Rasiglia: forre, acque e altipiani

 


D+ 2500 m, 129 km quasi tutti tra quota 600 e quota 1000
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E' un giro studiato sulla mappa attraverso l'Appennino più periferico e meno frequentato (eccetto il giro di boa a Rasiglia, il paese delle acque, che è una destinazione iconica e frequentata fin troppo).
Si attraversano: la Gola di Pioraco, l'Altipiano di Montelago, l'Altipiano di Colfiorito e poi si ritorna attraverso le forre silenziose tra Sellano e Rasenna.
129 km quasi tutti tra quota 600 e quota 1000 e quasi tutti su strade deserte. E' la zona tra Colfiorito e i Sibillini, terra di agricoltori e pastori, dove ha sempre fatto freddo e non ha mai nevicato firmato.

A livello tecnico si segnala che:
- c'è per la molta salita e ben poca pianura.
- a parte la prima per arrivare sull'Altopiano di Montelago le salite sono relativamente brevi.
- le pendenze più difficili si incontrano dopo la Fonte Tullia. Non sono mai estreme, ma con 1500 m nelle gambe sono di sicuro impegnative.
- se non è giornata, a Rasiglia è possibile: rifocillarsi, tornare indietro per un'altra strada, tagliare 30 km (su sterrato).
- se è troppo tardi, a Taverne di Plestia si può tagliare su Camerino e risparmiarsi 2 km di strada e 300 m di dislivello.

A livello emotivo il giro attraversa paesaggi suggestivi, altipiani deserti, forre spaccate, lambisce cascate, laghi, torri dirute... ha un solo grosso peccato:  che quando tutto sembra finito si deve ancora superare Camerino, però il giro finisce in discesa davanti ai panini con le braciole di Alberto a Castelraimondo.




1) da Torre del Parco a Montelago [Km 1 - 23]




Start: Torre del Parco
Finish: Passo Sallegri
Distance: 21.0 km
Elev. Gain: 707 m
Elev. Change: 675 m
Avg Grade: 3%
Max Grade: 12%
Min Elev: 302 m
Max Elev: 1019 m
Climb Category: 2



Si parte subito in salita. Dopo 12 km di ascesa facile, dopo aver superato Castelraimondo, Pioraco e Sefro, si arriva con una pendenza media del 2,5% alla prima curva a sinistra, dove comincia la salita vera e propria.
Poco prima c'è una curiosa scultura dedicata alla trota ì, animale totem dei sefresi: è la partenza di un sentiero verso il nulla o, meglio, verso una grotta nelle foreste ove dove aveva trovato rifugio Bernardo di Quintavalle, uno dei primi seguaci di San Francesco. (Sarebbe più corretto scrivere che il Beato Bernardo, ai ferri corti con il generale dell'Ordine Frate Elia, fu costretto a nascondersi per due anni, aiutato soltanto da un legnaiolo.)
Dalla trota al primo valico, quello che dà l'accesso ai Piani di Montelago ci sono ca. 5 chilometri. E' salita vera. [Per i dettagli della salita vedi Salite delle Marche | Madonna di Montelago.

2) da Montelago al Passo del Soglio  [km 23-60]

Il segmento articolato, ma senza GPM, lungo 37 km. C'è la discesa da Montelago a Serravalle di Chienti, la salita fino all'altipiano di Colfiorito, l'attraversamento della pianura e la breve salita per uscire del catino carsico. Il punto più alto (quota 828) è il Valico di Cupigliolo/Colfiorito. Non lo classifichiamo come GPM. Da lì una discesa di 5 km porta sulla sulla ex statale 319 e a Rasiglia. Da Rasiglia si ricomincia a salire in modo molto graduale fino al Valico del Soglio (quota 833). Se siamo generosi, visti i 260 m in 11 km, il fatto che si cambia valle e gli ultimi chilometri sono belli e panoramici, possiamo classificarlo come un 4° categoria, Per i dettagli vedi Salite delle Marche | Valico del Soglio (PG) .





3) da Sellano a Rasenna [km 60 - 80]

La discesa dal Valico del Soglio è troppa. Sellano (borgo molto bello) la passiamo dopo 4 km ma si deve scendere ancora, prima di prendere la stretta strada sulla sinistra che porta al fondo dell'angusta  Valle del Vigi, Alla bassezza dello stabilimento dell'Acqua Tullia (loc. Acquaprenula), dopo 7 km di discesa, si può finalmente salire. 
Il conto è salato: sono 10 e passa chilometri per arrivare all'ultimo valico, poco sopra quota 1000.
La salita al Monte di Renaro si compone di due segmenti:
- Monte Montione (782 m): Lunghezza 4,32 km, D+ 321 m, Pendenza media 7,4%, massima 14%)
- Monte di Renaro (1020 m); Lunghezza 4, km, D+ 250 m, Pendenza media 6%, massima 9%).


4) da Rasenna a Colfiorito [km 80 - 100]

La parte facile inizia, tutta in discesa, a parte un chilometro prima di Forcella. La strada corre dritta sul fianco umbro di Monte Cavallo affacciandosi su un territorio apparentemente selvaggio, Si attraversa un pugno di frazioni all'apparenza deserte, prima di arrivare davanti all'antichissima Basilica di Plestia.



5) Ritorno alla base [km 100-130]

Gli ultimo 30 km riservano ancora salita: Pintura di Ciglia, Fiume, e la salita din due parti tra Muccia e Camerino. Si possono però torgliere 399 dei c5000 metri di dislivello residuali se da Taverne si prende in direzione Serravalle. si fanno 4  km sulla stessa strada fatta all'andata ma si può piegare direttamente  su Camerino. scendendo da Morro. Dal capoluogo dei Varano a Castelraimondo resta solo discesa e una breve pianura









Commenti

  1. Bellissimo giro, peccato non aver potuto partecipare. Fra l'altro quest'anno non sono ancora stato a Montelago

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