Monte di Renaro

Piaggia, il paese delle raspe e delle lime - sperduto tra monti bassi a loro volta persi in una confusione di monti alti - procede sulla stessa china. Negli anni Ottanta aveva ancora due spacci in cui potevi trovare qualsiasi oggetto ti occorreva: c’era un tabacchi, un falegname, che all’occorrenza faceva le veci del barbiere, due calzolai, un fabbro e c’era un solo telefono!!" da umbriatua.it

La cima del Montione, dal Monte di Renaro


Più facile a farsi, che a dire dov'è. Per chi non conosce i dintorni di Foligno, la Valle del Vigi, dal cui fondo parte questa salita persa tra monti bassi in una confusione di monti alti, è introvabile. Ma GPS e cartine esistono proprio per queste situazioni e stavolta ci attacchiamo a loro.
Messa da parte la questione "Dove siamo?" iniziamo con l'ammettere che la salita oggetto di questo articolo è in Umbria. 
Il versante marchigiano più praticabile (D+ 300 m in 20 km) non lo consideriamo nemmeno salita.
Ma c'è anche un altro inesplorato versante, chiamato Colle Perotondo, che sale direttamente dalla Valle del Nera, da Pontechiusista, attraversa Mevale e diventa vano al km 8, tra Piaggia e Renaro. Questo terzo versante, che parte "catramato" nelle Marche e termina  sterrato in malo modo in Umbria (mi immagino già il livello della manutenzione) dovrebbe essere interessante, perché corre parallelo allo spettacolare Muro di Fematre e ha tutta l'aria di esserne un gemello (ha anche una bella chiesa a metà: la Pieve di Santa Maria Annunziata a Mevale, quella di Santa Maria Assunta a Fematre). Prima o poi ci si passa.

 Start: Fonte Tullia (Sellano, PG)
Distance: 11.0 km
Elev. Gain: 530 m
Elev. Change: 590 m
Avg Grade: 5.4%
Max Grade: 14%
Min Elev: 490 m
Max Elev: 1019 m
Climb Category: 2
Strava segment: 33127532


La salita principale, che in realtà è la somma di sue salite, è piuttosto impegnativa nella parte iniziale: i primi due chilometri hanno una pendenza in doppia cifra. Più facili i chilometri successivi, dove però il fondo è meno buono. Nel complesso non si direbbe proprio che per più di un secolo sia stata una statale e che ancora oggi abbia dignità di strada provinciale.
Come in buona parte delle strade d'Appennino il traffico di veicoli è prossimo allo zero. Vero è che le poche panda che sfrecciano sui settori asphalt-free sembrano auto da rally, ma si sentono arrivare da lontano, basta scostarsi dalla traiettoria ideale per non correre rischi.

La salita al Monte di Renaro si compone di due segmenti, detto alla toscana, da due mali:
- Monte Montione (782 m): Lunghezza 4,32 km, D+ 321 m, Pendenza media 7,4%, massima 14%)
- Monte di Renaro (1020 m); Lunghezza 4, km, D+ 250 m, Pendenza media 6%, massima 9%). 


Monte Montione pendenza media 7,4%, massima 14%


Alla fine del primo male, mentre la strada aggira la punta del Montione sull'isoipse di quota 780, è molto suggestivo l'affaccio sui Sibillini che, imponenti sui monti più bassi, si mostrano da un'inconsueto scorcio da ovest.


La strada scende per ca. un chilometro verso  villaggi tanto graziosi quanto deserti. Civitella, dove ricomincia la salita, è davvero senza residenti; Piaggia (il paese delle raspe e delle lime), che ne ha 15, è su quella via; eppure, negli anni Ottanta, aveva ancora "ben due spacci in cui potevi trovare qualsiasi oggetto ti occorreva: c’era un tabacchi, un falegname, che all’occorrenza faceva le veci del barbiere, due calzolai, un fabbro e c’era un solo telefono!!" Per saperne di più consiglio la lettura di umbriatua.it | Piaggia piccolo gioiello della Valnerina



quota 990


Da Piaggia al Monte di Renaro l'asfalto è in più punti deteriorato, non ci sono però tratti impossibili e le pendenze si mantengono modeste.
Servono 4 km per raggiungere il bivio per Rasenna/Riofreddo e la soddisfazione di superare, sebbene non di molto, quota 1000.




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