Tirreno-Adriatico 2022. Le due tappe marchigiane: previsioni (del tempo) e favoriti



Tirreno Adriatico 2022, ancora tante, tante Marche nel programma. Tre tappe, due delle quali vedranno le salite e i muri marchigiani protagonisti, come da copione della Corsa dei Due Mari del nuovo millennio; Andrea Tonti presenta brevemente il programma marchigiano nel video.

Quella di sabato 12 è la tappa regina, ma dubito che si farà il doppio passaggio sul Carpegna. Oggi dovrebbero ripulire la strada dalla neve, ma le previsioni, pur in miglioramento, parlano di zero termico a quota 900 e di temperature massime di -3° all'altezza del GPM. 
Una situazione che ricorda la tappa di Castelraimondo del 2015, quando venne segato per la prima volta il San Vicino e venne inserito il doppio passaggio sulla salita di Crispiero. Venne fuori una bella tappa, vinse W. Poels, ma fu non una tappa di montagna. Quintana si poté rifare il giorno dopo sul Terminillo e la corsa non venne sfigurata. 
Nel 2016 non fu così. La super-tappa del San Vicino venne eliminata insieme a tutte le montagne della corsa e il tridente se lo portò a casa Van Avermaet. A Carpegna sembrano tutti tranquilli. Il Comune ha predisposto parcheggi per i turisti, sensi unici e chiusure come se tutto dovesse andare liscio. Incrociamo le dita e speriamo che RCS abbia pensato a un percorso alternativo interessante (un Sestino-Miratoio-Cantoniera, per dirne una). 
Se così non fosse una Tirreno mutilata si giocherà sul filo dei secondi e ci dovrà essere vera battaglia il giorno prima a Fermo.

La tappa di venerdì 11 è la più bella della corsa e promette grande spettacolo nel finale. Se la media e il gruppo lo consentiranno, le colline di Cingoli, Treia, Pollenza, Monte San Giusto e Monte Urano offriranno opportunità a chi vorrà provare ad accumulare vantaggio prima del circuito finale: i primi 100 km sono il terreno ideale per la fuga di un gruppetto di uomini che non lottano per la maglia azzurra. Però la classifica sarà ancora piuttosto corta, difficile che Pogacar già probabilmente  in maglia di leader lasci troppo vantaggio.

Nel finale la tappa riserva la parte  più avvincente: i muri marchigiani, in questo caso fermani, non hanno bisogno di tante presentazioni: non deludono mai e meritano sempre tanto rispetto; a sottovalutarli si rischia di dover mettere piede a terra come nel 2009 e nel 2014

Finale sarà simile a quello del 2017 (http://www.salitedellemarche.it/2017/03/tirreno-adriatico-la-rieti-fermo-le.html), a tagliare il traguardo con molta probabilità sarà uno dei big o uno fra i corridori più attesi come successe nel podio di tappa del 2017: Sagan, Pinot e Roglic. Scarponi si piazzò quattordicesimo, Nibali accumulò uno svantaggio di tre minuti

Sul muro decisivo aveva dettato legge Quintana, ma il Colombiano aveva già ucciso la corsa il giorno prima a Passo Lanciano e si era lasciato riprendere dagli altri dopo un chilometro. Quest'anno potrebbe andare diversamente, perché il tappone appenninico arriverà (forse) il giorno dopo e non c'è la cronometro finale a San Benedetto.

Il vincitore avrà sicuramente le caratteristiche di puncheur o di un Evenepoel. Molto dipenderà se il giorno ci sarà o meno la doppia scalata del Carpegna. 



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