Monte Osteriaccia dalla Torre Cotogna




Non c'è tra i geografi un'unanimità nella definizione di "montagna" Una montagna ha bisogno di due requisiti che devono essere soddisfatti contemporaneamente: 
- una certa altezza (almeno 400 o 500 o 600 metri, secondo le convenzioni) 
- un aspetto, almeno in parte, impervio.
Quando ci si trova sulla terza piega dell'Appennino, però, la distinzione tra colle e monte é difficile. E lasciamo perdere il fatto che tutte le alture, anche le meno pronunciate, nelle Marche si chiamino "monte": Montefano, Monteprandone Montemonaco, Montelupone, Monte Filottrano, Monte dell'Acqua, Monte de Lore' etc... Quando ci si trova sulla terza piega d'Appennino la distinzione tra colle e monte é difficile e ambigua, perché le alture magari non hanno l'aspetto impervio, ma hanno prominenze di 4-500 metri e per i ciclisti riservano sempre rampe al 16-17%.
Centri come Montefalcone Appennino, Penna San Giovanni, Monte San Martino, San Ginesio, Arcevia Montalvello e Monte Altavelio sorgono in collina o su una piccola montagna? E' una collina quella di Pitino? E quella che chiamano Osteriaccia?
La questione si ripropone anche media valle del Foglia, dove per passare alla vicina valle del Conca ci sono strade che devono superare oltre 450 metri di dislivello e ci mettono, se va bene, 7 chilometri. Come in questo caso.




Start: Casinina
Distance: 6,91 km
D+: 451 m
AVG Grade: 6,5%
Min. Elev.: 147  m
Max Elev.: 598 m
Climb Category: 2
Strava Segment: 7809924

Partenza da Casinina sotto la Torre Cotogna, antico fortilizio di origine longobarda che testimonia il ruolo di confine che queste terre ebbero nell'Italia delle guerre gotiche fino alla caduta di Desiderio. A Casinina c'è anche il museo della Linea Gotica, a memoria del ruolo di confine che queste terre ebbero nell'Italia della liberazione fino alla caduta dei Nazi-fascisti.
E' una salita regolarissima (8% fisso per 5 km) con delle ampie curve che fanno sicuramente apprezzare il panorama sulla valle. 
Se posso consigliarvi di non salire a mezzogiorno con 36°C in valle, mi permetterei di farlo. Stiamo percorrendo una provinciale, dalla carreggiata ampia, dal fondo quasi buono e... senza un minimo di ombra.


A metà dell'erta il paese di Auditore stretto nelle vecchie mura è l'unico insediamento umano prima del ristorante Baita 7 nani (quota 500) alla fine del tratto più difficile. Perché in effetti la salita è impegnativa finché sale il fianco della collina, diventa più docile arrivati in cresta. 


Al km 5.7 dopo un drittone pedalabile circondato dagli abeti vediamo da sinistra la strada che sale da Valle Avellana. Ci aspetta un'ultima sparata al 9% prima che il panorama si apra e la pendenza si dimezzi definitivamente fino al cacume detto di San Giovanni o Osteriaccia. 


Di essere sul valico non ci si accorge neanche. Quando iniziate a perdere quota iniziate pure a guardarvi intorno e continuate per tre chilometri: per prima spunta la rupe di San Marino, poi il mare, poi Monte Cerignone e il Monte Carpegna, poi il Sasso di Simone e il Simoncello, infine, in una sella, tutti quanti insieme con le colline della Valle Avellana. Siete finalmente sulla Panoramica, una delle strade più belle delle Marche.








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