chiaserna percorrendo la “Salita Sud”): questa carrareccia invece segue il fianco della montagna lungo le Balze degli Spicchi e in quattro chilometri tutto sommato "pedalabili" (8.5% di media)  porta fin sotto la vetta del Catria. 
La strada termina a quota 1663, dopo 18,5 km e dopo averci fatto alzare di 1230 m. Per arrivare alla grande croce sulla pinta del monte mancano un D+ di 40 m. La strada possiamo sceglierci quella che vogliamo, perché bisogna andare a prati. Ma ormai è fatta. 


Quota 1702

Quota 1702

Quota 1702

Verso il Monte Acuto e i piloni eolici dismessi

Quota 1702

Quota 1702



Dalla cima scende verso destra un evidente single track che porta al rifugio della Vernosa da dove, continuando per la stradina di servizio del rifugio, ci si innesta sulla sterrata delle Scalette 

Bivio della Madonna degli Scout visto dalla vetta

Saluti e baci






















 


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