Tappe del Brevetto Gravel #23: Anello Montecavallo Pantaneto Riofreddo




Distance: 53 km
D+: 1300 m

Qui si descrive la strada che da Pantaneto conduce alla Forca e plana su Riofreddo e poi un giro di 50 km per tornare alla partenza senza incontrare più di 10 automobili. Siamo lontani decine di km dal primo supermercato. Qui, tra boschi, pascoli e canyon, ci si imbatte in agglomerati disordinati di stalle, case e orti, ma a volte anche in edifici e in borghi di assoluto valore architettonico: Forcella, Mevale e, gioiello trai gioielli, la chiesa di Fematre.
Delle due strade che cingono le cime poco eminenti del Monte Fema e del Monte Cavallo oggi seguiamo quella sterrata che corre sul versante orientale dei monti. Questi luoghi appartati tra l'alta collina e la mezza montagna sono una riserva naturalistica fondamentale per l'Italia assai più delle vette inaccessibili delle Alpi. Sono anche le terre del lupo. Non so se sia una mia suggestione, ma  mi è successo questo: proprio come leggevo in un libro molto bello intitolato "La via del lupo" nella natura selvaggia dell'Appennino non si può più lasciare libero di notte un gregge di pecore, perché sono prede troppo facili. Le capre si dispongono a testuggine e si difendono a cornate, le pecore nemmeno scappano. 
Sullo scollinamento sopra la Forca ho in effetti incontrato tre pastori che controllavano un piccolo gregge di ovini all'interno di una zona elettrificata. Invece le capre, sorprendentemente numerose, erano libere di scorrazzare nei prati.

Al confine tra Marche e Umbria, in un fazzoletto di terra isolato e nascosto dove quei pochi che hanno scelto di rimanere vivono ancora di pastorizia e agricoltura di montagna, ho percorso con la mia bici eroica il bellissimo viaggio di Sibillini Bike Map. Devo dire che rispetto alle immagini della gallery di SBM ho trovato una strada decisamente meno compatta e ho faticato parecchio. E' stata invece riasfaltata alla grande la salita principale, che è sempre un'ottima via di fuga. 

Da Pieve Torina a Pantaneto



I primi quattro chilometri dalla Chiesa bramantesca della Madonna di Caspriano a Pie' de Sasso sono appena un riscaldamento, ma subito dopo il paese, che è sede comunale del comune sparso di Montecavallo (105 abitanti), la strada si impenna al 10% e, praticamente, non cala mai sotto questo  livello, noi però, dopo due chilometri, i due tornanti della Cesa (quota 800) e una bella pettata, al bivio per Pantaneto giriamo a sinistra (se volete saperne di più sul mezzo Mortirolo di Montecavallo leggete Salite delle Marche | Montecavallo e l'Appennino profondo
Al bivio (quota 861) c'è un ottimo fontanile. Conviene fermarsi sapendo che ce ne è un atro in paese? Dipende da voi. Per arrivare a Pantaneto (quota 1000) manca ancora un chilometro e mezzo di salita appena meno ripida

Da Pantaneto a Riofreddo


La salita che stiamo affrontando si chiama la Forca  (vedi Salite delle Marche |La Forca di Pantaneto). Scollina a quota 1190, ma va segnalato che tra Pantaneto e Riofreddo il fondo è adatto solo a MTB e Gravel.


A sinistra del fontanile c'è un cancello chiuso. Aprite chiudete e iniziate a pedalare sulla sterrata della Forca per ca. tre chilometri. Tra pianetti e rampe in doppia si sale di ca. 200 metri. 



Il fondo non è adatto alle bdc, con una gravel deve esser molto divertente. 








Riofreddo è un borgo piuttosto bello. In particolare è suggestiva la chiesetta di San Lorenzo, costruita in cima a uno sperone di roccia, alla fine di una bella rampa, nel XIII secolo. Se avete tempo vale una deviazione, anche se difficilmente potrete trovarla aperta. La lapide vicino all'entrata non nasconde misteriosi significati esoterici, ma una data: 1535. E' la data in cui la città di Norcia risistemò l'antico castello che era stato prezioso per l'ultima volta trenta anni prima, quando ospitò l'esercito cittadino messo sconfitto da quello di Spoleto. Chissà come era la vita quassù nel 1535? Pastori e contadini c'erano di sicuro e di sicuro erano molti di più. Che cosa avranno sentito delle guerre di Carlo V e della riforma luterana? 
Il castello di Riofreddo fu costruito su un quadrivio, quindi da qui si posso innestare una moltitudine di giri. Ancora oggi una strada porta a Visso e il cuore dei Sibillini (vedi Salita di  Fematre), una verso la Valnerina, Rasenna e Spoleto (vedi Monte di Renaro). Noi, per chiudere l'anello seguiamo la terza, quella che scende su Rasenna e ci porterà a Forcella e da lì sull'altipiano di Colfiorito. 

Da Riofreddo a Forcella

Sono tutti antichi castelli, compresa Rasenna che oggi appare il più umile dei tre. Si attraversa una terra di confine che conobbe un momento di centralità che oggi è difficile immaginare. 
Per superare a Rasenna la strada scende tenendosi alla destra di un orrido. Si perde quota per 200 m, se ne recuperano un bel po' prima di valicare, senza grandi fatiche, a Forcella.



Da Forcella le opzioni per chiudere il giro sono due:

A) Da Forcella a Selvapiana attraverso lo sterrato Valico del Sasso Aguzzo - (e giù a Montecavallo)

B) Da Forcella a Pintura di Ciglia, tutta in piana e in discesa, a parte il dente odioso di due chilometri dopo la Basilica di Plestia.

Fatti i quali... pedalare non serve più per tornare alla base.




Immagini e percorsi consigliati

Gallery:  Sibillini Bike Map | Riofreddo. Dove il tempo si è fermato

Percorso: La zona di Montecavallo, il lettore se ne sarà avveduto, è molto bella da fare in MTB o in bici gravel, Un po’ meno con la bdc perché l’unica strada asfaltata finisce a Selvapiana, quindi o si è disposti a sporcare la bici o si deve tornare indietro Per il gravel ci sono molti itinerari e nella maggior parte dei casi sono combinabili tra loro:


Nel versante di Montecavallo:
http://www.sibillinibikemap.it/rio-freddo/
http://www.sibillinibikemap.it/le-vene-della-valcaldara/

Nel versante di Colfiorito:
http://www.sibillinibikemap.it/selvapiana/
http://www.sibillinibikemap.it/piani-plestini/
http://www.sibillinibikemap.it/altopiani-nocerini/
http://www.sibillinibikemap.it/terre-di-mezzo/




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