Tirreno Adriatico 2023: Tappone a Sassotetto e tappa dei muri a Osimo


(c) Alessandro Federico da Albumciclismo|Bentornata Tirreno Adriatico



Venerdì 10 marzo – Morro d’Oro-Sassotetto – 168 km
Scarica da Strava la traccia del finale di tappa 68km D+ 2100m





La quinta tappa di venerdì proporrà l’arrivo in salita della Corsa dei due Mari. Trattasi di finale inedito in quanto per la prima volta si arriverà fino ai 1.465 metri del Valico di S. M. Maddalena anziché alla stazione sciistica di Sassotetto 130 m più sotto. La corsa aveva valicato quassù solo nel 2009, l'anno di Scarponi, ma la tappa finiva a Camerino (vedi articolo La Civitanova Camerino)
Il disegno è simile a quello degli scorsi anni con la salita anticipata da tante colline fino alle due gobbe di Gualdo (non le stesse del 2018 e 2020). La tappa è decisamente più corta, ha solo 3.800 metri di dislivello, ma una salita finale più lunga di un paio di km. Non è una scelta insensata. La tappa del 2018 vinta da Landa, per quanto dura, si era comunque sbloccata nell'ultima salita. I due km in più al 7%, forse ventosi, potrebbero rendere più marcati i distacchi  

Salite di giornata 
  • Gualdo: 12.3 km, D+ 453 m, D- 186 m, Avg Grade: 5%
  • Pizzo di Meta (Valico S. M .Maddalena):  12.6 km - Elev gain: 959 m -  Avg Grade: 8% Max  14%

Sabato 11 marzo – Osimo Stazione – Osimo – 194 km
Scarica da Strava la traccia del circuito finale 34 km D+ 750m

Studia la tappa nel dettaglio: Ricognizione sul circuito



Circoletto rosso sulla tappa di sabato, paragonabile per durezza a quella del giorno precedente e alle tappe di Recanati e Castelfidardo, decisive nelle precedenti edizioni) 
Il protogaribaldi la mette così: "E’ l’ormai classica tappa spaccagambe dei muri Marchigiani, che se affrontata col coltello tra i denti potrebbe far segnare distacchi ancora più importanti di quella precedente. 3.000 metri di dislivello, accumulati in tanti strappi brevi, ma durissimi." Il che è vero.
Primo passaggio sotto l’arrivo dopo 91,3 km, dopodiché i corridori dovranno ripetere per tre volte un contorto circuito di 34,2 km D+750m, caratterizzato da 4 muri. 
- Il primo è la Venturina, la salita che porta da San Paterniano al Monte della Crescia e quindi a Offagna. 
- Il secondo muro che porta all'Abbadia non è lungo, ma può diventare fastidioso se si salisse da via Piave
- il terzo è il sogno di tutti gli appassionati osimani, quella su cui da sempre sognano di vedere i professionisti del Giro d'Italia: la Gattara, 1500 m con punte del 17% e un finale su un lungo e faticoso pavé di pietre grosse e scivolose. Dal Fosso di San Valentino alla fine della Costa del Borgo ci sono oltre 230 m di dislivello.




- Il muro finale, quello di via Olimpia (meno di 1 km con punte al 16%, ma anche qui un difficile pavé)  è lo stesso della tappa vinta da  Simon Yates il maglia rosa.
La tappa è molto dura, anche senza la pioggia e anche senza il Muro immane di Offagna e il Pignocco, (che io avrei preferito a via Olimpia, non solo perché più difficile, ma per non far passare tre volte i ciclisti sulla pericolosa strettoia in fondo al Guazzatore)

Vedi ricognizione del circuito (gennaio 2023)


Salite di giornata


Domenica 10 marzo – San Benedetto del Tronto-San Benedetto del Tronto – 154 km

Insulsa passerella finale dedicata ai velocisti, che dopo una prima parte in linea dà fine alle fatiche su un circuito finale completamente pianeggiante da ripetere 5 volte.


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