Strade più belle delle Marche: Il taglio Recanati-San Severino-Passo della Cappella
Start: Colle dell'Infinito - Recanati
to: Passo della Cappella
Distance: 54 km
Ascent: 1300 m
Discent: 780 m
Max Grade: 18.4 %
Max Elevation: 820 m
Un percorso collinare attraverso la provincia di Macerata studiato a lungo, provato, piaciuto, rimasticato per oltre tre mesi. Uno dei tanti possibili forse, ma a me è sembrato particolarmente bello. Si attraversano colline che non mi sentirei di definire dolci, ma delle quali, come scriveva Leopardi su queste terre "tutto si può dire fuor che non siano amene".
Se poi avete nel vostro obiettivo la conquista del Brevetto KOM - Salite delle Marche, se avrete seguito questo itinerario, potrete cancellare due salite: Pitino e Porta d'Osimo.
Punto di partenza è il mitico affaccio dal Colle dell'Infinito. Punto di arrivo lo speculare affaccio dal Passo della Cappella (che poi sarebbero anche i punti chiave della Fondo Leopardiana, una delle poche corse che Salite delle Marche non si stanca di raccomandare)
Se poi avete nel vostro obiettivo la conquista del Brevetto KOM - Salite delle Marche, se avrete seguito questo itinerario, potrete cancellare due salite: Pitino e Porta d'Osimo.
Punto di partenza è il mitico affaccio dal Colle dell'Infinito. Punto di arrivo lo speculare affaccio dal Passo della Cappella (che poi sarebbero anche i punti chiave della Fondo Leopardiana, una delle poche corse che Salite delle Marche non si stanca di raccomandare)
Dati questi due riferimenti, le strade in mezzo sono state scelte secondo i seguenti criteri:
1. Spettacolarità e panoramicità delle strade
2. Attraversamento di punti di interesse architettonico (possibilmente borghi "leopardiani")
3. Assenza di traffico e assoluta improbabilità di capitare su queste strade desolate per caso.
4. Fondo asfaltato (tranne la Cappella), ma ci sarebbero fior di alternative se si volesse affrontare qualche metro di sterrato.
Quando si naviga un po' a caso nel mare delle colline marchigiane raramente si torna a casa senza avere le ossa rotte. Curiosamente, in questo percorso, non si incontrano rampe micidiali, solo prima di Treia e, ovviamente, sul Passo della Cappella si incontrano pendenze a doppia cifra. Certo, non è un percorso facile, il dislivello è severo, ma se si esclude la salita finale, in 50 km si sale solo di 800 m è davvero strano trovare un percorso sempre in cresta, senza un km di pianura, che sia cotanto gentile (in 50 km il disl. medio è di 1100m)
In tutto il percorso la quinta maestosa dei Sibillini incorona l'orizzonte, quindi il periodo consigliato è l'inverno, fino al mese di aprile, quando le vette sono ancora tutte bianche.
Per comodità i 50 km sono stati divisi in segmenti più brevi:
1. Recanati Villa Antolini .
2. Villa Antolini - Treia
2. Villa Antolini - Treia
3. Treia - Pitino
4. Passo della Cappella
1. Recanati Villa Antolini
(Distance: 16 km Ascent: 346 m )
(Distance: 16 km Ascent: 346 m )
A meno di un chilometro, proprio in faccia a Montefiore c'è il borgo di Montefano (oggi fa comune, ma una volta apparteneva a Osimo ed era il gemello del castello recanatese). Montefano è un borgo grazioso, ma non è niente di speciale, lo si può anche aggirare senza rimorsi.
In cima alla salitella che riporta in cresta, vicino all'entrata della Villa c'è un incrocio: proseguendo sulla 361 si arriva a Montecassiano (questo sì che è un borgo che varrebbe la pena di visitare), ma il nostro percorso devia sulla sinistra, su una delle creste più belle della provincia: cinque chilometri tutti da gustare su una strada che sale scende curva in continuazione.
2. Villa Antolini - Treia
(Distance: 17 km - Ascent: 300 m) Strava segment: 16376864

Un percorso di cresta molto vario tra Villa Antolini e il Convento di Forano, con severi saliscendi e molte curve.
Sulla sinistra tra le piante spicca la collina e il campanile gotico di Montecassiano, bella anche da lontano.

In ogni modo aspettatevi lunghi rettilinei in discesa in una campagna dove non si vede e non si sente anima viva, con i Monti Sibillini sullo sfondo tra Serralta e Carreggiano.

Il consiglio però è quello di salire innanzitutto dentro il bellissimo centro storico di Treia e poi di proseguire per Pitino lungo un percorso di campagna.
3. Treia - Pitino #1
(Distance: 17 km Ascent: 300 m)
Sono tuttavia ragionevolmente certo che è meglio continuare a tenersi in quota il più possibile e insistere sulle strade di campagna.
La difficoltà però è quella districarsi nel dedalo infinito di strade e contrade tutte uguali.

