Due spettacolari creste sul Fiastra




Distance: 57,68km
D+: 1.393m
Surface: Asfalto 90% Ghiaia 10%
Time: 2:50:57


[Agg.to 9/10/2022] Sul fondovalle la vecchia SS78 corre parallela al torrente Fiastra. Non diversamente, 2000 anni fa, faceva la Salaria Gallica, la strada Romana che è sempre lì, esattamente 4 metri sotto il livello dell'asfalto. La storia della lunga valle del Fiastra può essere raccontata dalle sue strade: oggi, dopo secoli di decadenza, è di nuovo la larga via di fondovalle il collegamento più importante. Essa ha attirato, come al tempo dei Romani, uomini, attività e autovelox. Ma tra la Guerra Gotica e la vittoria dei motori, per più di 1300 anni, sono state le colline l’habitat degli umani; ne sono testimoni i borghi fortificati (Urbisaglia, Colmurano, San Ginesio, Sant'Angelo il Pontano e Loro Piceno) e le strade di cresta che li collegano, vere ciclabili senza bisogno di cartelli azzurri. Proprio queste strade e questi borghi sono i protagonisti del nostro articolo. Pronti a partire? ....in che senso da dove? Ah, giusto.
Il consiglio è di lasciare la macchina all'Abbazia di Fiastra, perché è un luogo ideale per rilassarsi alla fine di un giro in bici: parcheggi, grandi prati, silenzio, pietre millenarie, alberi secolari e, volendo, birra fresca e tavolini.



Il percorso suggerito è un'ellissoide di 60 km che ha come asse maggiore la SP78, ma la incrocia solo nei vertici: l'Abbazia di Fiastra e la chiesa di Santa Maria di Pian di Pieca. 
Non so se convenga percorrerlo in senso orario o in senso antiorario, in ogni caso è molto spettacolare con grandiosi affacci sui Sibillini a impreziosire le salite. In questo post le creste di sinistra e di destra vengono presentate separatamente, entrambe in direzione mare >monte (quella in cui prevale la salita). Starà a voi scegliere che giro fare.

Cresta destra: Abbadia di Fiastra - Macchia di  Fuoco

Quando si è già scesi di quota di un po' si incontrano due curve consecutive. Se nella seconda si va dritti, ecco che si imbocca la strada bianca di Macchia di Fuoco. Cartelli non ce ne sono, bisogna studiarsi la cartina o seguire i solchi degli apetti sulla ghiaia, ma vale la pena concludere così: è un tratto fuori del tempo in un bosco di castagni, frequentato solo da raccoglitori e cacciatori (probabilmente di frodo).

Distance: 30 km
Elev Gain: 832 m
Elev Change: 400 m
Avg Grade: 3 %
Max Grade: 22.6 %
Min Elevation: 185 m
Max Elevation: 585 m

Segno della Croce, 3, 2, 1 partiti. E adesso? Si va a destra o a sinistra? Il mio amico naturalista andrebbe a sinistra per attraversare la Selva e poi passare per il Varco. La mia de-formazione classica mi dice che  la cosa migliore è andare dritti lungo la ciclabile tra i filari di tigli che passa dietro il Parco Archeologico di Urbs Salvia (peccato sia una sterrata, ma gode di un fondo molto compatto). Ignorate tutte le deviazioni verso i siti archeologici fino a quella per la Porta Gemina, alla quale si devono voltare le spalle per iniziare a salire. In questo caso si fa un po' meno dislivello e un po' più di pendenza rispetto alla strada per la Selva. L'importante è ritrovarsi a Loro Piceno (km 8.5, quota 400), perché la cresta inizia qui, dal borgo del vino cotto.
La prima parte si sviluppa su una via secondaria, ma con un buon fondo asfaltato che scende di una ventina di metri, attraversa la frazione di Borgo San Lorenzo e risale fino a quota 420, poi scende di nuovo e risale di nuovo fino a Santa Lucia di S. Angelo in Pontano (km 17, quota 478). E poi scende e risale ancora.
Poco dopo la confluenza sulla strada principale si incontra un quadrivio. La parte più spettacolare comincia qui, appena si prende la strada a destra in evidente salita: Contrada Maddalena. Se prima la strada era bella, qui è davvero mozzafiato: è la parte più aerea del percorso strada con nessun ostacolo al nostro sguardo. Davanti i Sibillini sono molto vicini, emergono da una schiuma di colline coperte dal bosco; a sinistra domina l'orizzonte l'appuntita Penna di San Giovanni, a destra il lontano San Vicino e la sua corte. 