I punti di riferimento sono la Contrada Santa Maria in Piana e la strada della sella di Pitino, che gira dietro il Castello.
Se le strade per arrivare a Treia erano poco trafficate, queste sono davvero deserte.
Naturalmente le carreggiate sono strette e sugli asfalti non si può giocare a biliardo, tuttavia, se riuscite a seguire il disegno del percorso, almeno non incontrerete tratti sterrati.
Ma volendo tratti sterrati ne trovate quanti ne volete. Il punto di riferimento è sempre la torre di Pitino. Impossibile perdersi -, come dice il proverbio "Piti' bruttu, se vede dappertuttu".
Se passate dalla Sella di Pitino non farete grandi sforzi. Diverso se a due chilometri dalla torre sarete ancora sulla Septempedana e vi venisse l'idea malsana di andarvela a vedere da vicino. Se insistete qui potete scaricare i file GPX e TCX .
Se state pedalando verso la gloria e la conquista del Brevetto KOM, non avete scampo: dovete superare la frazione Berta e, all'altezza della madonnina, prendete la salita a destra punta diritta verso la bianca torre di Pitino. La salita monstre del 2019 non vede l'ora di mettervi alla prova.
Se le strade per arrivare a Treia erano poco trafficate, queste sono davvero deserte.
Naturalmente le carreggiate sono strette e sugli asfalti non si può giocare a biliardo, tuttavia, se riuscite a seguire il disegno del percorso, almeno non incontrerete tratti sterrati.
Ma volendo tratti sterrati ne trovate quanti ne volete. Il punto di riferimento è sempre la torre di Pitino. Impossibile perdersi -, come dice il proverbio "Piti' bruttu, se vede dappertuttu".
Se passate dalla Sella di Pitino non farete grandi sforzi. Diverso se a due chilometri dalla torre sarete ancora sulla Septempedana e vi venisse l'idea malsana di andarvela a vedere da vicino. Se insistete qui potete scaricare i file GPX e TCX .
Se state pedalando verso la gloria e la conquista del Brevetto KOM, non avete scampo: dovete superare la frazione Berta e, all'altezza della madonnina, prendete la salita a destra punta diritta verso la bianca torre di Pitino. La salita monstre del 2019 non vede l'ora di mettervi alla prova.
4. Passo della Cappella


Mi dispiace gettare discredito sulla categoria, ma ho sentito terribili bestemmie echeggiare vanamente su questa parte di salita. Ma non è la natura matrigna ad essere colpevole delle nostre sofferenze. E' l'acido lattico. Inutile dire che dal Passo si vede un signor panorama su tutte le colline e sul mare.
Adesso ognuno scelga la strada migliore per tornare a casa , ma non dimenticate la sosta in fondo alla discesa al baretto di San Lorenzo.
![]() |
(c) Emanuele Zallocco |
Variante per San Lorenzo (Treia - Pitino #2)
Distance: 57,25 km
Ascent: 1.406m
Estimated time: 2:41:24
Ascent: 1.406m
Estimated time: 2:41:24
Download: strava.com/routes/12028941
Ci ho pensato solo a fine post. Ma dalla piazza di Treia forse è più intelligente fare il versante lungo della Cappella [vai al post] e scendere verso San Severino e/o Pitino dal versante dei Ciliegi.
Lo svantaggio, se possiamo chiamarlo così, è quello di fare lo sterrato il discesa, li vantaggio è quello di godersi il panorama giù dal Monte Cappella senza doversi voltare.
Io ho fatto tutti e due i versanti .
RispondiEliminaLo sfondo stradale versante nord/Pitino e veramente difficile .La discesa è difficile e pericolosa, ma è stata anche molto divertente!
Parli del Passo della Cappella e di Pitino? L'ultima volta che lho fatti erano in buone condizioni
RispondiEliminaAprile 2019...
RispondiEliminaho sbagliato nel post sopra: il versante NORD (dal Bar di San Lorenzo per intenderrsi e' chiaramente perfetto, ottimo asfalto. Il tratto difficile e' il versante SUD da Pitino ma vale la pena penare un poco perche' bellissimo.
Beccare la strada giusta per le campagne tra Treia e Pitino non e' facile con la BDC , io ho beccato molto fango ma mi sono divertito e com e dice Michele fa parte del gioco. Male che vada si scende sulla Septempedana e si risale per Pitino.
su komoot: (lo so e' una applicazione tedesca ma incomincia a diffondersi anche in Italia):
https://www.komoot.de/tour/63926109?ref=wtd