Dal punto di vista delle gambe, questo tratto inizia con uno strappo a 18% e tra vari saliscendi guadagna una dislivello di 354 m in una distanza di 7 km.
Il fondo era asfalto l'unica volta che è passata la macchina di Google, ma oggi è al 50% sterrata. Ovviamente le foto su sterrato prevalgono perché sono più suggestive. Si tratta di un ottimo fondo bello compatto e, come spesso accade, preferibile alle parti in cui sopravvive ancora l'asfalto.
 



Fate attenzione nel punto in cui la strada incrocia la provinciale di Gualdo: allo stop continuare in cresta direzione Pian di Pieca per 400 m. Proprio nel punto in cui la strada flette verso valle partono due strade quasi parallele: ignorate la bella sterrata di sinistra (che muore in uno scatafosso senza uscita) e prendete di petto il muro in asfalto.

Prima di Cerreto Alto, dopo il tratto duro


La strada culmina al cimitero di Cerreto Alto (quota 609) alla fine di un classico muro MAD (D+ 70m in 600 m, punte al 17%). Siamo ormai nel territorio di Sarnano. A questo punto la strada ci dà la possibilità di scendere verso le terme o di calare, attraverso la Macchia di Fuoco, sulla chiesa di S. Maria di Pieca. Quando si è già scesi di quota di un po' si incontrano due curve consecutive. Se nella seconda si va dritti, ecco che si imbocca la strada bianca di Macchia di Fuoco. Cartelli non ce ne sono, bisogna studiarsi la cartina o seguire le tracce degli apetti sulla ghiaia, ma vale la pena concludere così: è un tratto molto bello in un bosco di castagni, frequentato solo da raccoglitori e cacciatori (probabilmente di frodo).  
La strada di Macchia di Fuoco torna asfaltata a Colle, frazione di Sarnano, e termina sulla provinciale giusto davanti all'incrocio per San Liberato. 
Proprio nel punto più duro sono stato riconosciuto e salutato da Dani Pierotten (con mirabile lucidità e una voce priva di affanno, nonostante stesse segnando proprio in quel momento il Kom del segmento). Nel pomeriggio mi ha confermato che sulla destra salgono molte strade dalla SP78, alcune di queste sono lunghe ed estremamente ripide e meriteranno l'attenzione di nuovi post.




Cresta sinistra Urbisaglia - Torre di Morro / Colle del Re (San Ginesio)


Distance: 19 km
Elev Gain: 685 m
Elev Change: 480 m
Avg Grade: 3.5 %
Max Grade: 22.6 %
Min Elevation: 185 m
Max Elevation: 677 m



Riscoperti nella randonnée 2015 della Fondo Leopardiana questi 17 km si sviluppano su una strada di cresta tortuosa e faticosissima, ma che offre alcuni dei panorami collinari più belli della Regione. La strada congiunge, particolare non trascurabile, le piazze di due paesi che davvero meritano di essere annoverati tra i "Borghi più Belli d'Italia": Urbisaglia e San Ginesio.



La parte più bella inizia dopo Colmurano, quando si lascia la provincia e s' prende la strada comunale di Contrada Monti. Sulla mappa si leggono molti toponimi, perché la complessa orografia e l'intrico dei fossi ha favorito la parcellizzazione del terreno, ma forse sono più significativi i nomi che la voce popolare ha assegnato ai segmenti strava che sono assai evocativi: "tutti strappi", "muro improvviso".


Al termine del primo strappo (1.5 km D+ 98m) è stata di recente riasfaltato un tratto che porta in cima alla collina di San Giorgio. Vale la pena aggiungere un po' di salita  e godersi la strada.



Lo strappo più scenografico è però il secondo, quello di Casagatti (0,76 km, D+44 , Pend. Max 21%) un vero e proprio vallato scavato dal Torrente Entogge da scendere a tutta e risalire come si può.



C'è poi un ultimo strappo fino alla penultima collina, un panettone chiamato Torre di Morro. Superata la cappellina della Madonna della Lagua ci si immette su una provinciale e ci si fa portare fino alla collina di San Ginesio. A questo punto io son sceso per Santa Croce e  ho preso dritto dritto l'altra cresta. 
Mentre la cresta destra è bella in qualunque direzione la si prenda, la cresta sinistra è molto più spettacolare in direzione monti che in direzione mare. Se si vuole fare il giro in senso orario, una volta a Pian di Pieca prenderei verso la Morichella e arriverei a San Ginesio attraverso la strada (in parte) sterrata del Colle del Re. 
Occhio però. Passate fuori da Morichella. Se tirate dritti in mezzo alle case tenete presente questo numero: 28%.








Commenti

Posta un commento